Stare da sola non fa altro che farmi pensare continuamente alla situazione in cui sono con Kolby, e siccome non voglio pensare soltanto a quello, ho deciso di venire a trovare Mitch, ma, essendo sabato, ed essendo le dieci del mattino, sta dormendo... naturale.
Ogni volta che Kolby non c'è o che lo guardo da lontano penso che non gli permetterò mai più di avvicinarsi a me, ma ogni volta che restiamo soli, non so nemmeno io come, riesce ad avvicinarsi a me e lo lascio fare perché in quel momento mi piace, ma non appena smette torno me stessa e capisco che è terribilmente sbagliato... e odio nascondere tutto ciò ad Harper, con cui finalmente sono riuscita a riavvicinarmi, non voglio che succeda altro che ci allontani di nuovo.
«Mitch, perché non ti alzi? Andiamo a fare colazione, e mi piacerebbe andare a fare una passeggiata. Credi di poter connettere prima delle tre del pomeriggio?» gli chiedo picchiettando le dita sulla sua spalla.
Ormai sono praticamente di casa, qui. Sua madre è abituata alla mia presenza e mi fanno sentire come di famiglia, anche se di loro non so molte cose, soprattutto dove passa tutte le serate Mitch... non è obbligato a farmelo sapere, così come io non gli faccio sapere dove sono, che cosa faccio e con chi sono quando non siamo insieme, ma lui esce tutte le sere. Mi chiede di andare con lui, ma durante la settimana ho la scuola e i miei non mi fanno uscire fino a chissà che ora, e nemmeno sempre, mentre nei weekend... non lo so, da quando ho chiarito con Harper lei viene da me perché non ho ben capito la sua situazione con Oliver, ma per lei è abbastanza doverlo vedere a scuola, se restasse a casa teme di incontrarlo anche lì, quindi viene da me e torna a casa sua il mattino.
Come ogni volta mi attira a sé facendomi cadere sul letto e, senza aprire gli occhi, si avvicina a me abbracciandomi e coprendo anche me. È così gentile...
«Che ore sono?» mi chiede con tono assonnato.
«Le dieci.»
«Stai scherzando?» mi chiede mettendosi con la testa sotto al cuscino.
Quando l'ho conosciuto col cavolo che avrei pensato di trovarmi, poco tempo dopo, sdraiata nello stesso letto con lui che indossa solo i boxer, ma ci tiene a me, mi tratta meglio di qualcun altro... ovviamente parlo di Kolby, e sto bene in sua compagnia.
Mi giro su un fianco e metto anche io la testa sotto al cuscino, le punte dei nostri nasi si toccano, ma non mi importa.
«Ti prego... fuori è una giornata bellissima, e non ho fatto colazione per poterla fare con te.» gli dico.
«Piccola sai che per te farei di tutto, ma non puoi chiedermi di alzarmi così presto.»
«Va bene... allora vado a chiedere a tua madre se ha voglia di uscire con me... ci vediamo dopo.» sussurro, ma prima che possa muovermi lui mi ferma.
Che cosa vorrà?
Il fatto è che con Kolby non potrei mai fare tutto ciò... non potrei andare da lui, mettermi nel suo letto, chiedergli di uscire a fare colazione con me, di passeggiare, di fare tutto ciò che, invece, con Mitch potrei fare. Kolby è fidanzato, ed è il fratello della mia migliore amica, con cui ho giurato di non mettermi mai... e poi noi ci odiamo, secondo tutti.
Prima che possa rendermene conto, appoggia le sue labbra sulle mie e dà quindi inizio ad un bacio che vorrei tanto superasse le scintille e le emozioni che mi danno ogni volta i baci di Kolby, e per quanto gli si avvicinino, non sono comunque la stessa cosa... si stacca da me e ci guardiamo entrambi senza riuscire a dire niente. Credo fosse inevitabile, sarebbe dovuto succedere prima, ma non rovinerò tutto questo per Kolby.
«Cinque minuti e sono pronto.» mi dice alzandosi.
«Avevo capito che volessi restare a dormire.» gli dico.
«Ho detto che per te farei di tutto.» gli sorrido e guardo il soffitto mentre lui si veste.
Se io passassi le mie intere giornate a pensare a Kolby finirei col non vivere a pieno la mia vita, e visto che lui ha una ragazza e sembra non pensare a ciò che è accaduto tra di noi, allora io posso provare a fare lo stesso: con Mitch sto bene, anzi, sto una favola, e stare con lui mi aiuta a non pensare a ciò che è accaduto tra me e Kolby, quindi non mi tiro indietro.
«Ora tocca a te alzarti.» allungo le braccia verso di lui in modo che mi aiuti ad alzarmi e lo fa, quindi mi alzo in piedi e mi sistemo i vestiti.
«Chiediamo a tua madre se vuole venire con noi?» gli chiedo.
«Perché? Poi ci rompe il cazzo.» lo guardo male, rotea gli occhi e scuote la testa sorridendo: «Se ci tieni tanto chiediglielo, io vado a pisciare.»
«In bagno... non si dice come lo hai detto tu.» lo rimprovero.
«Vado in bagno... felice?» mi chiede, per poi uscire dalla stanza.
Non so dove sia suo padre, nessuno ne ha mai parlato, appunto per questo credo sia meglio non fare domande...
Esco anche io dalla stanza percorrendo il piccolo corridoio e vado in soggiorno, dove sua madre sta guardando una rivista.
Lei è molto gentile con me, forse perché mi vede spesso, e all'inizio le davo sempre del Lei, ma alla fine ho iniziato a darle del tu. Sembra una brava donna, ma si vede che sta male per come si comporta il figlio... solo che nelle cittadine come queste la gente non dimentica, infatti non va d'accordo praticamente con nessuno... anche se a lei non sembra importare.
«Non dirmi che sei riuscita a svegliarlo... non ci riesce mai nessuno.» mi chiede.
«Ho delle doti molto convincenti.» le rispondo facendola ridere: «Senti... noi usciamo a fare colazione, ti va di venire con noi?»
«Non mi sembra proprio qualcosa che proporrebbe Mitchell... lui è d'accordo?»
«Due donne battono il volere di un uomo che è stato appena buttato giù dal letto.» le rispondo facendola ridere ancora più forte.
«Va bene, esco con voi. Grazie.» le sorrido mentre si alza per andare anche lei a prepararsi.
È giusto così.
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Il fratello della mia migliore amica
RomanceMessa da parte dalla sua migliore amica, Sage fa una scommessa con il fratello di lei, Kolby, e ciò li porterà ad avvicinarsi, proprio mentre Sage fa la conoscenza di Mitch, un ragazzo più grande. Decisa a tenera segreta la storia con Kolby, si rend...