Sara
«E perché non mi vuoi più tanto bene come una volta, figlia?»
«Perché ho appena realizzato che è tutta colpa tua. Se una settimana fa avessi detto a Parise e al direttore dove la tieni nascosta, adesso papà non sarebbe a colloquio con un uomo che credeva morto e non sarebbe mai venuto a conoscenza di niente.»
«Non posso affidarla a loro. Vogliono venderla ai...»
«Non vogliono venderla a nessuno, mamma. Sul punto credo che tu stia vaneggiando.»
«Non gestirebbero la faccenda in questo modo, se non avessero brutte intenzioni.»
«La stanno semplicemente gestendo in maniera prudente. Niente di più, niente di meno.»
«E' così che ti hanno detto?»
«Sì, è così che mi hanno detto.»
«Be', ti hanno mentito.»
«Io non la penso così.»
«Ragiona. Se non volessero vendere, se ne sarebbero fregati della prudenza. Avrebbero solo pensato a pararsi il culo. Avrebbero messo al corrente della situazione mezzo mondo, solo per poter scaricare su altri eventuali responsabilità future.»
«Allora ritieni anche che possano farci del male in caso di esplosione.»
«Perché dovrebbero?»
«Per prevenire le nostre accuse.»
«Non essere ingenua, figlia. In caso di esplosione nessuno crederebbe alle nostre accuse.»
«Io non credo che le cose stiano come le dipingi tu.»
«Puoi credere quello che vuoi. Siamo in democrazia, dopotutto.»
«Cosa farai adesso, madre?»
«Terrò duro, figlia. Vuoi convincermi a fare il contrario?»
«E' per questo che ti ho chiamata. Ho fatto una promessa al direttore e intendo mantenerla.»
E fargli sentire che lo sto facendo, nel caso tenga i nostri telefoni sotto controllo.
«Non riuscirai a smuovermi.»
«Lo so.»
«E allora?»
«Ci proverò venendoti a parlare di persona.»
«Quando?»
«Domani. Arriverò nel primo pomeriggio. Ho già comprato il biglietto dell'autobus.»
«Lo sai che oggi è il gran giorno?»
«Certo che lo so.»
«Allora saprai anche che le cose potrebbero farsi pericolose.»
«E' per questo che vi verrò a trovare domani e non oggi.»
«Anche domani potrebbe essere controindicato, figlia. Sarebbe meglio che aspettassi che le acque si calmino un po'. Non ti pare?»
«So badare a me stessa. E poi non vi potrei mai abbandonare in un momento del genere.»
«Ma se hai appena detto che non mi vuoi più tanto bene come una volta.»
«Ma un po' te ne voglio ancora. E poi nulla è cambiato nei confronti di papà.»
«Stai attenta, figlia.»
«Fallo anche tu, madre.»
Interrotta la telefonata, Sara si scoprì un bel po' agitata.
Decise che a quel punto un cappuccino con una spolverata di cacao ci stava alla grande.
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Tutto ciò che si nasconde
Misterio / SuspensoOttobre. Dopo il solito incubo, Antonio Fiorentino, detto Tonio, professore di lettere in pensione, si sveglia madido di sudore nel letto della sua villetta ubicata a una manciata di metri dalla baia di cui lui e sua moglie Anna si sono innamorati l...