Capitolo 73

1.2K 56 14
                                    

-95
"Ti dicono "sii forte" si ma son bravi a parlare, che ne sanno di che hai dentro te."
Tiziano Ferro.

PDV Emma
Davanti alla porta c'è Mattia, fermo come un palo. Roteo gli occhi con le poche forze che mi sono rimaste in corpo e scrollo le spalle. -Se ti stai chiedendo se sono una visione o sono ancora viva, bhe lo sono. Borbotto con voce roca. Lui sembra riacquistare vita, il mio giovane uomo mi viene incontro con quel sorriso che mi ha fatto perdere la testa fin dal primo momento. -Che bella che sei.. Sussurra e mi accarezza i capelli stampandomi un leggero bacio in fronte. -Direi proprio di no, hai visto in che condizioni pietose sono ridotta?! Mi mordo il labbro scuotendo la testa e coprendomi la mano con la faccia. -Cazzo Emma, che spavento che m'hai fatto prende.. Lo vedo corrugare la fronte e sedersi sulla sedia davanti al mio letto, senza mai lasciarmi la mano. -Prova a farmi un'altra scenata del genere e giuro che sarò io ad ammazzarti. Continua lui con il suo solito ghigno stampato in faccia. Io provo ad alzarmi leggermente dal letto e sembra un' impresa impossibile dato lo sforzo richiesto, alla fine mi protendo verso di lui e mi fermo a pochi centimetri dal suo volto. -Sono qui ora. Lui mi prende il volto tra le mani e sfiora le sue labbra con le mie, mi fa contorcere lo stomaco quando improvvisamente scatta in piedi e si mette le mani tra i capelli. -E il bambino? Il bambino, Emma. Come sta il bambino? È vivo? Magari devi fare qualche visita più approfondita. Sembra delirare camminando da una parte all'altra della stanza. -Non essere paranoico, sta bene ora. Lo stress gli ha fatto molto male e comunque.. Sospetto sia una bambina.. Sussurro accarezzandomi il ventre. Il sul volto cambia espressione radicalmente, si riavvicina e dolcemente sfiora la mia pancia. È così delicato che mi fa quasi solletico, le sue mani sulla mia pelle mi fanno rabbrividire. -Hai freddo? Mi chiede pronto a prendere un'altra coperta ma lo blocco subito. -No, sto bene voglio solo che tu stia ancora un' po qui con me, qui con noi. È stato un periodo difficile ma spero che questa sia l'ultima delle nostre disavventure. Bisbiglio mentre Mattia si stende di fianco sul mio lettino abbracciandomi e nel contempo accarezzandomi il ventre. -Le mie bambine.. Dovrò stare più attento ad entrambe. Ero così vicino a perdervi che stavo per dare de matto. Dice lui portando la sua attenzione sul mio viso. Con una mano si sorregge, con l'altra mi sfiora dolcemente le guance avvicinandomi a sé. Siamo come due magneti, non c'è bisogno di parole per esprimere come stiamo, ci bastiamo, ci completiamo. Siamo ciò che tutti hanno sempre negato, l'impossibile realizzato.

PSV Briga
Dobbiamo esserci addormentati perché quando apro gli occhi mi trovo dinanzi Rosario, il padre di Emma, nonché mio suocero. Sobbalzo leggermente ma mi ricompongo subito per non svegliare Emma e il piccolo che sta dentro di lei. Devono riposare, la giornata è stata lunga e Rosario ha un viso alquanto preoccupato, dobbiamo farci una bella chiacchierata. -Rosario, ma che piacere.. Mi affretto a dire alzandomi piano dal letto e avvicinandomi per stringergli la mano. Lui molto naturalmente mi avvicina a sé e mi abbraccia, come fossi un suo vero figlio. Io ricambio l'abbraccio sorridendo. -Mattia, finalmente! Le circostanze non sono ottime ma mi farebbe molto piacere fare due chiacchiere con te. Almeno mi informi anche sulle condizioni della mia bambina, anzi, forse dovrei dire delle mie due bambine. Borbotta lui sotto quei baffoni bianchi che mi fanno sorridere e mi fanno venire la mancanza di mio padre.-Con piacere. Forse è meglio andare a prendere un caffè al bar qui sotto? Lasciamole riposare finché possono.. Propongo riallacciandomi le scarpe. Lui annuisce contento. -Certamente, non vedo l'ora di sentire qualcosa su di te, non ho mai sentito Emma parlare di un ragazzo come parla di te, devi averle proprio fatto perdere la testa. Dice scuotendo la testa e dirigendosi verso la porta. Io lo seguo a due passi di distanza controllando che Emma dorma ancora serenamente. Annuisco al suono delle sue parole e arrossisco leggermente il che è strano, non mi capita mai di arrossire. È proprio un brav'uomo suo padre. -Lei è veramente una ragazza d'oro, ha fatto perdere la testa persino a me. Se c'è una cosa che posso assicurarle è che ho intenzioni serie. Comincio a dire ma lui mi blocca dicendomi di dargli del 'tu'. -Come dicevo ho intenzioni serie, non mi azzarderei mai a prenderla in giro. Soprattutto ora che c'è di mezzo un bambino, o come tutti si sono fissati a dire una 'bambina'. Io non ho questo sesto senso che hanno tutti, però se c'è una cosa che so, è che amerò quel figlio come nessun altro al mondo. Rosario sorride con i suoi baffi bianchi e corruga la fronte sorseggiando il caffè che gli ho offerto. -Non metto in dubbio la tua buona volontà ragazzo, siete giovani e ancora avete molte cose da attraversare, da vivere. Spero solo che sarete in grado di affrontare questa vita insieme nel bene e nel male. Risponde dandomi una leggera pacca su una spalla. Le sue sono parole sagge, di chi ha vissuto molto di più e sa cosa sta dicendo e per questo le prendo a cuore. Dopo una mezz'ora di chiacchierata dove il tempo sembra essere volato via, contemporaneamente ci ricordiamo una cosa. -Emma! Ci guardiamo negli occhi dopo aver detto la stessa cosa e scoppiamo a ridere. -Sarà ora di andare a vedere come sta.. Bisbiglio mentre usciamo dal bar. I suoi occhi luccicano di speranza nel poter rivedere finalmente sua figlia e spero che un giorno sarò un buon padre come lo è stato lui per la mia principessa. Ci dirigiamo lungo il corridoio principale e quando stiamo davanti alla porta della sua camera la spalanchiamo con il sorriso stampato in volto che però cala subito. La stanza è vuota.

SchienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora