Attesi pazientemente in quella stanza, circondata dalle altre ragazze, per un tempo a mio parere interminabile. Quella situazione, seppur ben diversa, mi fece tornare alla memoria la mia breve permanenza in quel terribile luogo, chiusa in quella stanza putrida in compagnia di altre giovani come me. Nonostante il brutto ricordo, un lieve sorriso non poté fare a meno di formarsi sul mio volto nel ricordare il momento in cui conobbi Ally e Maraja, portandomi a chiedermi che fine avesse fatto la seconda e se stesse bene.
Baby ridacchiò divertita osservando il suo piccolo orologio da polso, per poi rivolgere l'attenzione alla porta ancora chiusa."Ci sta dando dentro eh? Si starà divertendo molto lì dentro."
Sembrò parlare alle altre, ma il suo volto era rivolto verso di me e le sue labbra si stesero in una smorfia compiaciuta. Non risposi; in realtà non feci nulla, restai ferma sullo sgabello ad osservare quella porta o, per meglio dire, il vuoto.
Tutto quello che avrebbe fatto a me contro la mia volontà lo stava portando a termine con una di quelle spogliarelliste, apparentemente sempre molto entusiaste di vederle attraversare la porta d'ingresso.
Uscì da quella stanza poco dopo; la zip dei pantaloni ancora alzata, la maglietta stropicciata, un sorriso soddisfatto in volto. Si passò una mano tra i capelli per sistemare le ciocche ancora scombinate, per poi chiudere definitivamente l'apertura al centro dei jeans. Avanzò attraversando il campo di ragazze che si erano stanziate nei suoi dintorni, diretta verso la mia posizione. Quando mi raggiunse, avvolse una mano intorno alla mia vita e mi attirò stretta a se, tenendomi il mento per impedirmi di muovermi, lasciandomi poco dopo un bacio sulle labbra. Nel percepire il sapore di fumo capii che si era presa del tempo per consumare una sigaretta. Uscimmo dal locale dopo poco, ma non prima di vederla salutare Baby, la sua preferita, con un abbraccio, un paio di baci e qualche toccatina inopportuna.
Quando salimmo in auto, mi rannicchiai sul sedile ed osservai con mera insistenza le scarpe che stavo indossando. Quando mi chiese di baciarmi quella mattina pensai che, forse, stava cambiando, che magari si stava interessando a me; che stupida che sono stata. Dovevo immaginare che non avrebbe mai abbandonato le sue abitudini mondane per via di uno stupido accordo stipulato con il signor Trevor. Del resto il suo compito era solo quello di procurargli un nipote, nulla la obbligava a incatenarsi a me; eppure, sedute su quel prato, ebbi come un barlume di speranza, una sensazione che portò a dubitare persino me stessa.
I miei pensieri viscosi mi impedirono di rendermi conto che l'auto si era fermata già da diversi minuti, accostata davanti la vetrina di un negozio di abiti per cerimonia. Selene si girò nella mia direzione e sorrise; sul suo volto vi era un'espressione calma, tuttavia difficile da decifrare. Allungò calma una mano verso di me e prese ad accarezzare delicata una ciocca di capelli. Quando provò ad avvicinarsi al mio viso per lasciarmi un altro bacio, indietreggiai verso lo sportello, alzando d'istinto le mani come per coprirmi. La ragazza tatuata sembrò delusa dalla mia reazione, a tratti infastidita, ma non disse nulla. Si guardò riflessa nello specchietto dell'auto e prese a sistemare quelle piccole imperfezioni ancora visibili su di lei. Non riuscivo proprio a capire il suo comportamento, una personalità talmente difficile da decifrare da compromettere il sistema cerebrale, arrivando ad accusare una forte emicrania. Strinsi i pugni tenendo saldo il tessuto del vestito che mi aveva fatto indossare, mi schiarii la voce e presi un respiro profondo mentre la mia mente elaborava come approcciarsi a lei."Quali sono le tue intenzioni?"
Le domandai. Mi colpì la sua espressione sorpresa; di certo non si aspettava una domanda del genere e, con un pizzico di confusione nascosto nei suoi occhi, indicò il negozio.
"Devo comprarti un abito per il matrimonio."
"Non intendevo quello."
Tutto quel coraggio, non seppi dire da dove venne fuori; sapevo solo che volevo delle risposte anche a costo di scatenare in lei quel suo lato tenebroso che tanto odiavo. Stranamente non ebbe alcuna reazione. Sorrise, continuando ad accarezzarmi i capelli mentre, lentamente, si avvicinava a me.

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Sara
RomansaLa vita di una ragazza viene stravolta quando, dopo aver perso la memoria, si troverà costretta in casa di sconosciuti; la sua libertà comprata. Trattata come un oggetto di poco valore, riuscirà a conquistare nuovamente il libero arbitrio o resterà...