Kolby
Freno bruscamente davanti casa e urlo per liberarmi, prendo a pugni il volante come se servisse davvero a qualcosa, e poi accade qualcosa di così strano e nuovo per me: scoppio a piangere. Esatto. Io, Kolby, il ragazzo più popolare della scuola, il ragazzo che tutte definiscono uno stronzo, anche mia madre, il ragazzo che pensa da sempre soltanto a sé stesso e a cui non importa di nessuno, sto piangendo per l'unica persona di cui mi sia mai importato, per l'unica che non mi considerava più uno stronzo perché mi aveva conosciuto davvero, per quello che sono davvero, l'unica che non stava con me solo perché sono il ragazzo popolare, l'unica persona che io abbia mai amato. Ora io sono qui che mi comporto come un pazzo, e lei è in camera sua con un vero pazzo, chissà a fare cosa, ma in questo momento poco importa perché tanto l'ho persa. Avrei potuto dirle la verità, cioè che la amo, avrei potuto lasciare quella puttana con cui sto solo perché fa comodo ad entrambi, avrei potuto parlarne con Harper, con i miei genitori, con tutti... avrei potuto essere il suo ragazzo, il suo vero ragazzo, non avrei più continuato ad entrare dalla finestra, non avrei più dovuto guardarla da lontano e tenere per me ciò che penso di lei, non avrei più dovuto trattenere i sorrisi ogni volta che la vedevo, perché sarei entrato dalla porta d'ingresso, l'avrei tenuta per mano, non mi sarei nascosto riguardo tutto ciò che provo. Ora l'ho persa.
Una sera ero a casa, stavo cenando con i miei genitori e mia sorella, non ascoltavo nemmeno quello che dicevano, fino a quando non ho sentito pronunciare il nome di Sage: sua madre aveva detto alla mia che Mitch sarebbe andato a cena da loro per conoscerli, non ci ho capito più niente, mi sono trattenuto dal farmi scappare qualcosa con i miei, e anche dall'andare là e fare casino, ma non sono riuscito a trattenermi dall'andare in quel locale in cui Mitch passava, passa e sicuramente passerà tutte le sue serate, e gli ho detto la verità, cioè che lei stava con me, che doveva lasciarla in pace, e per un po' l'ha fatto... non credo che l'abbia fatto perché gli ho detto io di farlo, ma perché voleva riflettere su ciò che aveva scoperto, e ora non so se sia tornato perché gli importa davvero di lei o perché vuole, che ne so, vendicarsi.
Cazzo, no, sto impazzendo. Io qui come un cretino e lui lì con lei.
Se non avessi dato di matto dandole della poco di buono e dicendo che me la sono "sbattuta", cosa che comunque non penso, ma ero arrabbiato e non ragionavo. Ora lei mi odia. Se solo avessi mantenuto la calma sarei riuscita a farla ragionare e non mi avrebbe buttato fuori. Cazzo, sono un vero coglione.
La portiera del lato del passeggero si apre di colpo, si richiude subito, non ho il coraggio di girarmi perché non voglio che, di chiunque si tratti, mi veda in lacrime.
«Stai piangendo?» è Harper.
Mia sorella non mi ha mai, mai, mai visto o sentito piangere, non perché mi sono sempre nascosto, ma perché non l'ho mai fatto... fino ad ora.
«Scendi.» le dico asciugandomi in fretta le lacrime.
«Kolby.» mi afferra costringendomi a girarmi e a guardarla: «Sei mio fratello, non ti ho mai visto così... sono preoccupata per te, quindi dimmi che cosa sta succedendo.»
«Oddio Harper, davvero non capisci? Mi ha mollato per Mitch il pazzo e ora è con lui, e se solo tu non le avessi messo in testa quelle cazzate, per noi sarebbe stato più facile e non ci saremmo mai trovati in questa situazione.» sbotto, colpendo di nuovo il volante.
Ormai è inutile continuare a mentire: ho detto quelle cose ad Harper, la madre di Sage lo sa, e io da ora non ho più le forze di mentire o fingere che non mi importi, ed è giusto che lei lo sappia.
«Sage? Parli della mia migliore amica? Stai scherzando?» mi chiede confusa e sorpresa allo stesso tempo.
«Sì, cazzo, sì. E puoi anche evitare di definirla la tua migliore amica visto che non la calcoli da quando ti sei messa con Oliver ed esci con quelle stronze.»
«Dio, ma pensa ancora a quel patto di anni fa? A me non importa se state insieme.» ride, come se fosse felice di questa cosa.
Non le importa?
Per mesi ci siamo nascosti nelle nostre stanze per paura che proprio lei lo scoprisse e odiasse entrambi, e, alla fine, quando ormai è troppo tardi, si scopre che non le importa?
Fanculo.
«Sì, beh... ora è con Mitch, quindi...» sussurro.
«Il mio fratellone che piange per una ragazza... wow, devi tenerci proprio tanto a lei.»
«Lei non è una qualunque, e se parli con qualcuno di questa storia ti uccido.» la avverto.
«Di Sage o del fatto che piangi?» mi chiede, la guardo male, visto che stiamo ancora parlando del fatto che io stia piangendo.
Era da un po' che non parlavamo così, anzi, in generale che non parlavamo... mi ha calmato parlare con lei, e ora che la vedo ridere rido anche io, pur sentendo dentro di me una tristezza mai sentita prima. La cosa assurda è che si allunga verso di me e mi abbraccia, cosa che non succedeva da una vita.
«Ti aiuterò io... stai tranquillo.» sempre che si possa fare qualcosa...
Okay, non avrei dovuto allontanare da lei Mitch, continuare a stare con quella stronza mentre le facevo promesse, mentire sul perché Mitch stasera mi ha preso a pugni, reagire in quel modo, parlare di lei e di noi in quel modo, dirlo ad Harper... e non me ne sarei dovuto andare, ho sbagliato tanto, lo ammetto, ma lei non è di certo una santa e non può dare tutta la colpa a me... comunque spero solo che si renda conto che Mitch, o chiunque altro, non la ama nemmeno la metà di quanto la amo io, e se non dovesse capirlo... io la aspetto. Ora e sempre.
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Il fratello della mia migliore amica
عاطفيةMessa da parte dalla sua migliore amica, Sage fa una scommessa con il fratello di lei, Kolby, e ciò li porterà ad avvicinarsi, proprio mentre Sage fa la conoscenza di Mitch, un ragazzo più grande. Decisa a tenera segreta la storia con Kolby, si rend...