Aurora: L'apertura del Sigillo

11 - Jules

La pausa pranzo era quasi finita e stavo cercando Tess da quando avevo perso di vista Bel Faccino.

Ormai avevo perlustrato anche tutti i posti in cui gli studenti erano soliti imboscarsi ma niente, di lei non c'era traccia.

Ma dove diavolo si era cacciata?

Pensavo di trovarla al nostro solito tavolo ma evidentemente quel giorno si era sentita finalmente libera di fare quello che voleva, visto che le avevo dato buca.
Ma era mia sorella e cominciavo a preoccuparmi seriamente.

Stavo girando l'angolo per andare alla lezione successiva, ormai convinta che non l'avrei più trovata quando invece me la ritrovai davanti.
Aveva l'aria agitata ed era chiaro che non era passata in bagno a rifarsi il trucco dopo il pranzo.
Mi afferrò per le spalle strappandomi un urletto.

<< Ma dove diavolo sei stata? >> mi rimproverò << non ti sei presentata per pranzo e nessuno ti aveva visto! Mi hai fatto morire di paura! >>

<< Avevo deciso di non raggiungerti per il pranzo >> la mia risposta fredda voleva ricordarle che ero ancora arrabbiata con lei ma invece lei mi fissò come se avessi un Q.I. inferiore a quello di un lombrico.

<<Sei un'idiota! Non che sia una novità, certo, ma come diavolo ti è venuto in mente di sparire in un momento come questo? >>

Aveva alzato la voce e qualcuno si era già girato a guardarci.
Io odiavo essere al centro dell'attenzione e mi irrigidii immediatamente.

Lei lo capì al volo.

<<Ok, ok... non farlo mai più >> disse abbassando la voce <<non devi mai rimanere da sola, hai capito? >>

Ero perplessa. Non ero mica io quella perseguitata da un figaccione stalker.

<<Tess, ma che cavolo dici! Stavo venendo giusto ad avvertirti. Il ragazzo di stamattina, quello che ti aspettava su quella grossa moto, ti sta cercando. Ma si può sapere che razza di persone frequenti? È prepotente ed egocentrico quasi quanto te. Era logico che non potevate andare d'accordo. Capisco il fascino del bello e tenebroso, perché te lo concedo, è un gran figo, ma non mi spiego proprio come tu possa esserti lasciata incantare da uno così >>

Tess mi guardò come se fossi impazzita. Sam, fiutando l'imminente manifestarsi di qualche calamità naturale, come facevano gli animali con i terremoti, fece cautamente un passo indietro.

<<Gli... gli hai parlato?>> chiese mia sorella, guardandomi dritto negli occhi.

<<Gli ho parlato? Beh non direi. Più che altro gli ho urlato contro. Ho minacciato di spaccargli la faccia>> soddisfatta di me stessa, misi le mani sui fianchi per ribadire il mio trionfo. Per una come me quella era stata una grande cosa.

<<E che ti ha detto?>> Il suo tono cercò di essere controllato ma tradì una certa inquietudine.
Cos'era quella sfumatura nella sua voce?

Sembrava... paura.

No, non era possibile. Lei non aveva paura di niente. Ero io quella fifona, ero io quella insicura che preferiva scappare.
Mi venne un nodo alla gola perché non avrei mai permesso a nessuno di fare del male a mia sorella e sapevo di essere capace di tutto per proteggerla.

<<Jules! >> urlò lei << cosa ti ha detto?>>

<<Niente, lui non ha detto niente>> risposi facendo spallucce.

Per un attimo mia sorella sembrò rilassarsi.

<<Allora sono andata nel panico per niente. Vedi Sam? >> disse rivolgendosi ad un Sam decisamente perplesso <<non possiamo lasciarla sola un solo secondo>> gli disse <<È molto peggio di quello che pensavo>> e si mise le mani nei capelli.