39º capitolo

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A domani, buonanotte. Non rispondo nemmeno al messaggio che mi ha appena mandato Mitch dopo avermi detto che non veniva da me per andare al cinema come aveva detto, ma sapevo che sarebbe andata a finire così, e da una parte ne sono sollevata.

Metto il telefono in tasca e suono il campanello, facendo un bel respiro mentre aspetto che apra, e, quando succede, non rimango sorpresa per niente: sapevo che Harper e i suoi genitori non sono in casa, ma sarei venuta anche se ci fossero stati... comunque lui è sorpreso di vedermi, ma è normale che lo sia. I suoi bellissimi occhi mi scrutano attentamente, come se cercasse di leggermi dentro e di capire da solo perché sono qui, probabilmente teme che io sia qui per qualcun altro e non per lui.

«Harper non c'è.» infatti, pensa che sia qui per lei.

Mi sono pentita di essere stata con Mitch... gli voglio bene, tengo molto a lui, sono arrabbiata con Kolby per averci allontanato, ma la lontananza con Kolby e la vicinanza con Mitch mi ha fatto rendere conto che è col ragazzo che conosco da sempre che voglio stare... il fratello della mia migliore amica.

«Non sono qui per lei.» gli dico, mentre si appoggia allo stipite della porta e si mette con le braccia conserte.

«I miei sono usciti a cena, se ho capito bene con loro ci sono anche i tuoi genitori.»

Non ci arriva proprio...

Sono ancora arrabbiata, ci mancherebbe, ma ho capito che l'ha fatto per me, per lui, per noi. Voleva proteggermi. Ha finalmente detto la verità ad Harper, anche se quella sera eravamo entrambi molto arrabbiati: lui ha esagerato con le parole e io l'ho preso a schiaffi, due cose che non sarebbero mai dovute succedere. Ha lasciato la sua ragazza, ha cercato di scusarsi in ogni modo anche se io lo evitavo perché mi sento in colpa per essere andata a letto con Mitch...

«Sì, lo so, infatti sono qui per te.» dalla mia borsetta prendo il suo cellulare, che Mitch ha scaraventato contro il muro quella sera: «Non si accende più, quindi fammi sapere quanto ti devo per la riparazione o per comprarne uno nuovo.» lo prende, ma non lo guarda nemmeno.

«Non l'hai rotto tu, quindi non mi devi niente, al massimo manderò il conto a lui. Avresti potuto darlo ad Harper o portarmelo a scuola.»

Già, avrei potuto fare come dice lui, ma se glielo avessi portato a scuola o l'avessi dato ad Harper non avrei avuto una scusa per venire qui... ora però posso anche tornare a casa... tanto lo rivedrò domani a scuola.

«Sì... devo andare.» ah, cavolo, Sage!

Ci conosciamo da sedici anni, è il fratello della mia migliore amica, da bambini giocavamo insieme e da un paio di mesi usciamo insieme, con lui ho avuto la mia prima volta e ho dato il mio primo bacio, non dovrei temere di dirgli le cose.

Mi giro subito e mi incammino, una parte di me vorrebbe che mi fermasse.

«Perché lui?» mi fermo, ma non mi giro: «Ora sarà in qualche locale con un'altra, l'ha sempre fatto. Ricordo perfettamente la tua faccia quando lo hai visto e avete iniziato a litigare... hai scelto lui quella sera, hai scelto lui anche questa volta.»

Di cosa sta parlando?

Sì, è vero, quando sono uscita con loro e ho visto Mitch in quel locale con quella tizia ci sono rimasta male, ma non ho scelto lui, me ne sono andata con Mitch soltanto perché avevo paura che gli facesse del male, e questa volta... non ho scelto Mitch, mi sono semplicemente arrabbiata come avrebbe fatto chiunque altro. Quella sera ho detto che la mia scelta sarebbe sempre stati Mitch perché ero arrabbiata, così come anche lui ha detto delle cose che non pensava.

«Non ho scelto lui e non l'avrei scelto anche se non fosse successo quello che è successo.» gli dico, girandomi di colpo per guardarlo.

«Però ci sei andata a letto.» ah, quindi lo sa, probabilmente gliel'avrei detto, ma non ora: «Non vedeva l'ora di venirmelo a raccontare.» cavolo, avrei dovuto pensarci.

La nostra situazione è strana, non so come reagirei io se venisse fuori che lui è stato a letto con un'altra, soprattutto con la sua ex, ma, se fosse successo, anche lei come Mitch sarebbe venuta subito a cercarmi per raccontarmelo.

Mi fissa, non sembra arrabbiato, magari si sta trattenendo oppure gli è già passata, non lo so, non ci capisco più niente, voglio soltanto che le cose si sistemino e che non tornino come prima, perché questa volta non voglio fare il doppio gioco con nessuno, non voglio essere parte del doppio gioco di Mitch e di lui, voglio essere felice, tutto qui.

«Me ne sono pentita subito.» confesso.

«Okay.» sussurra.

«Okay.» sussurro anche io, girandomi, sempre a testa bassa, per andarmene, è la seconda volta che lo faccio.

«Vuoi entrare?» mi fermo di nuovo e mi giro, non convinta di ciò che vuole, anzi, del perché lo vuole.

«Perché?» gli chiedo dubbiosa, alza le spalle e mette le mani in tasca: «Vuoi anche se sai che sono stata con lui?»

«Ti volevo prima e ti voglio anche adesso.» non riesco a nascondere quel sorriso che soltanto lui riesce a farmi spuntare.

«Non sono qui per fare se...»

«Non voglio farlo, non adesso. Pensavo di guardare un film, e se ti va puoi restare qui a dormire... preferirei con me e non con Harper.» sorrido di nuovo.

Ci stiamo praticamente dando una seconda possibilità a vicenda, lui dopo che sono stata con Mitch, io dopo che ci ha allontanati e ha parlato male di me. Questa volta non rovinerò tutto, starò attenta e non lo perderò. Spero che anche lui si impegni perché vada tutto bene.

Vado velocemente verso di lui e lo abbraccio, appoggiando la testa sul suo petto, che inizia ad accarezzare mentre con l'altro braccio mi stringe forte. Non vedeva l'ora che mi avvicinassi, lo capisco, e nemmeno io vedevo l'ora.

«Ti amo.» sussurra, lasciandomi di stucco.

Parole simili non credevo che le avrebbe mai dette riferendosi a me. È assurdo come le cose possano cambiare da un momento all'altro.

«Ti amo.» gli dico anche io.

Abbiamo sbagliato molto, lo abbiamo fatto entrambi, ma questo non significa che non possiamo essere felici insieme.

Il fratello della mia migliore amicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora