Il sole splendeva cocente quella mattina ed il caldo afoso impediva quasi di respirare, mentre il vento sembrava essersi preso qualche giorno di riposo.
Vagavo per le piccole bancarelle che si erano stanziate nella piazza del paesino poco distante dalla casa nella quale io e Selene avevamo iniziato la nostra "vacanza"; la mia mano unita alla sua in un quieto silenzio che ci accompagnava lungo il vialetto inondato di persone.
Ci fermammo ad uno stand di anelli creati dalla pietra lavica e raffinati, oggettini particolari a vedersi. Selene non smise di fissarmi per un secondo e sorrise quando finalmente si rese conto dell'attenzione che le stavo rivolgendo. Prese uno di quegli anellini e me lo porse all'estremità dell'anulare, controllando che calzasse alla perfezione, per poi lasciarlo scorrere in tutta tranquillità e pagare il ragazzo dello stand prima di prendermi per mano ed allontanarci a grandi falcate dalla folla.
Non smisi per un istante di osservarla, preda della mia confusione ed insicurezze che, sempre pronte ed in allerta, non persero tempo a presentarsi nella mia mente. Ci fermammo in una strada costeggiante la spiaggia, con un muretto in pietra abbastanza alto e profondo da permettere di utilizzarlo come panchina. Selene mi invitò a prendere posto spingendomi con il suo corpo verso l'insieme di pietre, mentre le mani erano già salde accando ai miei fianchi. Non appena mi sedetti, le sue labbra si fiondarono fameliche sulle mie, cercando un'intimità che temevo di lasciarle raggiungere. Mi prese stretta per i fianchi, invitando le sue stesse membra ad occupare usurpatrici il piccolo spazio tra le mie gambe, cercando il più possibile di fondere le nostre carni avvolte dai tessuti e, quando fui in grado di percepire la sua lingua lungo il mio collo, la spinsi via di colpo, allontanandola dal suo interesse e guadagnando uno sguardo di confusione misto a irritazione."È solo un maledetto succhiotto. Non posso fare nemmeno questo?"
Erano passati diversi giorni da quella conversazione e dal discorso che mi aveva lasciata a bocca aperta e da allora non ci fu alcun progresso da parte mia. Sapevo che avrei dovuto accelerare i tempi, ma la mia psiche mi impediva di concederle di andare oltre il semplice bacio; non volevo rivivere quell'incubo ad occhi aperti. Sapevo anche che mi aveva garantito un impegno da parte sua, ma sinceramente ero fin troppo consapevole che le sue parole avrebbero presto smesso di contenere un significato.
I primi giorni sembrarono procedere calmi; lei appariva piuttosto tranquilla. Ma dal quarto giorno qualcosa in lei mutò lentamente eppure abbastanza velocemente da permettermi di notarlo. Prese ad assumere atteggiamenti sempre più nervosi, a rispondere male e alzare la voce sporadicamente, fino a chiudersi a chiave nello studio della villetta per poi uscirne più nervosa di prima.
Osservai con attenzione l'espressione sul suo volto; sapevo che avrei dovuto darle una risposta, ma la mia mente sembrò vuota, prosciugata come un lago privo d'acqua, e rimasi per qualche istante a fissarla mentre le sue mani raggiunsero nervose le sue tasche e si allontanò di qualche passo da me. Quando finalmente ebbi la risposta, tornai con i piedi saldi al suolo e la raggiunsi, cercando di poggiare i palmi sulle sue guance per poter legare i nostri sguardi, gesto che mi concesse di portare a termine."Mi dispia-"
"Davvero? È questa la tua risposta?"
Presa alla sprovvista dalla sua interruzione, mantenni la calma e le sorrisi tranquilla, alzandomi poi sulle punte per potermi connettere alle sue labbra in un casto bacio. Selene mi avvolse i fianchi nell'immediato e pressò maggiormente contro il mio volto, permettendo alle sue mani di raggiungere avide il mio fondoschiena per sostarvi quasi permanentemente.
Quando mi separai da lei, notai subito il disappunto e, per evitare di alterare ulteriormente il suo umore, decisi di agire seppur a mio discapito. Le poggiai le mani sulle spalle per poterle usare come appiglio in modo da poter raggiungere il suo collo dove vi lasciai un lieve morso, passando poi la lingua umida lungo tutta la superficie, fino a legare nuovamente i miei occhi ai suoi, ora più scuri e completamente fissi su di me. Selene si morse il labbro inferiore per un istante, giocherellando con il piccolo cerchietto metallico, mentre i polpastrelli presero ad insinuarsi delicati sotto la maglia, lungo la schiena.

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Sara
RomanceLa vita di una ragazza viene stravolta quando, dopo aver perso la memoria, si troverà costretta in casa di sconosciuti; la sua libertà comprata. Trattata come un oggetto di poco valore, riuscirà a conquistare nuovamente il libero arbitrio o resterà...