La ritrovata consapevolezza di quanto fosse disperata la situazione gli causò una forte crisi di sconforto che lo indusse a cercare rassicurazioni anche se sapeva che nessuno avrebbe potuto garantirgliele al cento per cento.
«Verranno?» chiese, rimanendo seduto sul letto dopo essersi svegliato dall'ennesimo sogno orribile, il terzo nell'arco di ventiquattr'ore, con il desiderio di tornarvi dentro tanto era peggiore la realtà oltre di esso.
«Ti riferisci ai russi?»
«Mi riferisco a Parise e al suo amico.»
Anna, seduta sul bordo del materasso, assentì.
«Certo che verranno. E' nel loro interesse.» Si accarezzò il mento. «A dirla tutta, credo che Parise se ne rimarrà in disparte e lascerà fare al suo amico. Non credo lui possa essere d'aiuto alla sua età e con quella panza.»
«I russi si accorgeranno di loro?»
Anna si mostrò convinta di quello che disse.
«No. Non fiuteranno la loro presenza se è questo che vuoi sapere. Anzi, meglio sarebbe dire la sua presenza, visto che stiamo parlando solo di Sinisi. E' un ex incursore della marina militare. E' ancora giovane e in gamba. Uomini come lui riescono ad arrivarti a un palmo di distanza senza che tu te ne accorga. Con le forze dell'ordine sarebbe diverso. Loro dovrebbero intervenire in gran numero per minimizzare i rischi in capo ai singoli agenti, e finirebbero per dar segno della loro presenza. Inoltre vorrebbero fare tutto secondo le regole, e ciò li renderebbe ben poco efficaci.»
«Poco efficaci?»
Anna gli mise una mano sul ginocchio.
«Non voglio mentirti, Tonio. Perciò mi sento in dovere di informarti che stiamo andando incontro a una piccola strage.»
In realtà Tonio, non essendo idiota, lo aveva intuito. Lo scambio concordato con i russi non rappresentava di certo uno scenario da cui si poteva venire fuori senza che nessuno si facesse male. Ma riceverne conferma lo turbò lo stesso.
«Quando tutti i loro e i nostri avversari saranno a portata di tiro, Sinisi non esiterà a toglierli di mezzo, o almeno a cercare di farlo.»
«Secondo te ci riuscirà?»
Anna fischiò.
«Sicuro come la morte che ce la farà. Vedrai che si risolverà tutto per il meglio.»
Tonio le staccò la mano dal proprio ginocchio. Si era appena ricordato che gli provocava repulsione essere toccato da quella donna.
«Lo dici solo perché vuoi tranquillizzarmi.»
«Lo dico con cognizione di causa» replicò Anna.
Tonio si sfregò il volto con entrambe le mani.
«Secondo te, cosa dobbiamo aspettarci?»
«In che senso?»
«Secondo te, cosa farà Sinisi?»
Anna incrociò le braccia, dando l'impressione di meditare sulla risposta.
Incidentalmente Tonio notò che aveva gli occhi cerchiati di nero, di sicuro risultato di una notte senza sonno. Sperò solo che nonostante la mancanza di riposo fosse in grado di dirigere le danze, visto che era lei che avrebbe dovuto farlo.
«Per me colpirà da lontano.» Anna tornò a sfiorarsi il mento. «Considerato il posto e considerata la differenza di forze in campo, penso proprio che lo farà dalla lunga distanza.»
«Intendi...»
Anna non lo fece finire.
«Intendo con un fucile di precisione, Tonio. Per me è l'unico modo.»
«Mio Dio!»
Anna gli diede un colpetto su una gamba.
«Avanti, in piedi. Se non avessero chiesto anche di te, non ti avrei mai sottoposto a questo stress. Ma visto che l'hanno fatto, come è che si dice? Gambe in spalla, vecchio mio! E speriamo di arrivare interi a fine mattinata.»
Sentire Anna affermare che se lo portava dietro solo perché la sua presenza era stata richiesta dai russi, lo fece incazzare, ma forse stava imparando a tenere a bada le emozioni inutili perché riuscì a non sbottare. Strinse i denti e si alzò, ricordandosi così di aver dormito con le scarpe addosso.
Gli bastò indossare la giacca per essere pronto.
Anna non ebbe nulla da obiettare. Dopotutto anche lei indossava gli stessi abiti del giorno prima e non sembrava esserseli tolti per la notte.
«Andiamo?»
«Andiamo.»
Preoccupandosi di aver con sé i rispettivi cellulari, scesero in garage.
Anna si mise alla guida.
Tonio la fece fare, nonostante il modo in cui lei si muoveva gli facesse ritenere di essere il più sveglio fra i due.
Fermando l'auto sul vialetto che saliva verso la litoranea, mentre dietro di loro la serranda e il cancello si richiudevano, Anna si voltò verso di lui.
L'aria sbattuta di chi aveva passato una notte insonne, gli chiese:
«Pronto?»
E lui:
«No. Assolutamente no.»
Quindi Anna ingranò la prima e partì.
STAI LEGGENDO
Tutto ciò che si nasconde
Mystery / ThrillerOttobre. Dopo il solito incubo, Antonio Fiorentino, detto Tonio, professore di lettere in pensione, si sveglia madido di sudore nel letto della sua villetta ubicata a una manciata di metri dalla baia di cui lui e sua moglie Anna si sono innamorati l...