Capitolo 61

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-99
"Fuori piove e tu sei la persona con cui voglio guardare fuori quando piove."
[Giulia Carcasi - Tutto Torna]

PDV Briga
L'aria fresca ci accarezza il viso e le guance di Emma si arrossano. Deglutisco al suono delle due parole, sbuffo e metto le mani sui fianchi. -Dimme. Dico con voce roca fissandola dritta negli occhi. -Mi ha chiamata Borriello, quella sera. Dice abbassando lo sguardo, io spalanco maggiormente gli occhi e mi allontano di un passo da lei. -Che voleva? Lei scuote la testa perplessa e incrocia le braccia al petto. -Non lo so, mi ha chiesto di vederci ma ho rifiutato. Risponde Emma alzando gli occhi al cielo senza avvicinarmisi. -Ce mancherebbe. Borbotto io senza guardarla negli occhi. -Ed è finita così? Chiedo tornando a guardarla, i suoi occhi non mentono mai. Lei scrolla le spalle e scuote la testa -Ovviamente sì. Io butto fuori il respiro che avevo trattenuto in attesa della risposta, sollevato. Mi avvicino ad Emma, la stringo e le bacio la testa. -Stronza, tutta quest' ansia per niente! Esclamo io burbero roteando gli occhi. Lei ride inclinando la testa di lato e fissandomi con i suoi grandi occhi marroni. -Anche io ti amo. L'aria tesa che c'era prima è completamente svanita e il tempo sembra fermarsi, vorrei restare così abbracciato a lei per sempre. Sento il suo respiro caldo sul mio collo, i suoi capelli che mi accarezzano il viso, le sue labbra che mi sfiorano la pelle e al solo contatto sento un brivido percorrermi la schiena. Lei si stacca e mi guarda negli occhi, così le faccio una proposta. -Dato che oggi pomeriggio dovremo continuà a lavorà che ne dici de restà a pranzo con noi in casetta? Lei mi sorride e annuisce contenta, la prendo per mano e ci avviamo verso la casetta. Quando giungiamo davanti alla porta ci stacchiamo e ci guardiamo negli occhi, è una vera sfida non potersi sfiorare nemmeno per sbaglio là dentro. Lei si alza sulle punte dei piedi e mi stampa un rapido bacio a stampo per tirarmi su e per farla contenta le sorrido e le stringo un'altra volta la mano. Entro per primo, così dovrebbe essere effettivamente, sarei io che dovrei stare in casetta 24 ore su 24. Entro dentro seguito subito dopo da Emma che sorride radiosa a tutti mentre io mi spaparanzo sul divano accendendo la TV. -Briga, perché non ci aiuti a fare il pranzo? Mi chiede Valentina mentre io alzo lo sguardo verso di loro. Li vedo tutti con il grembiule indaffarati a preparare il pranzo e alzo un sopracciglio -Sarei solo d' impiccio, siamo già troppi. Borbotto tornando a fissare passivamente la TV. Improvvisamente sento qualcosa che mi colpisce la testa e me la massaggio esclamando un "ahia". Tutti ridono e mi giro vedendo Emma venirmi incontro. -Ti conviene alzarti. Esclama rimettendosi la scarpa che mi ha lanciato mentre io alzo le sopracciglia stupito. Questa gliela farò pagare, penso mentre mi rimetto in piedi sbuffando e mettendo il broncio. Emma mi affida il compito di pelare le carote mentre gli altri preparano pasta e sugo. Io svolgo il mio lavoro lamentandomi di tanto in tanto e facendo ridere gli altri, appena Emma mi si avvicina il cuore mi perde un battito.

PDV Emma
Mi avvicino a Mattia e mi chino su di lui. -Mattia le stai torturando queste carote, si fa così. Esclamo guidando le sue mani con le mie, lui nel frattempo mi fissa e sento il battito del cuore accelerarmi, mi stacco velocemente da lui prima di fare qualche cazzata. -Agli ordini capo. Risponde lui facendomi l'occhiolino e riprendendo a pelare le carote, ha la faccia concentrata, forse anche lui ha sentito l'aria strana che si stava creando per la troppa vicinanza. Scuoto la testa prendendo un respiro profondo e mi rimetto al lavoro, sono tutti abbastanza presi e non penso ci abbiano visti ma le telecamere non si perdono niente, mi mordo un labbro mentre gli altri sono intenti ad apparecchiare. -Terra chiama Emma! Esclama Cristian muovendo la mano davanti alla mia faccia, scuoto la testa e gli sorrido cercando di impegnare la mia mente con altre cose. Quando finalmente ci mettiamo a tavola sono le una passate, stranamente non ho molta fame ma non posso deludere i ragazzi, abbiamo lavorato così bene insieme. -Penso che stasera spaccheremo, Emma! Esclama Valentina sorridendomi e prendendo un'altra forchettata di pastasciutta. Io la fulmino con lo sguardo, deve ricordarsi della dieta che sta seguendo e lei sembra capirmi e abbassa lo sguardo. Io rido per sdrammatizzare mentre Cristian cambia argomento -Sapete a cosa stavo pensando? Ci chiede guardandoci negli occhi uno dopo l'altro. -Penso di volere un figlio da giovane sarebbe bellissimo, non pensate? Stavo sorseggiando l'acqua ma al suono di quelle parole mi va di traverso e comincio a tossire mentre Klaudia vicino a me mi da qualche pacca sulla schiena. Tutti mi fissano allibiti e io biascico uno "scusate" poco convinto. Mattia mi posa una mano sulla coscia sotto il tavolo per confortarmi ed io gli sorrido quasi impercettibilmente. -I bambini sono così teneri. Esclama Kaludia raggiante posando il mento sulle mani con aria sognante. Io scuoto la testa sperando che cambino argomento presto, prendo una forchettata di spaghetti al tonno e pomodoro e Mattia dice -Anche a me piacerebbe avere un bambino. Sorpresa da quelle parole anche la pasta mi va di traverso, ci mancava anche lui a commentare, mi allontano con la sedia da tavola e non capisco se gli altri stanno guardando con aria sbalordita me per le strani reazioni che ho avuto, o Briga per le sue parole inaspettate. -Tutto bene Emma? Bisbiglia alla fine Mattia ed io gli faccio segno di sì con la mano. Gli altri continuano il discorso ma io non ho intenzione di ascoltarli, sento un conato di vomito premere nel mio stomaco ma lo trattengo. Improvvisamente sento squillarmi il telefono e sembra la mia salvezza, lo prendo e guardo lo schermo. Merda! Alzo la testa e incrocio lo sguardo di Mattia che deve aver letto la preoccupazione nei miei occhi. Gli faccio segno di stare tranquillo e mormoro -Scusate un attimo. Mi allontano da tavola ed esco di fuori per rispondere alla chiamata che in realtà vorrei tanto rifiutare.

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