39 - Jules

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Dopo aver lasciato la macchina in una strada appartata, lontano da occhi indiscreti, ci addentrammo nel bosco. Muovendoci con cautela, e sempre al riparo di qualche cespuglio, dopo circa venti minuti di trekking estenuante raggiungemmo le mura del castello. Ringraziai il cielo per quella pausa che mi consentiva di riprendere fiato. Sebbene il potere del Cristallo fosse in grado di sconfiggere l'Oscuro a quanto pareva non poteva niente contro la mia impreparazione fisica. Respiri profondi e regolari mi rimbombavano nelle orecchie e sembravano risuonare nel bosco come i rintocchi di una campana che annunciava "Ehi eccoci, siamo qui!". Ce ne stavamo acquattati dietro alcuni cespugli e Ren si spostava con circospezione lanciando sguardi inquieti alle guardie al cancello e alle telecamere di sorveglianza che vigilavano su ogni metro delle mura di cinta.

<<Non ce la faremo mai...>> mi lasciai sfuggire, mentre mi passavo una mano sul viso. Saremmo tutti morti ammazzati.

<<Oh. Ma insomma! Vuoi stare zitta!>> disse Tess alle mie spalle. Nessun segno di inquietudine adombrava il suo viso che al contrario rivelava solamente una determinazione incrollabile. Di certo non si poteva dire che non avesse fiducia in se stessa ma era un problema per me in quel momento farci affidamento. Speravo solamente che non avesse in mente di fare qualcosa di totalmente stupido perché la conoscevo e quel luccichio che le scorgevo negli occhi non era per niente rassicurante.

Mia sorella non mi lasciò nemmeno il tempo di rendermene conto, si alzò come una leonessa che parte per la caccia e si avviò decisa verso il grande cancello di ferro che bloccava l'entrata principale. Totalmente allo scoperto e ostentando disinvoltura costeggiò il muro esterno fino a quando le guardie al cancello la scorsero e le intimarono di fermarsi. Lei alzò le braccia in segno di resa ma continuò a camminare. Guardai Ren che era rimasto senza parole quanto me. Tuttavia mentre io avevo sbarrato gli occhi inorridita quando mia sorella aveva ancheggiato in direzione delle guardie, lui non era riuscito a mascherare l'ammirazione per quel folle gesto e il sorriso che gli aveva illuminato il viso aveva fatto coppia con il fuoco del desiderio che aveva acceso il suo sguardo.

<<Vieni, avviciniamoci>> mi sussurrò Ren. Tenendoci bassi, per rimanere nascosti agli occhi delle guardie distratte da Tess, riuscimmo ad avvicinarci al grande cancello senza farci vedere. Le guardie rimasero concentrate su mia sorella che continuava a spostare il peso da una gamba all'altra e a muovere la testa. Ci stavamo avvicinando alla guardia più vicina a Tess quando la mia goffaggine ebbe la meglio e misi un piede in fallo. Imprecai forte. La guardia si voltò nella nostra direzione e io pensai che fosse giunta la fine ma Tess ne approfittò immediatamente. Ruotò su se stessa colpendo l'uomo con un calcio ai reni per poi finirlo con una gomitata alla nuca. Quella rimase immobile a terra mentre l'altra guardia, colta dal panico, fu lenta a reagire consentendo a Ren di evocare il suo potere. La privò dell'aria e non ci volle molto prima che anche questa collassasse a terra priva di sensi. I due folli che mi accompagnavano si scambiarono uno sguardo compiaciuto e carico di...qualcos'altro. Sfida e desiderio si contendevano il posto nei loro occhi. Il mio cervello era troppo scioccato per capire come potessero reagire in quel modo. Il tutto era durato non più di sei o sette secondi.

I due non persero altro tempo, schizzarono in avanti attraverso l'arcata principale e io non potei fare altro che affrettarmi a seguirli.

<<Dirigetevi verso le segrete, vi copro io da qui!>> mia sorella si frappose tra noi e ogni cosa ci fosse venuta contro mentre Ren mi spingeva verso il lato opposto dell'enorme cortile interno. Sotto un basso porticato in pietra, un anonimo passaggio si affacciava su una scala che sembrava scendere senza fine nell'oscurità. Mi voltai indietro. Tess stava già affrontando due guardie spuntate da chissà dove. Feci a malapena in tempo a vedere la sua fune scintillare tra le sue mani prima di ritrovarmi inghiottita dall'oscurità, trascinata da Ren. Man mano che ci inabissavamo nei sotterranei i rumori alle nostre spalle sembravano svanire ma quando arrivammo alla fine della seconda rampa si sentì un enorme boato provenire dall'entrata alle nostre spalle. Ren si bloccò e la torcia quasi gli cadde di mano. Aveva la mascella rigida e mi sembrò di sentire i suoi denti digrignare. Si voltò verso lo stretto passaggio della scala, lo sguardo preoccupato. Il mio stomaco si aggrovigliò.

Tess...

<<Continua a scendere per altre due rampe di scale e poi imbocca il secondo passaggio a sinistra. Non fermarti, qualsiasi cosa accada. Trova Eric!>> disse senza nemmeno prendere fiato. Stava tornando indietro. Scioccata dal fatto che mi stesse abbandonando cercai di trattenerlo.

<<Aspetta, dove stai andando!>>

<<Trova Eric! Ci servirà il suo aiuto!>> urlò lui invece, senza nemmeno voltarsi indietro e portandosi dietro la nostra unica torcia, la cui luce svaniva velocemente.

Scrutai l'abisso che si protendeva verso il basso. Sembrava volesse inghiottirmi ma Eric era là sotto e se volevamo avere una chance di tornare tutti a casa sani e salvi dovevo liberarlo perché ci serviva il suo aiuto. Repressi un brivido quando il pensiero di come l'avrei trovato ridotto si affacciò nella mia mente. Strinsi tra le dita il Cristallo e chiusi gli occhi ed evocai la piccola sfera di luce concentrandomi al massimo per mantenerne il controllo. Quando li riaprii la sua energia illuminava quasi tutta la rampa di scale. Mi lanciai verso il basso.

Aurora: L'apertura del SigilloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora