Poco prima che l'onda d'urto mi investisse in pieno c'era stato un lampo di luce abbagliante e io...avevo avuto una visione. Il volto di Jules, i lineamenti delicati stravolti dal dolore, gli occhi come due ribollenti calderoni di nera pece. L'urlo che avevo sentito nella mia testa era agghiacciante. Ne ero rimasto così sconvolto che l'onda d'urto mi aveva scagliato contro la umida parete di roccia senza che io potessi minimamente proteggermi. Le torce si erano spente.
Ora, nel buio, sentivo la mia testa pulsare e il mio cuore era impazzito, sconvolto dal panico.
Facevo fatica a mettere a fuoco quello che c'era intorno a me. Lo spostamento d'aria aveva fatto alzare polvere e piovere detriti e ora l'ambiente era soffocante. Gli occhi mi bruciavano. Cercai di distinguere qualcosa intanto che aspettavo che la polvere si posasse. Né Tess né tantomeno Ren erano riusciti ad evitare di essere sbalzati contro le pareti della camera. Lo spostamento d'aria era stato violento e inaspettato e anche loro avevano subito un forte impatto. Una forza enorme si era liberata nella Camera dei Sigilli. Era stato come se tutta l'aria sotto la montagna fosse stata risucchiata per poi esplodere. Cosa diavolo era successo in quella Camera?
<< Devo andare... >> disse Tess, soffocando una smorfia di dolore. Quella ragazza si sarebbe gettata nel fuoco pur di proteggere la sorella. Ma anche se riuscivo ancora a distinguerla a fatica tra la polvere si vedeva che le sue condizioni non le permettevano di prestare aiuto a nessuno, tantomeno a Jules.
<< Tess non puoi, non riesci nemmeno a stare in piedi >> Ren aveva ritrovato la sua torcia ed era accorso in suo aiuto, sebbene fosse ricoperto di polvere sembrava non aver riportato ferite gravi, poteva occuparsi lui di Tess.
<<Vado io>> dissi. Barcollavo ancora ma non attesi la loro risposta e mi precipitai nel passaggio buio lasciandomi alle spalle l'unica flebile luce di cui disponevamo. Il mio respiro affannato era l'unico rumore che si sentiva nella galleria. Feci attenzione a dove mettevo i piedi. Avevo paura di incontrare da un momento all'altro un ammasso di pietre cadute a causa di un crollo. Avrebbe significato che Jules era bloccata dall'altra parte. Avrei scavato anche a mani nude pur di tirarla fuori. Pregare che non le fosse successo nulla era l'unica cosa che potessi fare mentre continuavo a percorrere il corridoio, guidandomi facendo scorrere la mano destra sulla parete di roccia. Mi sfuggì un sospiro di sollievo quando compresi che la parete di roccia si allargava alla mia destra e si apriva in uno spazio più ampio. Ero giunto alla Camera dei Sigilli. Cercai di orientarmi ma i miei occhi lacrimavano a causa della polvere finissima e quell'oscurità sembrava impenetrabile. Nessun rumore. Jules poteva essere ferita, poteva avere bisogno di cure immediate. Avanzai a tentoni fino a che una flebile luce sfavillò al livello del pavimento in fondo alla sala. Mi diressi in quella direzione col cuore in gola e vidi la sua torcia a pochi centimetri da lei. Jules era riversa sul pavimento. Giaceva a terra, la faccia nascosta da un ammasso di capelli scuri, il corpo in una posizione scomposta.
Il terrore si impossessò di me.
Mi avvicinai e la presi tra le braccia. Il suo odore mi colpì le narici. Sapeva di campi di battaglia e pane appena sfornato. Come l'affondo di una spada che squarcia il velo della memoria quell'odore aprì la porta ai ricordi. I fuochi dell'accampamento, il candore di una veste bianca, quegli occhi che mi avevano reso schiavo. Compresi che quell'urlo, che avevo sentito poco prima nella mia testa, era stata l'ultima cosa che avevo udito prima di morire. Era riverberato nella mia testa con la sua ferocia e aveva squarciato la mia anima con i suoi artigli, riducendola a brandelli.
Maledissi me stesso.
Era colpa mia.
Era colpa mia se la distruzione era piombata su questo mondo portandosi via la sua luce.
Morte e distruzione.
Non c'era stato altro.
La mia mascella scattò per la rabbia, talmente forte da far vibrare i miei denti. Se il destino aveva deciso di prendersi gioco di me un'altra volta allora avrebbe trovato pane per i suoi denti. L'avrei affrontato con la spada e con il fuoco e mai avrei permesso al suo cuore di provare ancora quella sofferenza.
Appoggiai la mia fronte alla sua. Potevo sentire il suo respiro regolare e il battito del suo cuore, che batteva all'unisono col mio.
<<Torna da me>> sussurrai e sperai che ovunque fosse la mia voce la riportasse indietro.

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Aurora: L'apertura del Sigillo
Fantasy🗡️🗡️6° in guerriera 24/03/25 💪💪 5° in battaglie 21/12/24 ‼️‼️6° in poteri magici 13/2/24 ‼️11° in poteri magici 30/1/24 ✨5° in epic 1/11/23 👌 4° in guerriera 28/10/23 ✨14° in battaglie 24/10/23 💪15° in battaglie 21/12/23 🌟4° in epic 28/10/23 ...