Mi avvicinai alla casa passando dal bosco. Benché sospettassi che quella ragazza potesse percepire la mia presenza avevo bisogno di studiare il mio obbiettivo.
Quando Alexander mi aveva consegnato la sua foto avevo quasi pensato che si stesse prendendo gioco di me.
Lo scatto l'aveva immortalata mentre si dirigeva a scuola. I suoi capelli scuri erano raccolti in uno chignon disordinato, i vestiti erano trasandati e il viso, anche se nascosto dagli immancabili occhialoni, era decisamente ordinario.
Anche da quel fermo immagine si poteva capire quanto il suo modo di camminare fosse sgraziato e disarmonico.
Tutte caratteristiche che la rendevano "umana".
Quelli come me invece avevano un innato senso dell'equilibrio, erano agili e coordinati e beh... erano belli, chi più chi meno.
Il nostro fascino era parte della nostra natura.
Eppure Alexander sembrava essere certo che potesse trattarsi della persona che stavamo cercando.
Che si trattasse di uno sfortunato incrocio genetico? Come poteva essere colei che deteneva un così grande potere?
Mi convinsi che poteva essere una strategia di mimetizzazione particolarmente riuscita.
Quella ragazza poteva rivelarsi molto pericolosa.
Farmi capire di avermi percepito poteva essere uno stratagemma per attirami in una trappola, per farmi uscire allo scoperto.
Dovevo essere molto cauto.
Non avevo intenzione di lasciarmi sfuggire la mia occasione di vendetta né volevo rischiare di incorrere nell'ira di Alexander.
Osservai pazientemente fino a che non vidi, attraverso una finestra sul lato nascosto alla strada, la ragazza salire al piano di sopra.
Decisi di avvicinarmi quindi feci il giro per accertarmi che nessun altro occupante della casa si fosse accorto della mia presenza.
Dalla finestra sul davanti scorsi l'altra ragazza parlottare in soggiorno con una donna. Sedute sul divano, davano le spalle al punto in cui mi trovavo, ma per sicurezza decisi di occultare la mia presenza con i miei poteri.
Tornando sul lato della casa che dava sul bosco osservai le finestre e scorsi un movimento dietro una di esse, al primo piano.
Studiai il terreno intorno a me.
Quel lato dello stabile rimaneva molto nascosto ma non avrei rischiato che qualcuno dalla strada o dei vicini si accorgesse di me mentre mi avvicinavo quindi sgattaiolai vicino al muro mantenendomi basso e coperto dai cespugli che punteggiavano il piccolo giardino.
Un graticciato di legno, su cui rampicava un gelsomino, saliva fino alla falda del tetto, proprio accanto alla finestra dove avevo visto la ragazza.
Mi guardai attorno e cominciai ad arrampicarmi.
Quando arrivai all'altezza della finestra avevo il cuore in gola.
Mi sentivo come un novellino alle prime armi.
Questo mi convinse a stare ancora di più all'erta perché era impossibile che salire due metri sopra un graticciato per spiare una ragazza potesse ridurmi in quello stato.
Cavolo avevo affrontato prove ben peggiori.
C'era qualcosa che non andava, sentivo di non avere il controllo della situazione. Arrischiai uno sguardo verso l'interno, pronto a respingere un eventuale attacco ma la ragazza era sdraiata a faccia in su sul letto.
Un braccio le copriva il volto e l'altro abbracciava un peloso cuscino di un rosa così acceso da ferire gli occhi. Il ritmico sollevarsi del suo petto non lasciava dubbi sul fatto che fosse addormentata.
Mi permisi di sorridere.
A quanto pareva non aveva idea che la stessi spiando.
Bene, forse quello che era successo al parco aveva turbato solamente me. Per un attimo pensai di entrare di soppiatto e mettere fine a quella storia ma sarebbe stato troppo facile, troppo rapido.
Non l'avrei uccisa nel sonno, no.
Volevo che mi guardasse in faccia nel momento in cui avrei preso la sua vita. Il solo pensiero fece ribollire il mio sangue nelle vene.
Avrebbe ripagato col suo stesso sangue il sangue versato ed avrebbe implorato pietà, inutilmente.
Avrei aspettato il momento giusto e avrei preso quello che mi spettava e che aspettavo da sedici anni.
Concentrato sul mio obbiettivo, e compiaciuto del mio autocontrollo, fui colto alla sprovvista da una lancinante fitta che mi artigliò la base del collo e mi oscurò la vista.
Un improvviso capogiro e la mia presa vacillò.
Ebbi a malapena il tempo di rendermi conto che la ragazza si era svegliata e che guardava verso di me con i due occhi più terrificanti che avessi mai visto, prima di cadere nel vuoto.

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Aurora: L'apertura del Sigillo
Fantasy🗡️🗡️6° in guerriera 24/03/25 💪💪 5° in battaglie 21/12/24 ‼️‼️6° in poteri magici 13/2/24 ‼️11° in poteri magici 30/1/24 ✨5° in epic 1/11/23 👌 4° in guerriera 28/10/23 ✨14° in battaglie 24/10/23 💪15° in battaglie 21/12/23 🌟4° in epic 28/10/23 ...