Raggiungemmo un piccolo motel qualche ora più tardi, situato tra la natura, quasi nascosto dagli alberi che sporgevano sul ciglio della strada.
L'interno era molto accogliente, sullo stile di uno chalet di montagna; la struttura in legno era perfettamente visibile, il camino riscaldava la zona comune e delle scale davvero suggestive portavano al piano di sopra.
Alla reception vi era una signora, più o meno sulla quarantina, i capelli biondi raccolti in uno chignon perfettamente ordinato, la divisa da lavoro impeccabile. Ci salutò con un cenno della mano e voce allegra, ma notai subito il suo sorriso falso, un movimento forzato delle labbra che era costretta a mettere in atto con ogni cliente. Selene si avvicinò al bancone, vi poggiò sopra i gomiti ed abbozzò un sorrisino di circostanza."Vorremmo tre stanze per questa notte."
Mi sopresi nel sentirla chiedere una stanza in più; ero certa che avrei dormito con lei come ogni notte. La signora si girò verso la bacheca con le chiavi posta alle sue spalle per poi controllare il registro delle prenotazioni già aperto. La vidi fare una smorfia dispiaciuta, alzando poi lo sguardo verso quello della ragazza di fronte a lei.
"Mi dispiace, ma sono rimaste solo due camere disponibili."
Sentii la fumatrice sbuffare mentre Apollo non riuscì a trattenere una risatina divertita. Le spalle della ragazza sembrarono rilassarsi di colpo mentre il suo busto si girò verso quel piccolo spazio di area occupato dal mio corpo. La vidi puntare fisso il suo sguardo sul mio volto, poi sorrise.
"A te sta bene?"
Annuii immediatamente, trovandomi ad abbassare il capo in direzione del pavimento per impedirle di notare il mio improvviso imbarazzo. Apollo prese entrambe le chiavi e si diresse verso le scale, sparendo poco dopo al piano di sopra, mentre Selene si premurò di saldare il conto che le era stato appena comunicato.
Quando raggiungemmo il ragazzo al piano di sopra, lo trovammo con la schiena poggiata contro il muro, accompagnata dalla suola di una delle due scarpe, le braccia conserte e lo sguardo neutro; stava discutendo con qualcuno al telefono e, a giudicare dal suo volto, la conversazione non sembrava essere molto di suo gradimento. Non appena ci vide, sorrise ampiamente e, dopo aver terminato la chiamata, ci raggiunse a passo calmo permettendo ad una delle chiavi di girare intorno al suo dito indice mentre l'altra mano rimase nascosta in tasca."Ok, piccioncine. Voi prendete la 18, io prendo la 19. Ho bisogno di relax."
"E sentiamo, questo "relax" comprende una maratona di porno?"
Apollo rise di gusto, seguito poco dopo da Selene, la quale ricevette un pugno giocoso sulla spalla dovuto alla sua battuta.
"Mi conosci troppo bene, sorella. Ora vado; divertitevi."
Mi fece l'occhiolino e, d'un tratto, le mie guance sembrarono prendere fuoco; talmente rosse da sembrare sangue, talmente calde da ricordare la lava.
Entrammo in camera poco dopo; una stanza molto carina e decisamente accogliente. Il letto matrimoniale era perfettamente rifatto, la finestra lievemente socchiusa per permettere all'aria di passare, il legno ben in vista sempre presente a voler richiamare lo stile del piano di sotto. Nella parete opposta vi era posto un piccolo armadio per poter svuotare eventuali valigie ed una porticina che portava ad un piccolo bagno annesso alla camera.
Selene sospirò rumorosamente, togliendosi la maglietta lievemente stropicciata, restando in top e jeans, i quali seguirono le orme del capo superiore qual he minuto dopo. Si sedette sul materasso con la schiena poggiata sulla testiera e mi fece cenno di raggiungerla, avvolgendomi poco dopo con le sue braccia, facendoci scivolare piano lungo il lenzuolo, portando la mia schiena a comprimersi contro il suo petto."Stai bene?"
Annuii in risposta; un movimento quasi impercettibile, ma che sapevo aveva pienamente compreso. La sua mano raggiunse il mio capo, muovendosi in delicate carezze che spostarono via alcune ciocche di capelli che erano cadute sul volto. Mi girai tra le sue braccia per poter osservare il suo viso; sorrideva, un sorriso sincero che, per la prima volta, mi permise di osservare nel completo la sua anima. Le posai una mano sul petto, riuscendo a percepire i distinti battiti del suo cuore, prima distanti, farsi più vicini ed insistenti.
