20 - Jules

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Il bosco si faceva sempre più fitto e selvaggio. Era stupefacente osservare quella natura così rigogliosa, risparmiata dall'influenza dell'uomo. Il mio stato d'animo però non mi permetteva di godere di quella bellezza. Un nodo allo stomaco mi costringeva a fare i conti con un crescente senso di colpa. Ora che avevo capito che papà era stato rapito per colpa mia ero sopraffatta dalla vergogna. Mia sorella era rimasta con me e continuava a proteggermi. Ora capivo il suo strano atteggiamento quando la mamma se n'era andata così di fretta e senza dare spiegazioni. Lei sapeva esattamente cosa significava e cosa era successo eppure aveva tenuto fede al suo giuramento di proteggermi rimanendo salda davanti alle difficoltà. Io poi non le avevo reso affatto le cose facili avvicinandomi ad Eric. Se le cose fossero andate diversamente, se Eric non avesse cambiato idea su di me, a quest'ora probabilmente sarei stata già schiava di Alexander e Tess avrebbe perso tutto, la sua dignità, la sua famiglia, al sua vita. Mi sentivo orribilmente in colpa tanto che non sapevo se sarei riuscita a guardarla in faccia.

Dopo circa un'ora di marcia silenziosa arrivammo in uno spiazzo dove gli alberi si diradavano. Ero piegata in avanti, avevo le gambe in fiamme e il fiatone mentre gli altri sembravano freschi come rose. In quel momento mi chiesi come potessero veramente sperare che un'incapace come me potesse sconfiggere l'essere più pericoloso al mondo. Non avevo né il fisico né i mezzi. Perlomeno non ancora. Avevo i miei dubbi che quel piano disperato potesse funzionare ma non avevo altra scelta se non fidarmi di loro. Avrei tentato di evocare il potere di una Pietra. Una qualsiasi.

Una piccola costruzione in legno faceva capolino tra gli alberi. Probabilmente era un vecchio capanno usato dai cacciatori. Tre gradini portavano ad una microscopica veranda che poteva ospitare a malapena una sedia. L'interno era buio e spoglio e c'era posto a dir poco sufficiente per tre persone. Una piccola finestrella era l'unica fonte di luce, non c'era elettricità né servizi igienici. Tess aveva già sistemato il suo zaino. Misi il mio accanto al suo mentre mi guardavo intorno perplessa.

<< Ti aspettavi forse l'Hilton? >> ridacchiò.

<< No, ma questo è peggio di 'Una famiglia fuori dal mondo>> Scoppiammo entrambe a ridere ricordando uno dei nostri programmi preferiti. I ragazzi ci osservavano dalla soglia probabilmente chiedendosi cosa ci fosse di tanto divertente. Eric entrò e posizionò il suo grosso zaino accanto al mio mentre Ren accanto a quello di Tess sfoggiando il suo miglior sorriso da furfante.

<< Non preoccupatevi donzelle ci saremo noi a proteggervi dalle insidie del bosco>> Tess sbuffò senza nemmeno degnarlo di uno sguardo e cominciò a tirare fuori il suo sacco a pelo. Eric si avviò sorridendo verso l'esterno.

Cenammo con salsicce arrostite e patate cotte sotto la brace. Fu una cena inaspettatamente buona e abbondante. L'atmosfera era rilassata. Tess dovette ammettere che i ragazzi non se l'erano cavata niente male e Ren non smise per un secondo di compiacersene. Quando fu l'ora di andare a dormire i ragazzi stabilirono dei turni di guardia per vigilare sulla mia sicurezza. Eric avrebbe fatto il primo turno. Tess si infilò rapidamente nel suo sacco a pelo dando le spalle a Ren che si era sistemato accanto a lei. Vederla così a suo agio con un ragazzo mi demoralizzava perché io invece non ero né controllata né sicura di me. La sparizione di papà e la partenza di mamma mi avevano inflitto un duro colpo e tutta questa situazione metteva il mio autocontrollo a dura prova. Ero così preoccupata per i miei genitori. Cosa avrebbe detto la mamma se avesse saputo che eravamo nel bosco dirette alla Camera dei Sigilli, o come diavolo si chiamava? Aveva trovato nostro padre? Mentre la mia mente continuava a cercare le risposte a queste e ad altre mille domande il respiro dei miei due compagni d'avventura era diventato più lento e regolare, segno che si erano addormentati. Aprii quel che bastava la cerniera del mio sacco a pelo pregando che il rumore della zip non li svegliasse e sgusciai fuori facendo meno rumore possibile. Uscii nella notte rigida e mi strinsi nelle braccia, rabbrividendo. Mi avviai verso il fuoco dove Eric si teneva al caldo mentre montava la guardia. Percepì la mia presenza e si voltò nella mia direzione.

Aurora: L'apertura del SigilloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora