Busso alla porta facendo dei respiri profondi mentre aspetto che qualcuno apra, e quando succede sorrido alla donna che ho davanti.
Con Harper le cose non vanno bene... a scuola sta sempre con Oliver, Kolby e gli altri, io invece sto sempre da sola perché nessuno ha mai voluto avere a che fare con me prima, figuriamoci ora che, solo da parte di Harper, siamo in guerra... lei è la sorella del ragazzo più popolare, la ragazza di uno dei suoi amici, quindi tutti stanno dalla sua parte, ma non mi importa... io mi sono stancata di dire che non è così, è solo tempo sprecato visto che nessuno mi crede, quindi che credano a quello che vogliono.
Visto che Mitch non si fa vivo da qualche giorno, ho deciso di portargli la sua felpa. Non ho il suo numero e non è sui social, altrimenti gli avrei scritto e gli avrei chiesto di incontrarci da qualche parte, quindi sono venuta a casa sua, ora di fronte ho sua madre, che ho visto in giro qualche volta ma con cui non ho mai parlato.
«Salve... scusi il disturbo... cerco Mitch, è in casa?» le chiedo.
«Ultima porta a destra.» mi dice prima di uscire e andarsene.
«Come? Scusi, ma...» niente, è già sparita.
Beh, potrei tipo appoggiarla sulla sedia o sul divano e andarmene, ma non sarebbe giusto... non ho paura, ma mi sento un po' a disagio visto che se n'è andata in quel modo e io sono una sconosciuta, sospiro ed entro in questo appartamento in cui mai avrei pensato di mettere piede, chiudo la porta e mi guardo intorno mentre lentamente percorro il corridoio fino a fermarmi davanti alla porta che mi ha indicato sua madre.
Credo che nessuno che conosco abbia mai messo piede in casa sua, ma sono comunque sorpresa di come sua madre mi abbia lasciata sola senza nemmeno chiedermi chi fossi e andandosene via. Se fossi stata una ladra mi avrebbe reso sicuramente il lavoro più facile, ma per sua fortuna non lo sono, e non so quanto converrebbe ad un ladro venire a rubare proprio in casa loro...
Busso dopo essermi fatta coraggio e aspetto che risponda, ma non lo fa, quindi busso di nuovo e apro, sbircio per assicurarmi che non sia tipo nudo, ma è a letto, sta dormendo, sono quasi le quattro del pomeriggio... chiudo la porta alle mie spalle, appoggio il sacchetto con all'interno la felpa sulla scrivania e mi avvicino lentamente a lui cercando di mantenere la calma.
«Mitch?» sussurro, ma lo dico così piano che per fino io fatico a sentirmi: «Ei Mitch!» niente.
E se me ne andassi?
Ho provato a svegliarlo ma non ci sono riuscita, gli ho lasciato la felpa... quello che dovevo fare l'ho fatto. Posso riprovare un'ultima volta, giusto per... e se non si svegliasse ancora me ne andrò.
Picchietto il dito sulla sua spalla, impaurita da quella che potrebbe essere la sua reazione se si svegliasse, ma, improvvisamente, con uno scatto fulmineo, mi attira a sé facendomi cadere sul letto, si mette sopra di me e io inizio ad urlare.
«Sage?» mi chiede allontanandosi.
Oh porca vacca, che spavento, mi ha tolto dieci anni di vita.
Sto sdraiata incapace di muovermi, mi ha seriamente spaventata a morte, non so nemmeno chi pensasse che io fossi, ma ora devo calmarmi.
«Pensavo fossi uno dei ragazzi che voleva farmi di nuovo qualche scherzo... scusami, non volevo spaventarti.» mi dice, sembra davvero mortificato.
«Io... sono venuta a portarti la felpa, tua madre mi ha fatta entrare.» gli dico.
«Potevi tenerla.» mi dice buttandosi di nuovo sul letto.
Da quello che ho potuto notare indossa solo dei boxer, non mi sono mai trovata nella stessa stanza con un ragazzo che indossa soltanto dei boxer, figuriamoci nello stesso letto... ma c'è sempre una prima volta... e poi ha un fisico così bello, muscoloso, e i suoi tatuaggi sono così belli che sembra un modello.
