Capitolo 62

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"Era il modo in cui si guardavano, quella luce sfrontata che attraversava i loro sguardi. Era qualcosa di terribile. Con quegli occhi si tagliavano, si strappavano i vestiti e la pelle di dosso. Si guardavano come due che ancora devono fare l'amore, due che però lo faranno."
[Valentina D'Urbano-Quella Vita che ci Manca]

PDV Briga
Emma esce in giardino ed io mi irrigidisco, Cristian mi posa una mano su una spalla e me lo sgrullo di dosso irritato. Borbotto qualche scusa poco comprensibile e mi alzo da tavola, sono sicuro che la stia chiamando quel figlio di puttana. Prendo il pacchetto delle Camel dalla tasca dei jeans e mi dirigo in giardino, voglio proprio godermi lo spettacolo. Mi accendo una sigaretta e mi siedo su una sedia, Emma è intenta a discutere al telefono e nemmeno mi nota, continua tranquilla la discussione girovagando per il giardino. -Non capisci niente, sono in casetta non mi va di parlarne ora.. No, ti ho già detto di no e ne sono sicura, lasciami in pace.. Non è il caso, sì ci risentiamo dopo, ciao. Riesco a captare questi spezzoni di parole dalla conversazione e aspetto che Emma si accorga di me. Lei si gira verso la porta per rientrare, si pulisce la guancia sulle quale è sgorgata una lacrima e prende un respiro profondo, poi mi vede e sussulta. -Mattia.. Sussurra a mezza bocca abbassando lo sguardo e mordendosi un labbro. Mi alzo per andarle incontro, fanculo le telecamere, dobbiamo parlare ora, non sopporto più tutti questi grandi segreti. Improvvisamente accade una cosa che nessuno di noi si sarebbe mai aspettato, un blackout in pieno pomeriggio, anche le telecamere sono incluse quindi ne approfitto e afferro Emma per un braccio portandola fuori dove le telecamere sono assenti in caso torni in fretta l'elettricità. Lei sussulta quando le stringo il braccio e appena siamo fuori si ribella, strattonandolo. -Che diavolo combini, Mattì? Ringhia lei guardandomi fisso negli occhi, io alzo un sopracciglio e spalanco la bocca sorpreso. -Ah, io? Cosa combino Io? Me sto facendo la stessa domanda su de te Emma! Sbraito in tutta risposta spalancando le braccia e lasciandole cadere penzoloni. Lei scuote la testa e le si riempiono gli occhi di lacrime -Cretino, non possiamo parlare qui di queste cose! Urla infilandosi le mani tra i capelli e facendo una smorfia. Rido dal nervosismo e prendo un gran respiro -E quando ne parlamo, eh? Quando Emma? Quando usciremo di qui tra un mese circa? Le chiedo e scuoto la testa continuando a ridere, lei corruga la fronte e stringe i denti. -Non fare il cretino, sai cosa intendo! Sibila a denti stretti. -Me fai ride, ecco tutto. Incrocio le braccia al petto e mi volto dandole le spalle, lei monta su tutte le furie e mentre ho la guardia abbassata mi salta sulla schiena e mi riempie di pugni, è abbastanza forte per essere una ragazza, ma non abbastanza da farmi realmente male. -Sei impazzita? Grido io a metà tra il divertito e l'irritato. -Vaffanculo Mattia. Non mi capisci! Grida lei con voce stridula continuando a tempestarmi di schiaffi e pugni, quando mi si arrossa la pelle le costringo a scendere ma lei non si arrende e continua la sua lotta venendomi incontro con le mani alzate. Io la afferro per gli avambracci e le tengo ferme le mani, lei cerca di liberarsi inutilmente, ha i capelli scompigliati ed è rossa in viso, ha gli occhi accessi ed il respiro affannato e l'unica cosa che riesco a pensare in questo momento è che sia bella come non mai.

PDV Emma
Quel cretino di Mattia continua a farmi arrabbiare e questa volta non posso fargliela passare liscia, lo colpisco con tutta la forza che ho nelle mani finché il respiro non ha cominciato a farmisi pesante. Quando lui mi prende per i bracci e mi fissa negli occhi, crollo sfinita tra le sue braccia. Faccio un lungo respiro inspirando il suo profumo e nonostante tutto mi sento protetta e al sicuro. Lui mi stringe forte e posa una guancia sulla mia testa chiudendo gli occhi. -Odio litigare con te, piccolè. Mi sussurra improvvisamente e cerca il mio sguardo. Appena i nostri sguardi si incrociano, scatta la scintilla e non riesco a trattenere la voglia di baciarlo. Lo avvicino a me e cerco le sue labbra fremendo, lui mi stringe forte e il respiro accelera. Gli mordo leggermente il labbro e gli scappa un fievole lamento, ci baciamo con più foga ed intreccio le mani nei suoi capelli pieni di gel e lacca, ma non mi importa niente, assolutamente niente, siamo solo io e lui ora. Ci fermiamo per riprendere fiato e socchiudiamo entrambi gli occhi, fronte contro fronte. Scuoto la testa e lui bisbiglia -Finiremo per ammazzarci così. Io col fiato ancora corto gli rispondo -Questo è il miglior modo per ammazzarsi. Lui ride e mi stampa un altro veloce bacio a stampo, mi accarezza una guancia e mi guarda negli occhi. -Perdoname per la scenata, lo sai che ho un carattere di merda, solo che tengo così tanto a te che tutto il resto passa in secondo piano, rischierei l'espulsione da 'Amici' volentieri se solo tu me lo chiedessi.. Mi dice Mattia a sguardo basso, poso le mani sul suo petto e prendo un profondo respiro. -Sei perfetto così come sei, Matti. Mi dispiace che a volte mi tengo tutto dentro, è che ho imparato a fare così e non voglio crearti disagi, lo sai quanto tengo a te. Rispondo in un sussurro, passandomi la lingua sulle labbra. Lui annuisce e sorride strofinando il naso contro il mio, mi prende per mano e dopo mille rassicurazioni torniamo dentro. Comincio a pensare che il blackout fosse tutta un'idea di Maria per lasciarci un po di intimità. Il pomeriggio scorre veloce così come la sera, le mille preparazioni e l'ansia prima del serale, le canzoni, gli sguardi di nascosto tra me e Mattia, i match vinti e quelli persi, alla fine esce Cristian. Mi sento distrutta, non doveva andare così, proprio no. Mi copro il volto con le mani trattenendo le lacrime e prendo un respiro profondo, è tutta colpa mia, se solo fossi stata più presente in tutta questa settimana.. Il mio compito sono i ragazzi, devo prepararli io e non ne sono stata capace, lascio sgorgare le lacrime mentre lui mi viene incontro per salutarmi. -Non è colpa tua Emma, io sono felice. Sussurra lui come se mi avesse letto nel pensiero. Ma anche lui ha il suo lieto fine, dopo mille peripezie Virginia gli viene incontro e scatta il bacio tanto atteso, le guardie cercano di separarli ma io e Mattia interveniamo contemporaneamente -E lasciateli stare. Urliamo insieme, ci guardiamo negli occhi e sorridiamo complici, Mattia mi si avvicina e bisbiglia -Devo farti una proposta, Emma.

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