PDV Briga
Mi butto sul letto e non ci capisco più nulla, ho paura perché penso di provare qualcosa di veramente forte per Emma. Il problema è che non dovrei, perché lei è il mio capo, perché sono fidanzato, perché anche lei lo è. Eppure sembra tutto così giusto. Ho paura che sia... No, non può essere, io amo Ludovica, o almeno così credevo.. Mi addormento accompagnato da troppi pensieri e mi sveglio con il mal di testa. Mi sveglio alle tre di notte e ho capito tutto. Sono arrivato ad una conclusione drastica. Non so se sia la scelta giusta o quella sbagliata ma qualcosa devo fare, non posso andare avanti così, non posso ferire continuamente le persone che mi stanno affianco. Vorrei scomparire in questo preciso istante, per non dover fare ciò che sto per fare. Mi alzo dal letto e chiamo la redazione e faccio ciò che è giusto fare.PDV Emma
Mi sveglio confusa più del giorno precedente e mi dirigo alla casetta dei miei allievi. Oggi l'aria è fresca e penso di essermi vestita troppo leggera, giusto una canotta azzurra e dei leggins neri semitrasparenti. Non so bene come comportarmi nei confronti di Briga, ancora non ci ho pensato bene. Entro e vedo tutti seduti a ridere e scherzare sul divano, tutti tranne Briga. Sta seduto su una sedia davanti al tavolo pensieroso, tiene il bicchiere stretto tra le mani così forte che penso potrebbe romperlo. Faccio notare la mia presenza e li richiamo all'ordine. Mi sorridono tutti cordialmente naturalmente tutti tranne lui. Ho un tuffo al cuore e mi viene la pelle d'oca. Annuncio che la prima con cui farò lezione sarà Valentina. Lei sorride e va a prepararsi. Istintivamente mi stringo le braccia al petto infreddolita e Mattia lo nota. -Veni quà. Alzo le sopracciglia.-Cosa? Lui sorride debolmente. -Te presto una felpa bionda, sempre che non preferisci prende na polmonite. Lo seguo in camera. Lì mi presta una delle sue felpe preferite. Grande, grigia e con la scritta "love is not for everybody". Forse è vero, l'amore non è per tutti. -Senti... Alza lo sguardo su di me che sembro così piccola dentro la sua felpa grande. -Stai benissimo... Un'angolo della bocca arricciato in un sorriso. -Briga..che c'è? Lui abbassa lo sguardo colpevole. -Ho chiesto il trasferimento all'altra squadra, non mi sembrava il caso di continuare così, ci facciamo solo del male. In quel momento le lacrime mi premettero negli occhi insistentemente e lo stomaco minacciava di ricacciare indietro tutta la colazione. -Hai ragione, è una giusta decisione. Ingoiai il groppo in gola gli sorrisi e me ne andai, quel giorno non ebbi lezione con lui.