«Era giusto che te la restituissi.» gli dico.
«O era solo un modo per rivedermi?» mi chiede alzandosi e appoggiandosi sulla mano così da guardarmi, gli sorrido e scuoto la testa: «Anche io avrei usato come scusa la felpa per rivederti.»
«Perché dici "anche io"? La mia non è una scusa...»
Ammetto di aver pensato che lui sia l'unico in grado di capirmi, in questo momento, visto che tutti mi stanno alla larga esattamente come stavano e stanno alla larga da lui, ma... non lo so.
D'un tratto, senza dire niente, si sposta mettendosi sopra di me e mi guarda dritto negli occhi. È un po' strano stare in questa posizione, senza contare che si tratta del ragazzo da cui stanno sempre tutti lontano, ma non per questo devo farlo anche io.
«Che fai?» gli chiedo diventando tutta rossa per l'imbarazzo.
«Ti do tre opzioni e tu devi dirmi la verità.» mi dice tenendosi comunque su per non lasciare che mi stia sopra con tutto il peso: «Sei qui perché volevi portarmi davvero la felpa e basta, sei qui per la felpa ma c'è altro, o sei qui perché sono l'unico che starebbe con te senza farsi problemi?»
Potrei dirgli che sono qui solo per riportargli la felpa e basta, ma credo che, sotto sotto, sia soltanto una scusa come dice lui.
La prima volta che ho avuto a che fare con lui è stato gentile con me, dandomi la sua felpa, la seconda volta a scuola lo è stato ancora, e ora... anche ora è gentile. Io credo solo che vada capito, che le persone come lui vadano capite, perché non è un pazzo, altrimenti non sarei qui tranquilla.
«Ti ho portato la felpa, ma c'è altro, anche perché in questo momento sei l'unico a voler avere a che fare con me.» gli rispondo.
«Quindi sono tutte e tre le opzioni... ma anche io sarei venuto a cercarti per la felpa, anche se in realtà ci sarebbe stato altro, e poi anche tu sei l'unica che vuole avere a che fare con me.» gli sorrido.
«A scuola hai detto che volevi farmi fare un giro... hai cambiato idea?» sembra sorpreso da ciò che gli ho appena detto, lo sarei anche io al suo posto, poi sorride, ed è un sorriso davvero bello.
«No. Oggi preferisci uscire o vuoi stare qui? Ci guardiamo un film e ci mangiamo qualcosa.» mi chiede.
«Posso sceglierlo io il film?» gli chiedo sorridente.
Si butta di nuovo accanto a me e si allunga a prendere il portatile sul comodino, me lo passa e gli sorrido.
«Potresti essere l'unica persona a cui permetto di scegliere il film.» mi dice.
«Ne sono lusingata.»
«Hai litigato per colpa mia con i tuoi amici? Qualunque cosa ti abbiano detto, quando te ne sei andata un paio di quelle tizie ci hanno provato con me parlando male di te, quindi ho risposto a tono.» lo guardo sorpresa da ciò che ho appena sentito, visto che non avevo idea che fossero andate così le cose.
Harper mi ha detto che aveva risposto male "ai nostri amici", che sono soltanto suoi amici, ma comunque, da quello che dice lui, allora lei ha dato contro a noi e non alle persone che gli hanno parlato male di me.
«Non è che sono qui perché sei l'unico che mi parla... tu sei stato l'unico ad essere gentile con me nonostante non mi conosca, e penso che ciò che si dice in giro di te non sia vero.»
«Sono gentile con chi se lo merita, e mi faccio conoscere davvero solo dalle persone che mi interessano.» è assurdo come riesca a farmi sorridere senza dire nulla di che.
Con questo capitolo vi auguro buon anno in ritardo!🎉🥳
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Il fratello della mia migliore amica
RomanceMessa da parte dalla sua migliore amica, Sage fa una scommessa con il fratello di lei, Kolby, e ciò li porterà ad avvicinarsi, proprio mentre Sage fa la conoscenza di Mitch, un ragazzo più grande. Decisa a tenera segreta la storia con Kolby, si rend...