6º capitolo

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L'ultima volta che sono stata a casa di Harper ho stretto una scommessa con lo stronzo di suo fratello, ma oltre a tutto quello che sta accadendo, devo almeno ringraziare che lui non abbia ancora vinto, anche se c'è ancora tempo prima che la scommessa non abbia più valore. Sono venuta qui per lei, perché da quando Mitch è stato a scuola, lei a scuola mi sta lontana e non mi risponde più al telefono... vorrei sapere che cosa sta succedendo e vorrei chiarire, anche perché da quello che so nessuno ha idea di chi ci fosse davvero sotto a quel casco, e anche se lo sapessero sono comunque affari miei.

«Sbrigati perché sta per arrivare Oliver.» mi dice mentre mi dà le spalle stando davanti all'armadio a cercare qualcosa da indossare.

«Mi eviti... ho fatto qualcosa di male?» le chiedo arrivando subito al dunque.

Ho sempre tenuto per me il fatto che, da parte sua, fossi messa da parte, non ho mai detto o fatto qualcosa contro di lei per evitare di litigare, perché so quanto le piaceva e quanto le piace Oliver, quindi mi chiedo che cosa possa aver fatto di così brutto da meritare ciò da parte sua... a meno che quello stronzo di Kolby non le abbia raccontato di quella dannata scommessa a cui non faccio altro che pensare ogni singolo secondo della mia vita... a preoccuparmi non è solo il fatto che lui potrebbe vincere e quindi io dovrei passare una serata con lui, ma anche le conseguenze con lui e con tutti.

«Mah, non lo so, forse ti vedi con qualcuno e io lo vengo a sapere insieme a tutti gli altri?» mi chiede, arrivando anche lei subito al dunque: pensavo che ci avrebbe girato intorno fino all'arrivo del suo ragazzo.

Non mi vedo con Mitch, ma anche se fosse non sarei tenuta a raccontarle niente visto e considerato che lei non mi calcola più perché ora ha Oliver con cui parlare e a cui dedicare il suo tempo. E, porca vacca, anche lei mi ha nascosto di vedersi con Oliver per un po', e l'ho scoperto da sola quando l'ho visto uscire dalla sua stanza una volta che ero venuta a trovarla, ma sicuramente non me la sono presa così tanto come lei. Avrei potuto fare anche io la stessa scenata che sta facendo lei, invece non l'ho fatto, e comunque io non ho niente da nasconderle perché appunto non c'è niente da sapere, forse non le è chiaro.

«In realtà non sto uscendo con nessuno.» se solo fosse venuta a parlarmi subito invece di evitarmi ora le cose andrebbero bene.

«È venuto a scuola per te, se n'è andato perché sei andata via tu, e vuoi farmi credere che tra te e quel tizio non ci sia niente?» mi chiede voltandosi di colpo a guardarmi: «Da quando mi sono messa con Oliver non fai altro che piagnucolare in giro che ci stiamo allontanando. Forse, se avessi evitato di uscire con quel tipo solo per farmi sentire in colpa, ora non saremmo qui nemmeno a discutere.»

Ma che sta dicendo?

Io non piagnucolo niente in giro, forse mia madre ha detto qualcosa alla sua come al solito, siccome non parlo con nessuno di noi due, ma non è questo a farmi arrabbiare... il fatto che creda che io esca con un ragazzo, chiunque sia, solo per farla sentire come mi sento io, è ridicolo, patetico e anche un po' imbarazzante... non per me, per lei.

«Ma come puoi anche solo pensare una cosa del genere?» le chiedo alzando la voce.

Devo ammetterlo: da quando sta con il suo ragazzo, e di conseguenza passa del tempo anche con le ragazze della scuola, quindi la ragazza di Kolby e le sue amiche, è cambiata molto... l'Harper che conoscevo prima non avrebbe mai pensato una cosa del genere.

«Oh, ho capito... qualcuno ti ha messo in testa cose su di me e ovviamente credi a loro e non a me.» le dico ridendo, perché seriamente questa cosa mi fa ridere.

«Lo sai come ha risposto a me e ai nostri amici prima di venirti dietro? Lo sai?» mi chiede venendo verso di me in modo aggressivo.

«I miei amici?» le chiedo alzandomi dal letto su cui ero seduta: «Ho sbagliato a venire qui, così come ho sbagliato a credere che tu mi conoscessi.» anche io ho alzato la voce.

Quando entrambe eravamo sicure che nessun ragazzo ci avrebbe mai divise avremmo dovuto pensare che saremmo cresciute e forse non saremmo bastate soltanto noi due, ma avremmo avuto bisogno di... di più.

Prendo il mio zaino e me ne vado nonostante lei continui a dire cose senza senso, apro quindi la porta della sua stanza trovandomi davanti Kolby e Oliver, che a quanto pare stavamo origliando. Quest'ultimo, ovviamente, mi supera e si chiude la porta alle spalle per stare con la sua ragazza, mentre io guardo Kolby, il quale non dice niente, per cui vado verso le scale andando al piano di sotto così da tornarmene a casa. Apro la porta, ma prima che possa uscire qualcuno la richiude sbattendola molto forte, mi giro per capire se Harper abbia deciso di continuare a litigare o se il suo fidanzatino sia sceso per difenderla, invece vedo Kolby, il quale mi guarda con quei suoi occhi color nocciola.

«Che c'è?» gli chiedo, stranamente ho usato un tono di voce troppo tranquillo...

«Perché non evitate di litigare? Vi reputo due sfigate, sì, ma avete sempre detto che nessun ragazzo vi avrebbe mai divise.» non posso credere che... sia interessato alla nostra amicizia per la prima volta nella sua vita.

Anche se Kolby la maggior parte delle volte si comporta da stronzo, soprattutto con me, so che sotto sotto è un bravo ragazzo e tiene molto a sua sorella. Non so se tenga anche a me come amica o come una specie di sorella, ma ci conosciamo da tutta la vita, e apprezzo che si preoccupi per noi.

«Lo so... grazie.» gli rispondo sorpresa, gli sorrido ma lui resta serio, e in un attimo si gira sparendo, mentre io resto un po' qui ancora incredula per ciò che è appena successo.

Devo ammettere che sto sorridendo per quanto è appena successo con Kolby, che mi ha fatto scordare della discussione con Harper, infatti me ne vado con il sorriso, cosa assurda...

Il fratello della mia migliore amicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora