La mattina successiva, la luce del sole ed il tenue fresco che colpiva la pelle di poco scoperta, mi portarono ad aprire lentamente le palpebre, trovandomi stretta tra le braccia nude della ragazza ancora addormentata sull'altro lato del materasso; restammo in quella posizione tutta la notte senza mai separarci. Mi osservai svogliatamente intorno, concentrando poi il mio sguardo sulla piccola sveglia riposta sul comodino al fianco di Selene per verificare l'ora. Erano ancora le otto del mattino, quindi non vi era alcuna premura di alzarsi dal letto.
La ragazza tatuata sbadigliò pesantemente per poi girarsi nella mia direzione e permettere al suo corpo addormentato di sormontare il mio. Il calore della sua pelle diede il permesso ad un brivido improvviso di percorrere la mia spina dorsale mentre le guance si tinsero di rosso, calde come vulcani. La vidi aprire piano gli occhi per poi puntare subito il suo sguardo sul mio, sorridendo. Le sue labbra si avvicinarono calme alle mie, assaporandone il sapore qualche istante dopo, per poi scendere lungo il mio collo."Buongiorno."
"Buongiorno."
La salutai, mantenendo le mani salde sulla sua schiena mentre una sua mano si posò cauta sul mio seno, massaggiandone una piccola porzione. La posizione nella quale eravamo implicate mi permetteva di percepire la sua tenue eccitazione farsi lentamente strada in lei, premere contro la mia pelle, riscaldarmi l'anima. I baci sul collo si fecero più intensi, talmente da lasciare dei segni ben visibili, per poi farsi strada lungo tutto il mio corpo fino a scendere in profondità. Quando raggiunse quel piccolo fascio di nervi, un sussulto mi colse d'improvviso, accompagnato dal rumore di una mano che colpiva contro la porta della camera. Presa dallo spavento, alzai di poco la mia schiena dal materasso e indietreggiai verso la testiera del letto, bloccando Selene da ogni suo movimento. La ragazza poco distante da me alzò il capo e sorrise, gattonando con la lentezza di una pantera verso le mie labbra.
"Rilassati. Sarà la ragazza delle pulizie."
Commentò in un sussurro per poi girarsi ad osservare la porta ed attendere qualche istante. Il silenzio regnò sovrano all'interno della stanza in quei pochi attimi d'attesa.
"Visto? Non hai nulla da temere e poi la porta è chiusa a chiave."
Annuii poco convinta al suo tentativo di tranquillizzare il mio stato d'animo, lasciandole un casto bacio sulle labbra come distrazione a quella breve interruzione. Selene mugolò piano alla sensazione e pressò nuovamente il suo corpo contro il mio, permettendo ai nostri seni di scontrarsi e alle mani di vagare lungo la pelle. La sentii spostarmi le gambe con le ginocchia per poter occupare comodamente il posto ora libero, muovendo piano i fianchi non appena le nostre intimità entrarono in contatto.
"Quanto sei bagnata. Potrei venire solo guardandoti."
Nel sentire quella frase, sorrisi ed una smorfia complice si palesò sul mio viso mentre la mia mente prese la decisione di stare al suo gioco.
"E se ti dicessi che non puoi ancora venire?"
Non attesi una sua risposta; feci scorrere la mano tra i nostri corpi ed afferrai la sua lunghezza, cogliendola di sorpresa in un movimento rapido ed improvviso per poi fermarmi di botto. Continuai in questo modo per un po', finché non la vidi alzarsi di botto e sdraiarsi al mio fianco. Mi prese per i fianchi e mi portò sopra di lei, allineando le nostre zone più sensibili per poi farmi sedere completamente sulle sue gambe, scivolando in me senza alcuna fatica. Il mio busto si portò di poco in avanti mentre le mani, poggiate sul suo petto, sorreggevano il mio intero essere; gli occhi serrati, i denti a stringere il labbro inferiore per evitare di emettere qualsiasi tipo di rumore.
Quando aprii le palpebre, mi trovai davanti il volto accaldato dell'altra ragazza ed i suoi fianchi iniziarono a muoversi verso l'alto per cercare di alleviare quell'urgenza irrimandabile.
Passarono pochi minuti prima che quel ritmo così perfetto iniziasse a perdere di continuità, portandomi a comprendere la sua vicinanza al culmine. Mi mossi con più urgenza, portando una mano a massaggiare la zona esterna mentre i miei fianchi venivano stretti dalle dita della ragazza sotto di me che, in pochi secondi la vidi stringere con forza occhi e denti per poi alzare completamente i fianchi verso di me, statici, portare indietro la testa e spalancare le labbra come a voler far fuoriuscire un urlo silenzioso, rossa in volto e con il collo in tensione. La raggiunsi qualche istante dopo per poi crollare completamente sul suo petto."Cavolo! Decisamente meglio di un porno. Sono tutto eccitato ahahah."
Nel sentire la voce di Apollo, così vicina e ben scandita, ci girammo di scatto verso la porta, notando con dispiacere la figura del ragazzo poco distante dal letto che applaudiva divertito con in mano una copia delle chiavi della stanza. Selene fu rapida nell'afferrare la coperta in modo da poter nascondere entrambi i nostri corpi per poi fulminare l'amico con lo sguardo.
"Sparisci, pervertito!"
Apollo rise divertito da quella scena, entusiasta di poter vedere, forse per la prima volta nella sua vita, la sua migliore amica in difficoltà. Si spostò di poco verso il muro, permettendo alla sua spalla di poggiarsi su di esso per sostenere il peso del suo corpo. Selene, visibilmente imbarazzata, mi afferrò per i fianchi e si mosse in modo da poter capovolgere le nostre posizioni, trovandosi sopra il mio corpo nudo, mantenendo le coperte ben salde per impedire al ragazzo di vedere più del dovuto, arrivando a trascinarle fin sopra le nostre teste; i nostri corpi ancora uniti tra di loro.
"che c'è? Abbiamo organizzato diverse orge insieme ed ora ti vergogni?"
"È diverso. Per favore, esci."
Apollo fece spallucce, si girò verso l'uscita e si diresse nuovamente verso la sua stanza in completo silenzio.
Quando il silenzio tornò sovrano, circondato da quelle quattro mura, tirammo entrambe un sospiro di sollievo e, finalmente, Selene si separò da me, recandosi con estrema rapidità verso l'armadio nel quale vi aveva riposto un paio di abiti presi dal gabaglio per poi vestirsi con premura e lanciarmi dei vestiti puliti che non persi tempo ad afferrare. La vidi avvicinarsi a me, ancora rossa in volto, per unire le nostre labbra in un casto bacio mentre le sue mani si preoccuparono di alzare la zip dei suoi jeans."Tu vestiti. Io vado a spaccare il culo a quel coglione."
Risi divertita da quella frase, sapendo che avrei dovuto prendere alla lettera ogni sua parola, così mi preparai e scesi nella hall, percorrendo con calma il corridoio tra le urla terrorizzate di Apollo.

STAI LEGGENDO
Sara
RomansaLa vita di una ragazza viene stravolta quando, dopo aver perso la memoria, si troverà costretta in casa di sconosciuti; la sua libertà comprata. Trattata come un oggetto di poco valore, riuscirà a conquistare nuovamente il libero arbitrio o resterà...