Alla fine della lezione Bel Faccino e io ci dirigemmo fianco a fianco verso la mensa. Ogni tanto ci lanciavamo un'occhiata cercando di indagare le vere intenzioni dell'altro. In effetti nessuno dei due sembrava essere a suo agio in quella situazione. Quasi certamente nessuno dei due si fidava dell'altro.
Quando facemmo il nostro ingresso nella sala mensa il chiacchiericcio degli studenti si spense gradualmente man mano che le varie teste si voltavano nella nostra direzione. In quei tre giorni avevo suscitato molte chiacchiere. Prima il mio inaspettato cambio di look e poi la scenata all'ingresso, che fino alla fine avevo sperato fosse passata inosservata. Una speranza vana, mi era ormai chiaro, e dopo questo sarebbe stato come andare in giro con un cartello in fronte con su scritto "parlate di me!". Tess, che era girata di spalle rispetto all'ingresso, ed era seduta al nostro tavolo che parlava con Sam, si voltò nella nostra direzione quando si accorse dallo sguardo sbigottito del nostro amico, la cui attenzione non era più rivolta a lei. Una serie di emozioni attraversò il suo viso ma troppo velocemente perché io potessi identificarle anche se non facevo fatica ad immaginarle. Quando ci avvicinammo al suo tavolo scattò in piedi, facendo cadere la sedia sul pavimento di linoleum. Se uno sguardo avesse potuto uccidere Bel Faccino avrebbe già esalato il suo ultimo respiro. Lui non si scompose minimamente e continuò a camminare con passo sicuro, il solito irritante sorriso stampato in faccia. La stava apertamente sfidando a fare la prima mossa. Sam, che si era alzato, poggiò la mano sul braccio di mia sorella e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Lei sembrò rendersi conto degli sguardi degli altri studenti che si spostavano da lei a noi e viceversa, come in un incontro di tennis, e si domandavano cosa stesse succedendo.
Quando le arrivammo vicino le sue parole furono nient'altro che un sibilo e affilate come pezzi di ghiaccio.
<< Che diavolo stai facendo! Perché sei con lui? >>
<< Ho intenzione di avere delle riposte e visto che tu non sembri disposta a darmele ho deciso di rivolgermi a lui >>
<<Jules, non farlo! È pericoloso!>> la sua voce era carica di preoccupazione e nei suoi occhi mi sembrava di scorgere la paura. La ignorai e mi diressi ad un tavolo lì vicino dove Bel Faccino si era già accomodato, ignorandola.
<<Allora signorina Simmons, Jules, finalmente so il tuo nome>> disse.
<<Ed io non so ancora il tuo quindi mi sembra giusto che tu ti presenti >>
<<Ebbene, mi sembra giusto. Il mio nome è Eric, Eric Morrison>> e chissà perché in quel preciso momento mi figurai nella testa un principe Disney in versione sesso, droga e rock & roll. Uno strano suono mi uscì dal naso quando senza successo cercai di reprimere una risata, anche se, dovetti ammetterlo, gli calzava a pennello. La sua era una bellezza classica ma decisamente ribelle.
<<Ti fa ridere?>> chiese lui accigliandosi
<<Oh no, scusami, ti prego. È un nome molto bello>>
<<Ne sei sicura? Perché se non ti piace puoi continuare a chiamarmi Bel Faccino>> Si sporse in avanti rivolgendomi un sorriso provocante e avvicinandosi troppo per i miei gusti. Mi allontanai all'istante. Non mi sarei fatta certo abbindolare.
Lui sembrava non avere fretta e aspettava che fossi io a parlare. Continuava a guardarmi come se volesse leggermi l'anima. Portò una mano al collo e afferrò ancora una volta il pendente che teneva appeso ad un laccetto di cuoio. Il suo sguardo mi mise soggezione e mi deconcentrò ma alla fine mi ricordai perché ero lì e perché avevo sfidato mia sorella che dal tavolo vicino ci lanciava occhiate di fuoco. Non dovevo esitare più.
<<Sono qui perché voglio delle risposte, non per fare conoscenza>>
<< E io che credevo di averti stregata col mio fascino>>
<<Ammetto che mi confondi ma non nel senso che credi tu. Forse fai troppo affidamento sul tuo aspetto>> le parole mi uscirono più sgarbate di quanto avrei voluto, ma me ne fregai.
Si tirò indietro e si lasciò andare contro lo schienale della sedia. Sembrava un po' confuso e arrabbiato. A quanto pareva non era abituato a sentirsi dare il due di picche.
<<È la prima volta che qualcuno resiste al mio "fascino">> la sua voce vibrò, come se faticasse a dominarsi.
<< A volte le cose non vanno come ti aspetti >> mi strinsi nelle spalle per chiarire ulteriormente che non aveva nessuna presa su di me. Era proprio un pallone gonfiato!
<<Senti non voglio trattenerti oltre. Ho sbagliato a volerti parlare. Credo proprio che me ne andrò>> e feci per alzarmi perché non ne potevo più di stare lì sotto gli occhi di tutti.
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Aurora: L'apertura del Sigillo
Fantasy💪💪 5° in battaglie 21/12/24 ‼️‼️6° in poteri magici 13/2/24 ‼️11° in poteri magici 30/1/24 ✨5° in epic 1/11/23 👌 4° in guerriera 28/10/23 ✨14° in battaglie 24/10/23 💪15° in battaglie 21/12/23 🌟4° in epic 28/10/23 🌟5° in epic 28/10/23 14° in ep...