Bomba
Una voce nel buio.
Poco più di un bisbiglio.
Da qualche parte alla sua destra.
Parlava di freddo.
Parlava di neve e ghiaccio.
Parlava di una primavera ancora lontana.
Anna seguì il suono delle parole, anche se non voleva.
Ancora qualche minuto, ti prego.
Tutto inutile.
Lame di luce parallele tagliarono l'oscurità, sospese a mezz'aria poco oltre il punto da cui arrivava la voce.
La tapparella del balcone non completamente abbassata.
I tentacoli neri del sonno la lasciarono andare definitivamente e Anna si destò.
«Tu che dici?» le chiese suo marito.
Si girò verso di lui.
Era una massa oscura e informe sotto le coperte.
Sotto tante coperte.
Faceva un freddo cane.
Bisognava convincere gli altri condomini a tornare agli orari invernali di accensione dei termosifoni.
Dopotutto, la primavera era cominciata solo da qualche ora ma di fatto, come le sembrava avesse affermato Tonio svegliandola, era ancora lontana.
«Io che dico cosa?»
Anna sentì di avere la voce rauca.
Sperò di non essersi buscata qualche malanno.
Si stiracchiò nelle tenebre.
Tutto sommato, si sentiva abbastanza bene.
Per fortuna.
La sera prima, verso le nove, il telefono aveva squillato solo due volte. Poiché si era zittito così presto, né lei né Tonio si erano alzati dal divano per andare a rispondere.
Sapevano entrambi che di tanto in tanto succedeva, anche se non era una cosa che si verificava di frequente.
Senza distogliere lo sguardo dal televisore, lui aveva detto:
«Credo sia una specie di interferenza o qualcosa del genere. Se fosse uno scherzo, non accadrebbe così raramente.»
Lei non aveva commentato, sebbene fosse a conoscenza del fatto che non si trattava di un malfunzionamento.
Era Manfred che chiamava da una cabina in città per farle presente che il giorno dopo dovevano vedersi.
Per questo era una fortuna che non fosse raffreddata o altro: non poteva assolutamente permettersi di restare a casa.
«Allora?»
«Allora cosa?»
«Ma mi stai a sentire o no?»
«Per tua informazione, stavo dormendo. E' già tanto che non ti abbia tirato un calcio.»
Tonio le dava le spalle. Si girò a fatica, gravato com'era dal peso di coperte e lenzuolo.
La sua faccia era una superficie rotondeggiante poco più chiara del buio che lo incorniciava.
Anna gli sorrise, sebbene fosse certa che lui non poteva vederla nonostante la distanza ridotta.
«Ti ho chiesto se secondo te è nevicato, stanotte. Io spero che ci sia almeno un bel po' di ghiaccio. Senti che freddo fa? La primavera...»
«Sì» intervenne Anna. «Questa parte l'ho capita abbastanza bene. La primavera è ancora lontana.»
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Tutto ciò che si nasconde
Mystery / ThrillerOttobre. Dopo il solito incubo, Antonio Fiorentino, detto Tonio, professore di lettere in pensione, si sveglia madido di sudore nel letto della sua villetta ubicata a una manciata di metri dalla baia di cui lui e sua moglie Anna si sono innamorati l...