Sara

Capitolo 17

Nei giorni successivi mi rifugiai da Ally. Selene non fece domande, non mi cercò nemmeno. Probabilmente sapeva dove mi avrebbe trovata e decise di fare con calma nel volermi recuperare. La mia amica fu molto comprensiva e mi permise di occupare l'unico letto presente nella piccola casina, riservando per sé stessa il divanetto nella zona giorno.
L'abitazione in sé risultava essere abbastanza piccola, ma altrettanto confortevole; la zona pranzo collegata al soggiorno, il bagno ben illuminato, la camera da tetto ben arieggiata; tutto di quel posto ti faceva sentire a casa, portandoti quasi a dimenticare la realtà presente all'esterno di quelle mura.
Quando superai i cancelli della villa, non mi guardai indietro; lasciai il cellulare regalatomi da Selene sul tavolo della cucina, in modo da farle ben comprendere che non avevo alcuna intenzione di comunicare con lei. Non portai nulla con me, non mi diedi nemmeno del tempo per preparare una piccola borsa con dei vestiti; del resto ero ben consapevole che, prima o poi, sarei dovuta tornare.
Madame Berez faceva regolarmente visita ad Ally ogni fine settimana e quella volta fu sorpresa di vedermi lì. Ci sedemmo intorno al piccolo tavolo tondo per bere del tè ed ascoltare i nuovissimi pettegolezzi che adorava tanto narrare. Mi informò che il panettiere aveva tradito la moglie con la figlia della signora della lavanderia.

"Un uomo così vecchio che cerca le attenzioni di una giovane. Sicuramente l'avrà costretta."

Commentò lei tra un sorso e l'altro. La sua postura nel portare la tazza alle labbra era eccessivamente composta, quasi regale, a tal punto da farmi sentire quasi in imbarazzo di fronte a tale perfezione.

"Cos'ha fatto la moglie?"

Chiese Ally incuriosita dal racconto. Ne bramava il continuo come fosse ossigeno. Madame Berez sorrise mentre si asciugò un angolo della bocca con un tovagliolo in stoffa che portava sempre con sé. Osservò la ragazza per qualche istante, forse sperando che tentasse di indovinarne il seguito, per poi rispondere alla domanda.

"Cavoli, l'ha cacciato di casa quel verme. E ha fatto pure bene."

Annuii, concordando con il suo giudizio finale. Nell'ascoltare quel pettegolezzo, però, non fui in grado di fare a meno di paragonarmi alla moglie del panettiere. Mi trovai forzatamente promessa a Selene, impossibilitata anche solo a pensare di frequentare altre persone, mentre lei usciva ogni giorno di casa per poi tornare prontamente con i segni inconfutabili del suo divertimento. Eppure mi chiese il consenso per baciarmi. Quella sua richiesta continuava a riecheggiare nella mia mente, portandomi a possedere forti dubbi in mente, dubbi che molto probabilmente non avrei mai risolto.
Madame Berez, d'improvviso, spalancò gli occhi e schiuse le labbra in un'espressione quasi di realizzazione nel ricordarsi un successivo particolare che non vedeva l'ora di sputar fuori dai suoi polmoni.

"L'altro giorno, in paese, ho visto due straniere. Erano qui solo per vedere un'amica. Non ho potuto fare a meno di ascoltare discretamente la loro conversazione quando si sono fermate al negozio della frutta."

"Le ha pedinate?"

Le chiesi ridacchiando, accompagnata subito dopo da una Ally piuttosto divertita nel vedere lo sguardo dell'anziana signora trasformarsi in un'espressione abbastanza offesa.

"Ma cosa vai dicendo? Stavamo casualmente facendo la stessa strada."

Presi un sorso del poco tè rimasto nella tazza per cercare di soffocare le ulteriori risate causate da quella sua risposta, mentre Ally non si fece problemi nel continuare ad esprimere la sua quasi interminabile gioia. Da quando ha lasciato la villa sembrava molto più spensierata; come biasimarla.

"Ora stiamo divagando. Il succo del discorso è che conoscono la proprietaria del locale dove va sempre quella Selene. Sono venute in paese per andare a trovare lei e il marito. Forse conoscono pure la nipote del signor Trevor."