Sospiro mentre raggiungo il mini market per prendere le cose che mamma mi ha chiesto di prenderle. Negli ultimi giorni sarei disposta a fare veramente di tutto pur di stare lontana da casa di Harper, dove incontrerei Kolby... a scuola è più semplice perché lui non mi calcola minimamente, ed è meglio così, ma in casa sua... magari andrebbe a finire come l'ultima volta, e sono sicura che con la sua sicurezza farebbe sì che gli stringa di nuovo la mano per una nuova scommessa in modo da continuare a prendersi gioco di me.
Mamma e papà dicono che se due ragazzi si amano non si lascerebbero, a meno che, nonostante l'amore che li lega, non decidano comunque di lasciarsi per concentrarsi su altro, e io non so se Oliver e Harper lo farebbero, ma se vogliono farlo, spero aspettino almeno il mese... il tempo che la scommessa non valga più, perché anche se si lasciassero il giorno dopo dallo scadere del mese, quella scommessa già non varrebbe più e quindi io sarei libera.
Sto camminando, quando improvvisamente mi cade addosso dell'acqua bagnandomi completamente dalla testa ai piedi.
Ma che cavolo...?
La giornata è bellissima, in cielo non c'è nemmeno una nuvola, e poi è chiaro che sia stata tipo una secchiata d'acqua... ma non capisco proprio chi possa essere stato.
«Cazzo, scusa!» è una voce maschile, e prima che io mi giri qualcuno appoggia sulle mie spalle un asciugamano, alzo lo sguardo vedendo che si tratta di un ragazzo.
Questo chi è?
Nella cittadina in cui vivo tutti si conoscono, ma è naturale che, come accade dappertutto, si trasferisca qualcuno di nuovo. Un ragazzo come questo qui, se lo avessi già visto, me lo ricorderei sicuramente: alto, due occhi azzurri, capelli neri, tatuaggi su tutte le braccia, bello da far paura.
Prendo l'asciugamano e inizio ad asciugarmi velocemente, per quanto sia possibile, visto che sono completamente fradicia, ed è impossibile asciugarmi pure i vestiti.
«Tranquillo.» sussurro mentre strizzo i capelli.
Se fosse stato chiunque altro sarei qui a sbraitargli contro, ma visto che è un figo da paura, e non è di qui, o almeno non lo era fino ad ora, non ha proprio senso farmelo già nemico.
«Io e i miei amici siamo venuti a trovare un nostro amico che abita qui e volevamo fargli uno scherzo, ti assicuro che non era nostra intenzione farlo a te.» sembra così mortificato.
«Non preoccuparti...» sussurro sorridente: «Con una giornata calda come questa ci voleva.» gli dico, lui ride.
«Già, in effetti fa caldo, ma se vuoi puoi salire e cerchiamo qualcosa che ti vada bene.»
«Oh, grazie, ma... abito vicino.» rispondo abbassando lo sguardo.
Sarà anche un figo da paura, ma non andrò da nessuna parte con lui, visto che dentro ci sono pure i suoi amici, perché ai giorni d'oggi non si può mai sapere che intenzioni abbiano davvero le persone. Possono essere le persone più gentili di questo mondo, oppure possono essere dei maniaci stronzi.
La gente che ci passa accanto guarda sia me che il ragazzo che ho di fronte, ma nessuno fa domande, per fortuna.
«Jake che ci fai qui?» un altro ragazzo mi supera e non fa nemmeno caso a me, forse è meglio così.
«Sorpresa!» esclama in modo nervoso questo Jake.
«Sorpresa!» tutti e tre alziamo lo sguardo vedendo dei ragazzi affacciati da una finestra, sicuramente la stessa da cui hanno buttato il secchio d'acqua direttamente su di me.
Il loro amico, quello a cui era diretta l'acqua che mi ha completamente infradiciata dalla testa ai piedi, lo conosco, ed è chiaro, visto che è lui ad abitare qui: si chiama Mitchell, soprannominato Mitch. Frequentava l'ultimo anno di liceo quando io ero in prima, se ne stava sempre da solo e si cacciava ogni giorno in un guaio diverso, si diceva in giro che lo avessero fatto diplomare solo perché i professori, il preside, e ogni persona all'interno della scuola, per fino gli alunni, volessero levarselo di torno. Dopo il diploma nessuno aveva idea di che fine avesse fatto, io non me lo sono mai nemmeno chiesta, visto che non ci siamo mai nemmeno detti un ciao, o nemmeno guardati, visto che era una regola non scritta quella di non guardarlo, se non volevi che ti prendesse di mira, e io allora ero soltanto una ragazzina che frequentava il primo anno di liceo e che non voleva avere problemi né con quelli della mia età, né con quelli più grandi.
«Cosa cazzo ci fate...» Mitch ringhia a denti stretti contro Jake, che mi guarda, infatti si blocca subito e si volta finalmente a guardarmi, restando un attimo perplesso, visto che prima non mi aveva notata e che sono tutta bagnata: «Che ti è successo?» è la prima volta che si rivolge a me, sono sorpresa, infatti lo guardo come se davanti a me ci fosse un alieno.
«Volevamo farti uno scherzo, ma è andata a finire male...» gli spiega il suo amico Jake.
«Quello è il mio asciugamano?» mi chiede, glielo ripasso subito e lui lo afferra voltandosi a guardare il suo amico.
«Hai detto a tua madre che eri dietro l'angolo, ci siamo messi a discutere su chi l'avrebbe fatto e per sbaglio l'abbiamo rovesciato.» spiega Jake.
Che faccio? Resto e assisto alla loro discussione oppure me ne vado?
Adesso che con noi c'è Mitch tutti quelli che passano non ci guardano nemmeno, passano velocemente perché sanno che quando c'entra lui c'entrano anche i guai e nessuno vuole farne parte...
«Voi e mia madre volevate lanciarmi un cazzo di secchio d'acqua?» chiede spingendolo verso il muro e facendomi fare un passo indietro: «Entra, e vi conviene non farmi nessuno scherzo di merda.» Jake sembra impaurito ed intimorito da lui, entra nel piccolo complesso di appartenenti di corsa senza nemmeno rivolgermi uno sguardo.
Mi aspettavo un pomeriggio pieno di noia, non di certo di essere parte di uno scherzo per Mitchell il bullo che non sapevo nemmeno fosse tornato in città.
Si gira a guardarmi e io abbasso subito lo sguardo chiedendomi se ce l'abbia anche con me, lo vedo avvicinarsi, mi preparo ad una sua qualsiasi reazione, invece appoggia sulle mie spalle la sua felpa, cosa che mi lascia di stucco, quindi lo guardo per assicurarmi che sia solo lui, e in effetti qui c'è soltanto lui.
Mitch ha i capelli rasati quasi a zero e gli occhi castani, ha un piercing al sopracciglio e uno sopra al labbro, sulla sinistra. Anche lui sembra essere ricoperto di tatuaggi... beh, era una vita che non lo vedevo e che non si faceva vedere in città.
«Vai a casa.» mi dice, ora che ha parlato e che è più vicino a me rispetto a prima, noto che ha un piercing anche sulla lingua.
«S-sì, grazie.» sussurro, superandolo e andando via di corsa.
E che pomeriggio...

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Il fratello della mia migliore amica
RomanceMessa da parte dalla sua migliore amica, Sage fa una scommessa con il fratello di lei, Kolby, e ciò li porterà ad avvicinarsi, proprio mentre Sage fa la conoscenza di Mitch, un ragazzo più grande. Decisa a tenera segreta la storia con Kolby, si rend...