Capitolo 57

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-99
"Mi ricorderò di te anche quando mi scorderò quasi tutto di me e forse anche oltre. La pelle non la freghi, è lì che sta la memoria. I segni sono lividi che scottano, non te ne liberi."
[Massimo Bisotti]

PDV Briga
Mi accorgo di essermi addormentato solo quando scorgo una luce accecante provenire dalla finestra. Cerco di tornare indietro con la mente alla sera precedente e mi ricordo me ed Emma sotto la doccia, i colori di cui ci siamo liberati, il telefono che squilla ed Emma che ha sviato il discorso così ora non só di cosa si trattasse. Aggrotto le sopracciglia e sbadiglio stampando un bacio su una guancia di Emma che dorme beatamente tra le mie braccia. -Vabbè che c'hai la sostituta, ma non pensi de esagerà con le lezioni che hai saltato Memma? Lei si stropiccia gli occhi e mi chiede l'ora con la bocca ancora impastata di sonno. -Le undici. Rispondo tranquillamente osservando la sveglia e mettendo le braccia sotto la testa. Lei squittisce sbalordita e scatta a sedere e noto che ha un giramento di testa. -Calma, calma tanto ormai sei già in ritardo. Borbotto stampandole un altro bacio sulla testa mentre lei si rialza nervosa e mi urla contro -Cretino anche tu devi lavorare! Io rido del suo nervosismo mattiniero e scuoto la testa. -Non metterci un'ora a prepararti e arriveremo presto alle prove, piccola. Lei si alza e sembra avere un diavolo per capello mente cerca i jeans e una maglietta pulita. -Guarda qua che macello, fortuna che hai solo una maglietta e un paio di pantaloni dietro sennò non mi immagino che casino che avresti fatto. Alza gli occhi al cielo e si infila i calzetti con una mano mentre con l'altra si lava i denti. -E come diavolo mi trucco? Piagnucola dal bagno mente io rido sotto i baffi ancora sdraiato sul letto. -Ancora stai lì? Esordisce lei sgranando gli occhi quando nota che non sono ancora pronto. -Cosa faresti se te dicessi che só tipo le otto de mattina? Lei resta a bocca aperta e socchiude gli occhi. -Brutto bastardo.. Mormora infine e salta sopra il letto cominciando a prendermi a pizze sulle braccia e sedendosi cavalcioni su di me. Io sono piegato in due dalle risate e le blocco le braccia dietro la schiena prendendo a baciarle tutto il viso mentre lei cerca di ribellarsi. -Ti odio! Esclama facendo la finta offesa e la linguaccia. -Pensa m'po e io te amo. Le rispondo osservandola con sguardo sognante e baciandole le palpebre. -Non te truccà oggi, sei bellissima così. Lei arrossisce leggermente e annuisce, sembra così dolce finché non apre la bocca per parlare -Solo se ti levi dai coglioni, ora. Io alzo gli occhi al cielo ma non riesco a trattenere una risata, le rubo un bacio e lei fa la finta schifata pulendosi la bocca con il dorso della mano, così per infastidirla ancora di più le lecco una guancia. -Schifoso! Mi ero appena lavata la faccia! Sbotta lei pulendosi con le mani. -Lo sento, però non te sei sciacquata bene il sapone! Replico sbuffando e pulendomi la lingua da quel sapore fastidioso. -È la crema, scemo! Sbraita lei in risposta. Sembriamo veramente una vecchia coppia che litiga sempre ma si ama da impazzire.

PDV Emma
Mi alzo dal letto cercando di fare la sostenuta ed improvvisamente mi piego in due e mi accuccio sul pavimento con un verso di dolore, guaisco come un cucciolo indifeso e Mattia scatta al mio fianco preso dal panico. -Emma! Cazzo Emma cos'hai? Mi chiede con gli occhi sbarrati mentre mi fa accoccolare a terra sul suo petto. Mi muovo convulsamente e pensa che stia piangendo, mi alza il viso con una mano e gli faccio una pernacchia con la bocca ridendo di gusto. -Ah no, questa era de pessimo gusto! Sbotta lui alzandosi velocemente in piedi e dirigendosi in boxer al bagno. Si è rifatto per bene il fisico in questo periodo, si vedono i suoi muscoli ben scolpiti che prima erano ricoperti con un filo di pancia che non mi disturbava comunque affatto. Se l'è presa veramente, non pensavo che si sarebbe arrabbiato tanto. Lo seguo e lo trovo in bagno che si sciacqua la faccia nel lavandino e lo abbraccio da dietro posandogli tanti baci delicati sulla spalla. Lui si alza e guardiamo il nostro riflesso allo specchio, siamo così belli. -Scusami non pensavo.. Comincio a dire ma lui si gira verso di me e mi interrompe bruscamente -Non scherzare con la tua salute Emma te prego, lo so che l'hai fatto innocentemente ma ti prego non farmi allarmare più inutilmente. Mi stringe forte a se e mi stampa un bacio sulla fronte, sento tutto il suo calore, tutto il suo amore. Sospiro piano e lo guardo negli occhi. -Dici che sarà difficile tra di noi?! Lui rotea gli occhi e si morde un labbro prima di rispondere -Una psicopatica maniaca del controllo mezza pazza e uno stronzo dal carattere intrattabile e dalle maniere scortesi potrebbero mai avere una storia facile? Alza un sopracciglio e scioglie l'abbraccio. -Bhe hai ragione, la psicopatica se la vedrà veramente dura con lo stronzo. Rispondo io scherzando e mettendo a posto alcuni asciugamani in bagno. Lui ride e mi abbraccia nuovamente da dietro -Bhe si, ma anche la psicopatica non è una passeggiata da sopportare, fidati. Ribatte baciandomi un orecchio ed io mi ritraggo per il solletico che mi provoca il gesto. Mattia va in cucina a preparare la colazione mentre io finisco di pulire il minimo indispensabile, giusto per non far assomigliare la casa ad un porcile. Abbiamo abbastanza tempo per riuscire a fare tutto con calma, prendo il tempo necessario per darmi una leggera truccata e vado di là per la colazione. Appena entro in cucina sento puzza di bruciato e tossisco facendomi aria con la mano. -No è che il bacon è andato a fasse fotte.. E le uova l'hanno seguito a ruota. Cerca di giustificarsi Mattia con una mano sulla fronte mentre io spalanco le finestre. -Latte e cereali? Propongo porgendogli una scodella che lui afferra decisamente soddisfatto della proposta. Riempiamo le ciotole con il latte freddo e prendo dalla mensola i cereali. -Addirittura gli orsetti colorati? Mi chiede Mattia inarcando un sopracciglio e scuotendo una scatola di cereali. -Mi piacevano un sacco da piccola. Ridacchio alzando le spalle e infilando una manciata di orsetti nella mia scodella. Mattia se la ride sotto ai baffi -Vedo che manco ora te fanno schifo. Io gli faccio la linguaccia mentre lui preferisce i classici cornflakes aggiungendo però una dose di zucchero. -Ti cresce la pancia. Lo ammonisco indicandogliela con l'indice. Lui ridacchia e infila la ciotola già vuota nella lavastoviglie. -Posso permettermelo, signorina Brown. Risponde allontanandosi. Io scuoto la testa mentre lui finisce di prepararsi in camera e mi torna in mente la chiamata di cui non gli ho detto nulla. Meglio così, penso prendendo un respiro profondo..

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