"Perché mi hai salvata prima?"
Il suo sguardo non mutò, sereno come prima di percepire quelle mie parole. Mi osservò a lungo prima di permettere alle proprie labbra di emettere un dolce suono lievemente rauco.
"Era la cosa giusta da fare. E poi...tu mi piaci, Sara, mi piaci davvero. Sono stata con molte donne, ma non ho mai provato per nessuna quello che provo quando sono con te."
"Cosa provi?"
"Dovremmo dormire."
La mia fronte si corrucciò di colpo nel sentirla cambiare repentinamente argomento. Sapevo che quello era il momento giusto per farla parlare e non mi sarei lasciata scappare questa occasione. Volevo sapere se ciò che provava era lo stesso che tormentava la mia mente ogni maledetto giorno.
"Dimmelo."
Selene chiuse gli occhi e sospirò rassegnata. Sapeva di non avere altra scelta e così, tra una presa di tempo e un'alta, si schiarì la gola mentre il suo sguardo si puntò fisso sulle mie labbra.
"Io...credo di essermi innamorata di te."
Nel sentire quelle parole, il cuore sembrò come fermarsi di colpo mentre lo stomaco prese a contorcersi su se stesso. Sorrisi sincera e, senza alcun cenno di preavviso, feci fondere le nostre labbra in un unico essere, assaporando finalmente per la prima volta la vera sensazione di "primo bacio".
Quando ci separammo, il mio sguardo, prima fisso sui suoi occhi profondi, ricadde sul livido all'altezza dello zigomo, portandomi ad acquisire un'espressione dispiaciuta nonostante il mio petto fosse grato al suo intervento. Le posai una mano sulla guancia e la invitai a baciarmi ancora una volta. Selene accolse volentieri l'invito e, lentamente, si mosse in modo da potermi sormontare con il busto, portandomi a divaricare le gambe in modo da potervisi sdraiare nel mezzo.
Il suo corpo sul mio mentre le sue labbra non smisero nemmeno per un istante di assaporare le mie, esplorandone ogni singolo millimetro. La sua mano si intrufolò abile sotto la maglietta, raggiungendo cauta uno dei miei seni per poi prendere a torturarne il capezzolo, spostando l'attenzione della sua bocca lungo tutto il mio collo. Un brivido piacevole mi percorse per intero e, come d'istinto, senza nemmeno rendermene conto, mi trovai ad alzare i fianchi per incontrare i suoi."Me lo fai venire duro."
Sussurrò al mio orecchio tra un bacio e l'altro. La sentii ricambiare quel movimento istintivo in uno più lento e controllato, permettendomi di avere una dimostrazione sensoriale di ciò che aveva detto poco prima.
Portai le mani all'altezza dei suoi boxer, provando in modo goffo a darle sollievo, ma non fui in grado di attuare il piano che avevo in mente per via della scomodità che ne derivava dalla posizione in cui eravamo. Selene rise divertita a quel mio tentativo impacciato; estrasse la mano da sotto la maglietta e la portò ad accarezzare delicata la mia guancia, raggiungendo le labbra con il pollice per poi assaporarle nuovamente. Si allontanò di poco da me in modo da avere lo spazio necessario per asportarmi quei pochi capi d'abbigliamento che separavano le nostre pelli, per poi sfilarsi lenta i boxer. Non appena fu di buono sopra di me, non persi tempo ad avvolgerle il collo con le braccia, chiamandola a me per un altro bacio voglioso."Posso entrare?"
Quella domanda mi spiazzò all'inizio. Fino a quel momento non mi aveva mai chiesto il permesso; se voleva una cosa se la prendeva. Ma quella sera, non so come, non so perché, sembrò completamente diversa e sentirla connettersi con il mio corpo non sembrò più sbagliato, i miei occhi non versarono nemmeno una lacrima, non mi sentivo sporca né carica di terrore. Quella sera, per la prima volta, io e lei facemmo l'amore e, per la prima volta, fui in grado di sperimentare la gioia che ne derivava.
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Sara
Roman d'amourLa vita di una ragazza viene stravolta quando, dopo aver perso la memoria, si troverà costretta in casa di sconosciuti; la sua libertà comprata. Trattata come un oggetto di poco valore, riuscirà a conquistare nuovamente il libero arbitrio o resterà...