«Ma che hai fatto? Non ti sembra di aver esagerato?»
«Stava per aggredirti» si giustificò Sinisi.
«Avrei potuto gestirla.»
«Se non l'avessi fermata, ti avrebbe ammazzato.»
«Esagerato.»
«Esagerato un corno!»
Mentre Parise e l'ex incursore battibeccavano, Tonio si alzò e si accoccolò accanto ad Anna.
«Cosa diavolo ti passa per la testa?»
Vide che le usciva un po' di sangue dal naso.
«E' rotto?» le chiese.
Anna controllò con due dita.
«Sembra di no.»
Parise le porse un fazzoletto di carta.
Nonostante quello che aveva tentato di fare, Anna lo accettò e lo usò per tamponarsi la piccola emorragia.
«A cosa devo questa reazione?» chiese l'avvocato, arretrando un tantino come se si ritenesse ancora a rischio di aggressione.
Anna si mise seduta sul pavimento.
Sempre armeggiando con il fazzoletto, gli rispose domandandogli cosa avesse in mente di fare.
Parise si mise una mano sul petto.
«Io?»
«Sì, tu.»
«In che senso?»
«Perché hai detto al russo di aspettarti fuori? Cosa vuoi dirgli?»
Parise divenne tutto rosso. Pareva imbarazzato.
«Voglio cercare di capire se hai davvero superato il test» disse.
Fu Tonio a fargli la prossima domanda.
«Perché quello avrebbe dovuto dire che l'ha superato quanto invece non è vero?»
Parise gli diede una mano a riconquistare la posizione eretta.
Lui accettò l'aiuto, anche se ciò lo fece sentire un vecchio inerme.
«Non per rovinarvi la festa, ma temo che Popov abbia raggiunto la certezza che Blondinka menta e che quindi sappia qualcosa riguardo alla bomba. Se le cose stanno così, visto che non ci ha detto la verità sull'esito dell'esame, è altamente probabile che abbia in mente di ritornare qui in nostra assenza.» Parise indicò se stesso e il suo collaboratore. «E in quel caso per voi, professore, saranno dolori.»
Anna diede un'ultima occhiata alle condizioni del fazzoletto, quindi se lo mise in tasca.
Seguita in ogni movimento dallo sguardo dell'ex incursore, si rimise in piedi.
Si tenne lontana dal suo vecchio socio, ma lo incenerì con un espressione furente.
«Veramente pensi che dopo aver tentato di depistarci, adesso lo convincerai a dirti come stanno le cose in realtà?»
Parise avvampò di nuovo.
«Devo provarci, Anna. O almeno devo cercare di cogliere qualche segnale che mi faccia capire che ha inteso sviarci. E' indispensabile farlo per poter prevenire le sue mosse future.»
Anna lo mandò al quel paese con un gesto della mano.
«Ma fammi il piacere. Io so cosa hai in mente, Giulio. E devo dirti che da te non mi sarei mai aspettato tanta scorrettezza.»
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Tutto ciò che si nasconde
Misterio / SuspensoOttobre. Dopo il solito incubo, Antonio Fiorentino, detto Tonio, professore di lettere in pensione, si sveglia madido di sudore nel letto della sua villetta ubicata a una manciata di metri dalla baia di cui lui e sua moglie Anna si sono innamorati l...