29º capitolo

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Prima o poi sarebbe dovuto succedere, e finalmente è successo: ho invitato Mitch a cena a casa mia, con i miei genitori, che non vedevano l'ora di conoscerlo ufficialmente da quando è venuto fuori che usciamo insieme. Ero preoccupata, d'altronde è il primo ragazzo che porto a casa, non sapevo come sarebbe andata, ma sta andando tutto stranamente bene: è arrivato con un mazzo di fiori per mia madre e una bottiglia di vino per mio padre, indossa dei bei vestiti, è elegante, ci tiene molto a fare bella figura, questo significa che gli importa davvero di questa cena, ma soprattutto di me e di far buona figura con i miei genitori, non soltanto vestendosi bene e comportandosi educatamente, ma facendo capire loro quanto tiene a me, e lo apprezzo tanto. Anche se lo hanno riempito di domande lui ha risposto a tutte cordialmente e credo che non appena metterà piede fuori mamma inizierà già ad organizzare il nostro matrimonio... infatti, dopo che lui ha salutato entrambi ed esce, vedo mamma correre al piano di sopra, papà ride e io esco seguendo fuori Mitch, che si avvicina alla sua moto e si appoggia ad essa.

«Come sono andato?» mi chiede fiero di sé.

I miei genitori sognano di vedermi accanto ad una brava persona, lui è il primo ragazzo che porto a casa, è chiaro che sia piaciuto ad entrambi, e anche se potrebbe non essere l'uomo con cui passerò il resto della mia vita, sono felice che lui sia stato il primo ragazzo che ho portato a casa.

Gli sorrido, sono felice ma anche divertita per ciò che penso abbia in mente mia madre.

«Benissimo. Sei stato te stesso oppure hai provato davanti allo specchio per giorni?» gli chiedo mentre mi attira a sé e lega le mani sulla mia schiena in modo da tenermi vicina.

«Sono stato me stesso e l'ho fatto solo per te. Gli sono piaciuto, secondo te?» mi chiede curioso, ma anche un po' impaurito.

Forse non sa che, anche se non gli fosse piaciuto, uscirei comunque con lui, ma, per fortuna, non c'è nulla di cui preoccuparsi.

«Uhm... mia madre probabilmente sta già organizzando il nostro matrimonio, e starà anche facendo una lista di nomi per i nostri futuri figli.» gli rispondo facendolo scoppiare a ridere.

«Oh, già pensa a matrimonio e figli.» mi risponde tra le risate.

Rido anche io, ma non posso fare a meno di pensare che, tutto questo, non potrà mai accadere con Kolby... potrebbe anche succedere, sì, ma non sarebbe lo stesso se tutti ci odiassero, e io non potrei mai stare con lui con la consapevolezza di aver rovinato la mia amicizia con Harper, oltre alle varie cose...

«A cosa pensi? A te col vestito bianco?» mi chiede divertito.

«Ei, non iniziare anche tu con queste idee, altrimenti ti riporto dentro e ne parli con mia madre, che sarebbe felice di ascoltarti.» gli dico dandogli un pugno sulla spalla.

«Ahia, ei!» rido io, questa volta.

Harper, da quando è tornata con Oliver, ha ricominciato a non farsi più vedere e più sentire, è come se ora avesse tempo soltanto per lui e per le sue nuove amiche che a noi non erano mai piaciute... prima non potevo capirla non avendo un ragazzo, o comunque qualcuno con cui uscire, ma da quando conosco Mitch non riesco comunque a capire che cosa le succeda. Non siamo amiche da due giorni, ma da sedici anni, e non trovo giusto che si comporti così, che pensi di avere ragione e che se la possa prendere con me per cose assolutamente senza senso, mentre io non possa dirle niente.

Lo abbraccio rendendomi conto che ne ho bisogno, lui accarezza la mia schiena e mi stringe forte, chiudo gli occhi.

«Stavo scherzando, non mi hai fatto male...» mi dice, pensando che lo stia abbracciando per quello.

«Lo so...» sussurro allontanandomi per guardarlo negli occhi: «Sei sicuro di non voler restare? Tra poco i miei genitori andranno a dormire, non si accorgeranno che sei rimasto.» gli chiedo.

«Ho promesso ai ragazzi che ci saremmo visti, e poi sono sicuro che tua madre resterà sveglia tutta la notte a pensare a che fantastico ragazzo io sia e ad organizzare il nostro indimenticabile matrimonio che ci porterà ad avere tanti bei bambini che cercherà di convincerci a chiamare come vuole lei.» rido al solo pensiero e lui mi dà un bacio sulla fronte.

So cosa significa che si vedrà con i ragazzi... non sono stupida, so che la sera continua a stare con ragazze diverse, e non so se si stancherà mai... se prima invece si stancherà di me... ma non ha senso che ci pensi, visto che io mi vedo con Kolby.

Iniziamo a baciarci senza dimenticarci che siamo davanti a casa mia, dentro cui ci sono i miei genitori, e poi ci sono anche i miei vicini, ma non stiamo facendo nulla di male se non salutarci con un bacio come fanno tutti. Mi stacco da lui e lo abbraccio di nuovo, non so cosa mi succeda, ma preferirei che lui restasse con me. Lui, non Kolby. Mitch.

«Ei, che ti succede? Stai bene?» mi chiede preoccupato.

«Sì, sto bene, è solo che... vorrei che restassi con me.»

«Piccola anche io vorrei restare con te, ma ti giuro che la prossima volta resto.» mi dà di nuovo un bacio sulla fronte e mi sorride: «Vai a scoprire quali potrebbero essere i nomi dei nostri futuri figli e fammi sapere.» mi dice poi, divertito, mentre io lo guardo male, ma non riesco a fare a meno di scoppiare a ridere come lui.

Sono felice che la stia prendendo sul ridere invece di spaventarsi a causa di tutto questo, ho bisogno proprio di questo, non di qualcuno che avrebbe preso per pazze me e mia madre e che se ne sarebbe andato via di corsa.

«Dammi un bacio che vado.» gli stampo un dolce bacio sulle labbra e poi mi allontano da lui per rientrare in casa.

Il fratello della mia migliore amicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora