Capitolo 36

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PDV Briga
Vedo occhi scuri e maliziosi che non mi piacciono affatto. Mani grandi, cuore freddo, e poi Emma che mi guarda con occhi grandi e supplicanti. Allunga una mano e cerco di afferrarla ma è sempre troppo lontana, lei urla il mio nome, io il suo. -EMMA! Grido e mi sveglio. Ho fatto un incubo bruttissimo, mi sono addormentato sul divano aspettando una chiamata o almeno un messaggio di Emma. Sono le due di notte, fisso lo schermo del mio cellulare e niente. Vuoto completo, come quello che ha lasciato lei nel mio cuore ora. Mi alzo e sgranchisco le gambe, prendo un bicchiere d'acqua fresca direttamente dalla cannella, mi tremano ancora le mani. Se non vado ora da lei, impazzisco, ne sono certo. Scatto verso la porta, afferro la prima felpa che trovo e le chiavi del motorino che ci ha messo a disposizione la scuola di Amici per ogni evenienza. Devo vederla, devo sentire che sta bene, che ancora mi ama. Sto andando in paranoia, così salgo sul motorino e sfreccio a tutta velocità verso casa sua. Spero che l'aria che taglio con la mia velocità entrandomi nelle orecchie non lasci spazio ad alcun pensiero. Il cuore mi batte forte, forse troppo, quando arrivo a destinazione. Salgo le scale due alla volta e mi piazzo davanti alla porta dell'appartamento di Emma pregando in silenzio che sia lì dentro. "Ti prego aprimi, ti scongiuro" penso mentre comincio a bussare sempre più insistentemente sulla porta d'entrata. Sento qualcosa che cade dentro, rumore di passi trascinati ed infine il lucchetto della porta che viene tolto. Mi apre un'Emma dalla faccia stravolta, stanca e forse un po' brilla. -Ma hai bevuto? Le chiedo sgranando gli occhi. -Io? Io non bevo mai Matteo. Dice lei poggiando una guancia contro la porta. -Ecco appunto. Matteo eh? Alzo gli occhi al cielo e osservo Emma traballare. Sta per buttare giù una bottiglia di vetro e l'afferro appena in tempo, a peso morto si butta tra le mie braccia. -Mi sono addormentata un po' sul divano perché il vino era finito, che peccato! Il vino è fatto d'uva e l'uva fa bene alla salute, lo sape.. Non riesce a concludere la domanda che le tappo la bocca con una mano. -Puzzi d'alcool che asfissi. Lei ridacchia e le viene il singhiozzo. -Mi mancavi tanto.. Dovevi stare con me oggi. Ogni giorno devi stare con me.. Mi dice e ha gli occhioni fissi sui miei. Riesce a farmi emozionare persino da ubriaca, wow. -Starei con te ogni minuto se solo potessi. Sussurro prendendola in braccio e posandola sul suo letto a due piazze. -Resta. Mi dice abbassando lo sguardo e sbadigliando. -Resto.

PDV Emma
Sento il cinguettio degli uccellini che mi penetra i timpani. La luce del giorno sembra accecante e ho una sete che ucciderei per un bicchier d'acqua. Riesco a grugnire semplicemente -Mi sto trasformando in un vampiro, per caso? Mattia ride sdraiato sul letto e intento a leggere il giornale. -No, hai semplicemente un post sbornia, ti ho preparato il necessario sul comodino. Mi volto e noto un bicchiere d'acqua e una pillola vicino. -Mi dispiace per non averti avvertito ieri sera, ti sarai preoccupato moltissimo.. Dovevamo essere più discreti inoltre con la redazione e con gli altri invece io ho rovinato tutto. Borbotto con una mano sopra agli occhi. Mattia si avvicina e mi abbraccia. Non dice nulla, semplicemente mi abbraccia e in quell'abbraccio ci ho lasciato un pezzo del mio cuore. -Ti faranno santo per quanto mi sopporti.. Oddio ma tu non dovresti essere in casetta ora? È tardissimo, sono le undici e le videocamere sono accese. Vedo il suo viso che s'illumina in un sorriso sincero e risponde -Tranquilla come al solito c'ho pensato io, Brown. Alzo gli occhi al cielo, ovvio che ci ha già pensato lui, chi sennò. La testa mi fa malissimo e le medicine ancora non fanno effetto, starò rincoglionita per tutto il resto della giornata, ne sono certa. -Secondo tutti gli altri io sono a fare dei controlli medici importanti e tu hai degli impegni lavorativi. Naturalmente solo Maria sa la verità. Mi gratto una tempia e dico -Sei da sposare, Matti. Un ragazzo d'oro. Lui mi avvicina di più a sé e mi stampa un bacio gentile sulle labbra. -Me lo sentivo che non stavi bene.. Appena ti riprendi mi dovrai raccontare cosa è successo ieri sera. Deglutisco e abbasso lo sguardo. -Già che reagisci così non mi piace molto. Sussurra lasciandomi libera dal suo abbraccio. Io continuo a tacere ed incrocio le braccia al petto. -Emma cosa cazzo è successo ieri?! Devo preoccuparmi? Non riesco proprio a rispondere, apro la bocca per poi richiuderla subito. -Quando avrai cambiato idea famme un fischio eh, ciaone. Mi salgono le lacrime agli occhi e ingoio il nodo in gola che mi si è formato. Mattia si alza e si rimette la felpa, è pronto ad andarsene e non so proprio come raccontargli la verità.

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