Capitolo 38

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PDV Briga
Sento un brusio in sottofondo, un vociferare che mi rimbomba in testa e vorrei urlare a tutti di chiudere la bocca ma mi esce soltanto un mugolio. Sento esclamazioni di sorpresa intorno a me, cerco di aprire gli occhi ma la luce mi acceca e sento braccia pesantissime, non riesco a muovere niente. Finalmente a occhi socchiusi noto delle figure sfocate che cerco di mettere a fuoco. Un dottore, penso che sia un dottore quello che mi tasta il braccio e mi sorride gentilmente. -Bentornato tra noi. Io cerco di rispondere ma l'unica cosa che riesco a sussurrare è 'acqua'. Il dottore me ne porta due sorsi alla bocca da un bicchiere sul tavolino vicino al letto e già mi sento un po meglio. -Cosa diavolo è successo? Chiedo concentrandomi su di lui mentre altra gente dietro vocifera impazientemente. -Ha avuto un incidente abbastanza grave, l'abbiamo operata e somministrato vari farmaci per salvarla ma è entrato in una sottospecie di coma, fortunatamente è riuscito a uscirne, ora la lascio con i suoi amici. Mi sorride ancora una volta, sistema la flebo al mio braccio e si allontana. Sento avvicinarsi delle voci, guardo a destra e ci sono Cristian e Valentina e a sinistra Klaudia e dietro di lei un'altra figura che non riesco a mettere bene a fuoco. I ragazzi mi chiedono informazioni, mi rimboccano le coperte e scherzano ma la figura che resta dietro nella penombra non si avvicina. -Bhe ora ti lasciamo un po' con il nostro direttore artistico e poi ce ne andiamo insieme, così riposi. Dice Valentina stampandomi un bacio leggero su una guancia. Mi salutano anche gli altri e se ne vanno, nel frattempo Emma si avvicina e mi sussurra. -Ciao, come stai?! Scusa so che non vuoi che io stia quì ma non potevo non venire è solo che.. La fermo e le afferro una mano tirandola per abbracciarla. -Vieni quí. Le dico chiudendo gli occhi e inspirando forte il suo profumo. Sá di casa, sá di amore. Il mio cuore comincia a battere forte quando lei si stacca dall'abbraccio e i nostri visi sono a pochissimi centimetri di distanza. Vorrei tanto baciarla, mangiarle quelle labbra color ciliegia così belle. Ma non faccio niente, assolutamente niente. Il macchinario che tiene sott'occhio il mio cuore mi frega riproducendo il mio battito cardiaco ed Emma alla reazione che mi fa sorride abbassando lo sguardo e allontanando il suo viso dal mio. Si siede sul letto e mi sfiora una mano. -Le tue condizioni sono stabili, il dottore dice che d'ora in poi sarà tutto in salita, tra due giorni dovresti uscire, non preoccuparti per le prove, sei giustificato e al serale sarai schierato il meno possibile senza risentirne. Dice lei cambiando argomento e sorridendo vagamente. -Emma.. Sussurro chiudendo gli occhi.

PDV Emma
Sento che sussurra il mio nome e chiude gli occhi. -Scusami.. Continua a dire sempre ad occhi chiusi. Io mi schiarisco la voce e lui punta i suoi occhi verdi sui miei. -Se non provi niente per me è stato giusto quello che hai fatto, al contrario se l'hai fatto per qualche altro motivo sei un coglione. Gli sorrido ironica e lui accenna una risata -Allora sono proprio un bel coglione. Mi afferra la mano e se la porta alle labbra stampandovi sopra un dolce bacio. Mi mordo il labbro per trattenere un sorriso. -Non ti mordere quel labbro ti scongiuro che poi.. Sibila e poi si ferma a metà frase. -Che poi? Lo esorto a continuare ed inclino leggermente la testa di lato. -Che poi mi viene voglia di baciarti. I nostri sguardi sono elettrici, i nostri respiri sincronizzati, sono la prima ad interrompere il contatto visivo. Giro la testa di lato e dico senza guardarlo in faccia -Ma non è lecito baciarmi ora, vero?! Con la coda dell' occhio noto che un angolo della sua bocca si inarca in un sorriso. -Già.. Bisbiglia cercando di alzarsi a sedere sul letto. -Dai, ti aiuto. Mi avvicino a lui per aiutarlo ma lui mi tira giù e sono sdraiata vicino a lui sul letto, i nostri corpi a stretto contatto. Sento il calore che emana, i battiti veloci del suo cuore quando mi avvicino. Mi irrigidisco ma lui mi abbraccia stretta, ho il viso poggiato sul suo petto e sento il suo cuore che batte forte anche se viene monitorato e mi sciolgo un po. -Ho bisogno di te. Dice stampandomi un bacio sulla testa. Io appoggio le mani sul suo petto e chiudo gli occhi, vorrei restare così per sempre. Potrebbe essere il nostro ultimo contatto, così cerco di imprimerlo nella memoria per sempre. Mi accarezza i capelli e ci gioca arrotolandoseli sulle dita. Mi provoca brividi di piacere e sussurro un 'miao' di contentezza. Lui ridacchia e replica 'miao' continuando ad accarezzarmi. Le sue mani scivolano sulla mia schiena e ci indugia tracciando dei cerchietti con l dita. Mi preme ancora di più contro di lui e alzo lo sguardo per osservarlo. Mi guarda con uno sguardo dolce, le sue labbra s'incurvano in un sorriso sincero e le sue labbra si avvicinano pericolosamente alle mie. Quando è veramente vicinissimo ho il fiato corto e vorrei uccidere la poca distanza rimasta tra di noi ma so che non sta a me fare ciò. Veniamo interrotti da qualcuno che bussa alla porta. Ci giriamo entrambi verso la figura e notiamo che è il dottore di prima. -Mi dispiace signorina ma è finito l'orario delle visite. Sorride cordialmente e aspetta una risposta che non riceve da parte mia. Mattia dice -La saluto e se ne va, promesso. Il dottore annuisce e ci lascia soli. Mattia sposta lo sguardo nuovamente su di me e ride di gusto. -Hai messo il broncio perché devi andare, ora?! Non mi sono accorta ma è proprio vero, ho messo il broncio. Viene da ridere anche a me e Mattia mi riabbraccia. -Senti Emma.. Si interrompe e mi guarda, io ho il cuore in gola, come sempre d'altronde quando comincia il discorso così.

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