47º capitolo

775 25 1
                                    

Un mese dopo
Un vestito bianco bellissimo, le damigelle, un bouquet di fiori tra le mie mani, i testimoni, io che cammino tenendo a braccetto il mio papà, Grover in braccio a mia madre, tanti invitati, Mitch vicino all'entrata, o all'uscita, dipende dai punti di vista, e Kolby, lì, in piedi, che mi aspetta con in dosso uno smoking che gli sta da Dio. Eccoci qui: il nostro matrimonio.

Ricordo come fosse ieri quando, circa un mese fa, dopo la nascita di Grover, Kolby mi ha dato l'anello. In quel momento pensavo fosse impazzito, che non si rendesse conto a che cosa stava andando in contro, ma nelle settimane successive mi ha fatto rendere conto che aveva tutto molto chiaro. Prima di andare da lui ho parlato con Mitch, gli ho letto negli occhi che avesse il cuore spezzato, proprio a causa mia, perché, probabilmente, con l'arrivo di nostro figlio, credeva che ci fosse ancora una possibilità per noi due. Mitch è il padre migliore che potessi desiderare per mio figlio, non lo cambierei per nulla al mondo... una parte di me lo amerà sempre, questo lo sa, e nessuno prenderà mai il suo posto con Grover, ma il mio posto è al fianco di Kolby, e sono sicura che sarà così per sempre.

Mia mamma, la mamma di Kolby, e Harper, con l'aiuto di Julissa e della mamma di Mitch, sono riuscite ad organizzare il nostro matrimonio in appena due settimane. Non c'era fretta, ma per noi sarebbe bastato andare a firmare delle carte dal giudice, sono state loro ad insistere, e non avrebbero potuto fare di meglio. È tutto bellissimo, e a rendere tutto ancora più bello è Kolby: è perfetto.

Papà stringe la mano a Kolby e mi dà un bacio, per poi andare a sedersi accanto a mamma, che sta già piangendo per l'emozione. Kolby mi sorride e mi dà un bacio sulla guancia, prima di recarci al posto che ci hanno assegnato durante le prove.

Chi l'avrebbe mai detto?

Quando eravamo delle bambine, io ed Harper immaginavamo che, un giorno, avremmo sposato due migliori amici o due fratelli nello stesso giorno, che avremmo vissuto tutti insieme nella stessa casa. Eravamo bambine, sognavamo cose assurde, ma sicuramente nessuna delle due si sarebbe immaginata che io avrei sposato il suo fratello rompiscatole, che ci ha sempre fatto molti scherzi, che ci chiamava "sfigate" e che non ci voleva mai intorno. Se quel giorno non avessimo scommesso non so come ci saremmo avvicinati, ma sono sicura che lui un modo l'avrebbe trovato. Quando abbiamo iniziato a stare insieme all'insaputa di tutti non pensavamo proprio che, nel giro di un anno, ci saremmo sposati, eppure eccoci qui. Lui non mi ha costretta, così come non mi ha mai costretta a stare con lui. Sono stata io a rendermi conto che volevo farlo, e non mi pentirò mai di averlo fatto, nemmeno se le cose dovessero cambiare, così come non mi pentirò mai di aver avuto il mio bambino, che oggi è il centro di tutto il mio mondo. A volte guardo Harper e mi chiedo se fossimo tornate amiche come prima, se io non mi fossi messa con suo fratello, ma è meglio pensare che, in qualunque caso, sarebbe tornata, invece che pensare il contrario.

«Lo voglio.» alzo lo sguardo su Kolby rendendomi conto di essere stata così sovrappensiero da essermi persa tutto l'inizio.

Vedere il suo sorriso che, da quando sono entrata, non si è spento, mi fa capire quanto sia felice.

«E tu, Sage, vuoi prendere come tuo sposo Kolby, amarlo e onorarlo finché morte non vi separi?» chiede a me.

Perché non sono stata più attenta dal mio arrivo?

Grover inizia a piangere, come se sapesse che la sua mamma sta per sposare qualcuno che non è il suo papà, che, appunto, si avvicina facendomi voltare verso di lui. Mitch prende nostro figlio in braccio e prova a calmarlo, mi vengono le lacrime agli occhi, seppur li abbia visti insieme migliaia di volte. Gli prendono un peluche e riescono quindi a calmarlo, Mitch si siede accanto a mia madre e resta quindi seduto a pochi metri da me con in braccio Grover, e mi guarda. Lo conosco quello sguardo: lui vorrebbe che rispondessi in modo negativo e che me ne andassi via con lui e con Grover, lui vuole stare con me, vuole dare una possibilità alla nostra famiglia, e se le cose fossero andate diversamente, soprattutto se non fosse andato a letto con le altre e io non mi fossi innamorata di Kolby, ora noi saremmo una famiglia, e magari qui con me, invece di Kolby, ci sarebbe lui.

In molti, nonostante siano felici per me e per Kolby, pensano che avrei dovuto dare una possibilità a Mitch... nessuno me lo ha detto in modo chiaro, ma li conosco e so che lo pensano. C'è anche chi avrebbe preferito che Mitch non fosse stato presente, oggi, chi perché sa che con Kolby non è mai andato d'accordo e sa anche che le cose, dopo il matrimonio, non miglioreranno, anzi, magari peggioreranno, o chi teme che io possa lasciare qui Kolby e scappare con Mitch, ma amo troppo Kolby per farlo.

Proprio Kolby mi scuote delicatamente facendomi rendere conto che stavo fissando Mitch, mi schiarisco la voce e sorrido leggermente a colui che, a breve, sarà mio marito.

«Lo voglio.» dico, facendo sorridere Kolby.

«Allora, con il potere conferitomi, io vi dichiaro marito e moglie! Lo sposo può baciare la sposa.»

So che è stata molto veloce come cerimonia, e io me ne sono persa gran parte, ma abbiamo preferito così.

Kolby appoggia le mani sui miei fianchi e mi attira a sé baciandomi e facendomi sentire le farfalle nello stomaco come spero che accadrà per molto, molto tempo. Appoggio le mani sulle sue spalle e ci allontaniamo per guardare tutti i presenti, che applaudono le mani. Mitch è l'unico rimasto seduto, che non ci guarda e che non batte le mani, o non sorride.

Beh, sono la moglie di Kolby, sono la mamma del figlio di Mitch, comunque vadano le cose con entrambi, avrò a che fare con loro per un bel po', spero solo che vada tutto bene.

Il fratello della mia migliore amicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora