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"Non significa niente amare tanto o amare poco. Si può solo amare o non amare."
[È una vita che ti aspetto -Fabio Volo]PDV Briga
Mi sveglio sentendo le morbide labbra di Emma solleticarmi il collo, sorrido sornione e borbotto un 'buongiorno' con voce roca. -Che ore sono? Chiedo senza riuscire ad aprire gli occhi, si sta troppo bene a letto soprattutto se c'è Emma vicino. -Le otto e dieci, dobbiamo alzarci. Io spalanco gli occhi sorpreso -Dove vorresti andare a st'ora? Le chiedo accigliato. Lei rotea gli occhi e mi da una pacca su una spalla che mi rende ancora più sveglio. -La visita, Matti. Faccio finta di non averti sentito. Risponde alzandosi infastidita dal letto, ultimamente dorme in biancheria intima per l'eccessivo caldo e ammiro il suo fisico perfetto. -Hai un filo di pancia in più, tesó. Scherzo appoggiando le braccia sotto la testa e guardandola di sottecchi. Lei si mette di fronte allo specchio preoccupata e si guarda da tutte le angolazioni possibili, inarca un sopracciglio e mi tira un cuscino in piena faccia quando capisce lo scherzo. Sgattaiola in bagno e aspetto che abbia finito il suo rituale mattutino in modo da potermi lavare e dare una sistemata, appena esce dal bagno mi ci fiondo, lei si veste e prepara la colazione. Appena metto piede in cucina mi accoglie l'odore di cornetti freschi e ne noto 4 sul tavolo, insieme a due cappuccini fumanti. -Almeno il caffè l'ho fatto io. Dice come se mi leggesse nella mente, mi stavo proprio chiedendo da dove fossero spuntati quei cornetti così appetitosi. -Naturalmente uno è tuo, l'altro è il mio e gli ultimi due del piccino. Mette in chiaro Emma accaparrandosi il cornetto al cioccolato più grande. Io rido di gusto mentre la osservo sbrodolarsi tutta con la Nutella, tenta di pulirsi con il tovagliolo ma il risultato è anche peggiore. -Sei un disastro. Le dico avvicinandomi a lei e pulendole il viso. -Uno splendido disastro, direi. Sussurra facendomi gli occhi dolci e prendendomi le mani. Io annuisco e le stampo un bacio fugace sulle labbra, passo la lingua sul mio labbro inferiore e sento ancora il sapore della cioccolata. -Sei veramente molto dolce oggi. La prendo in giro mentre lei mi fa la linguaccia, Emma alla fine rinuncia al terzo cornetto e me lo sgraffigno io più che volentieri, ingurgitiamo i cappuccini ed Emma torna in bagno per lavarsi i denti mentre io sistemo il tavolo, sembriamo una coppia di innamorati che convive serenamente, sarebbe un sogno vivere così un giorno. Finalmente Emma torna tutta improfumata e truccata ed io scuoto la testa. -Ti dovrò comprare delle magliette più lunghe. Borbotto criticando quella che ha indosso che le lascia leggermente scoperta la pancia. Lei ridacchia, prende le chiavi della macchina e mi si avvicina dandomi un leggero bacio su una guancia. -Si papà. Scherza facendomi la linguaccia e tirandomi per un braccio. Mi lascia giusto il tempo di lavare i denti e poi mi tira fuori dall' appartamento.PDV Emma
È ancora presto per la visita, abbiamo appuntamento alle nove però meglio essere in anticipo che in ritardo. Approfitto del tempo in più per fare un salto in farmacia, Mattia resta in macchina ad aspettarmi per non farci vedere troppo in giro insieme. Inoltre lui non dovrebbe stare fuori dalla casetta, Maria si sta inventando molte scuse per aiutarci e le sarò eternamente grata per questo. Devo prendere qualche medicina per il mal di testa, ultimamente ho spesso l'emicrania e prendere qualcosa di tanto in tanto non guasta mai. Per sicurezza chiederò informazioni al dottore che mi visiterà, ho un brutto presentimento e non ne capisco il motivo. Scuoto la testa per scacciare i brutti pensieri e pago la commessa che sembra avermi riconosciuta anche se porto gli occhiali da sole. Torno pensierosa in macchina e mordo l'asta degli occhiali nervosamente, Mattia lo nota e mi toglie gli occhiali di mano. -Stai tranquilla, piccola. È una semplice visita di controllo, sono sicuro che va tutto bene. Io annuisco alle sue parole e mi avvicino per baciarlo, non voglio correre rischi di farci vedere, perciò mi stacco subito, rimetto in moto e siamo di nuovo in rotta verso l'ospedale. Appena arriviamo ci viene richiesto di aspettare e il tempo sembra non passare mai, il dottore deve essere molto impegnato dato che c'è già qualcun altro dentro. Sento una flebile voce femminile, poi una maschile che sovrasta quella di un signore più avanti con gli anni. Poi quella che dovrebbe essere la voce del dottore e poco dopo un pianto soppresso, mi sento ghiacciare il sangue nelle vene per ciò che sto sentendo e non mi piace affatto. Trattengo il respiro e Mattia mi afferra la mano, il suo viso è sereno e lui è la mia ancora di salvezza. Mi tranquillizzo un poco ma l'attesa è snervante, mi alzo e comincio a camminare avanti e indietro lungo il corridoio aspettando, ascoltando le parole degli altri pazienti non risolverei nulla quindi decido di non ascoltare nient'altro che non sia il mio respiro regolare o quello di Mattia che mi sta affianco quando mi risiedo. Sento ancora un frenetico vociferare all'interno della stanza ma sposto la mia attenzione sul viso di Mattia, lo vedo che è preoccupato ma che sta fingendo d'essere forte per non far preoccupare me. Gli sorrido e proprio in quell' istante si spalanca la porta, coloro che si trovavano all'interno della sala se ne vanno con delle facce strane. La donna che dovrebbe essere incinta ha la faccia abbattuta, il compagno o marito è veramente molto arrabbiamo e il signore più anziano, un nonno direi, sembra rassegnato e quando passano non ci degnano nemmeno di uno sguardo. -Entrate, prego. Ci invita il dottore con la sua voce pacata. Mattia mi prende per mano e mi accompagna dentro dato che le mie gambe sembrano essersi irrigidite. Mi stendo su un lettino e il dottore mi preme la pancia in ogni direzione senza farmi male fortunatamente, anche se lui storce il naso. Comincia a salirmi un po' d'ansia e chiedo -Cosa c'è che non va? Mattia mi stringe un po' più forte la mano mentre il dottore mi guarda e tira un gran sospiro. L'unica cosa che riesco a sentire che borbotta sotto i baffi è un 'mh' poco convincente.