Il tramonto, osservato dalla spiaggia bagnata dal mare calmo, creò una suggestiva danza di luci calde che, come carta regalo, si comprimevano strette intorno a noi che, sedute vicine su quella piccola asciugamano, ci scontravamo le spalle l'un l'altra, il mio capo stanco poggiato calmo su di lei, le dita delle mani intrecciate tra loro in un silenzioso accordo. Trascorremmo numerosi di quei tramonti, sempre su quella piccola asciugamano, sempre ferme nella stessa posizione, permettendo alle nostre anime irrequiete di trovare un piccolo, misero attimo di pace, prima di rendermi conto che quel minuscolo squarcio di vita stava rapidamente giungendo al termine.
I momenti di intimità si moltiplicarono numerosi in quelle serate silenziose, disturbate solo dai nostri respiri anelanti che ricordavano ai nostri corpi di essere vivi, avvinghiati l'un l'altro in una lenta danza sinuosa, così vicini eppure così lontani, mai completamente connessi, perennemente trattenuti dai tessuti avvolti intorno ad essi.
Sapevo che il non poter andare fino in fondo portava la ragazza tatuata ad accusare un fastidio, un'irritazione sempre più crescente ogni giorno che passava, ma ormai mancava un solo giorno di permanenza in quella piccola villa presa in prestito ed ero pienamente consapevole che, una volta tornate, avrei dovuto darle ciò che voleva.
La certezza di quel mio pensiero, la sicurezza che, nonostante non fossimo ancora tornare a casa, avrei avuto modo di temporeggiare ancora un po' mi portarono ad abbassare la guardia e, quella mattina, Selene sembrò come esserne consapevole. Si rigirò più volte sul materasso disfatto, attirando la mia attenzione semi addormentata quando permise al suo corpo di collidere con il mio in un abbraccio che non perse tempo a scaldare la mia schiena; la sua eccitazione ben evidente. Mi portò una mano verso il viso e scostò una ciocca di capelli che le impedivano il passaggio, assaporando poi la pelle del mio collo attraverso dei baci calmi ed estremamente lenti."Buongiorno."
Sussurrò piano tra un bacio e l'altro. Sorrisi nel sentire la sua voce ancora rauca dalla notte passata. Con piccoli movimenti timidi, mi girai piano nella sua direzione, trovandomi finalmente il suo volto sorridente davanti che non perse tempo a catturare le mie labbra per farle sue. Le sue mani presero a vagare lungo tutto il mio busto per poi fermarsi all'altezza dei fianchi, mentre una sua gamba si insinuò tra le mie, possessiva e con fare da comando. Quando si fece forza sulle braccia per permettere al proprio corpo di sormontarmi, non fui in grado di fare a meno di abbassare lo sguardo verso quei pantaloncini che, in quel momento, sembravano fin troppo stretti e le mie orecchie vennero subito invase da un suono così puro ed improvviso, una risata sincera.
"Che c'è?"
Guardai la ragazza confusa mentre non la smetteva di ridere di gusto, continuando a reggersi sulle braccia per occupare il posto sopra di me. Selene smise di ridere e mi guardò con un sorriso in volto talmente calmo e divertito che quasi dubitai di stare parlando con la stessa persona.
In quei pochi giorni in cui fummo solo io e lei, senza il signor Trevor, senza persone che cercassero di uccidere una delle due, senza spogliarelliste, senza distrazioni, ebbi l'opportunità di conoscere la vera lei, ciò che si celava abilmente dietro la bestia, ed una volta conosciuta quella parte di lei così segreta, nascosta a tutti, temevo sempre più di entrare nuovamente in contatto con quel suo lato oscuro con il quale era indubbiamente conosciuta."Ormai non mi dai più nemmeno il buongiorno eh? Stai già pensando al mio cazzo?"
Rise di gusto, quasi a squarciagola, mentre pronunciava quelle parole, portandomi ad arrossire furiosamente mentre le mie mani presero a tentare di spingerla via inutilmente.
"Cosa?!? Non è vero! È che...è che..."
Alzò un sopracciglio sghignazzando, aspettando pazientemente che terminassi di parlare, mentre il suo sorrisino perverso non smise nemmeno per un istante di squadrarmi attento.
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Sara
RomanceLa vita di una ragazza viene stravolta quando, dopo aver perso la memoria, si troverà costretta in casa di sconosciuti; la sua libertà comprata. Trattata come un oggetto di poco valore, riuscirà a conquistare nuovamente il libero arbitrio o resterà...