Avevo i miei dubbi. Tutti eravamo convinti che fossi una specie di prescelta, basandosi su una storia di chissà quanti secoli prima, ma io finora non avevo mostrato di avere nessun potere o abilità particolare. E se entrando nel Santuario non avessi capito cosa fare? Se non avessi capito come aprire il Sigillo della mia Pietra? Non sopportavo l'idea di tornare da loro a mani vuote e di vedere la delusione nei loro sguardi, di dover dire a Tess che non potevo aiutarla a salvare papà o a Eric che non avrei potuto impedire ad Alexander di trovarlo, torturarlo e ucciderlo. Chiusi gli occhi per scacciare quell'immagine la cui sola idea mi lacerava l'anima. Se le cose fossero andate male speravo di non vivere abbastanza per vederlo. Se non avessi trovato la mia Pietra, se non fossi riuscita a sconfiggere Alexander, nessuno di noi avrebbe potuto vivere una vita normale e non era giusto. Non avremmo mai avuto la possibilità di sbagliare, di ridere, di innamorarci. Il ricordo del volto di Eric appena sveglio attraversò il mio cervello, come l'improvviso bagliore di un fulmine, facendomi abbandonare ogni indecisione. Aprii gli occhi e avanzai lungo il corridoio buio.
Man mano che mi inoltravo nei recessi della montagna il buio si faceva più intenso e la mia piccola torcia proiettava solamente un esile fascio di luce. Mi sembrava di camminare da chissà quanto anche se ero consapevole di aver percorso solamente pochi metri. Il silenzio era soffocante quindi fui felice di ascoltare almeno il rumore dei miei passi sul terreno sconnesso. Alla fine dello stretto passaggio si apriva una camera di circa sette metri di diametro, il cui soffitto a volta era sorprendentemente alto. Lungo il perimetro erano posizionati, ad intervalli regolari, diversi piedistalli di roccia che sorreggevano altrettanti piatti di un metallo che ipotizzai potesse essere ottone. Ogni piatto conteneva diversi monili realizzati con differenti pietre o cristalli. Riconobbi il quarzo citrino mostratomi da Ren ma ebbi più difficoltà a riconoscere il lapislazzulo di Tess o il granato di Eric. Alcune pietre e cristalli erano state lavorate con maestria e montate su splendidi gioielli d'oro o d'argento mentre altre erano state lasciate al loro stato naturale, legate solo a lacci di cuoio o semplici cordini. La varietà di colori e forme era tale da disorientarmi. Come avrei dovuto fare a capire quale scegliere? Nessuna brillava. Mentre l'agitazione si andava trasformando in panico, feci vagare la torcia nella camera fino a che non scorsi un'incisione sulla roccia che catturò il mio interesse. Proprio nel punto dove convergevano le due file di piedistalli, sulla parete di roccia era abbozzato un bassorilievo raffigurante una ragazza dai lunghi capelli. Le sue braccia erano rivolte verso l'alto e dalle sue mani sembravano diffondersi raggi di luce. La scritta alla sua sommità era illeggibile, corrosa dall'inesorabile scorrere del tempo. Alla base del bassorilievo c'era una piccola sporgenza su cui era adagiato, ricoperto da uno strato di polvere, un solo semplice cristallo trasparente, a forma di prisma esagonale, con una leggera punta. Un piccolo foro alla sua base consentiva il passaggio ad una sottilissima catenina d'argento. Era ricoperto di sporcizia ma esercitava su di me un'attrazione molto potente. Stregata da quella sensazione, non mi accorsi della mia mano, che si allungava per scoprirne i segreti. Nel momento stesso in cui la mia pelle lo sfiorò, nella camera esplose una luce accecante che mi travolse, facendomi precipitare in una caduta senza fine.
Mi risvegliai in uno spazio completamente bianco. Ero disorientata e avevo anche un leggero senso di nausea. Riuscii a mettermi in piedi solamente perché percepivo una superficie solida sotto di me ma facevo comunque fatica a mantenere l'equilibrio a causa della mancanza di punti di riferimento.
Il suono della sua voce lacerò il silenzio.
<< Sei giunta a me infine >>
Non c'era riverbero quindi non riuscii ad individuare la direzione da cui proveniva il suono. Ruotai su me stessa e la figura che apparve ai miei occhi mi procurò uno shock che mi fece barcollare. Un'esile ragazza, dai lunghissimi capelli scuri che ricadevano in morbide onde sulle spalle, mi osservava da qualche metro di distanza. Indossava una semplice tunica bianca, di un tessuto così leggero che sembrava fluttuare sebbene se non ci fosse il benché minimo accenno di brezza. I suoi lineamenti sembrassero tracciati dall'abile mano di un pittore rinascimentale, emanava un'aura terrificante, che mi suggerì di essere prudente. Quello che più di ogni altra cosa mi lasciò senza fiato però, fu fissare i miei stessi occhi, bellissimi e spaventosi, come quelli di un predatore preistorico, che mi restituivano lo sguardo.
<< Chi sei? >>chiesi, più confusa che spaventata.
<< Sono colei che sconfisse l'Oscuro, il mio nome è Aurora >>
Aveva pronunciato quelle parole come una regina che veniva temuta e rispettata. Avvertii qualcosa di cupo nel suo essere e istintivamente feci un passo indietro, cercando di mettere più spazio tra me e quella che avvertivo come una possibile minaccia, ma lei mi restituì un sorriso dolce e rassicurante.
<< Non avere paura fanciulla, non hai nulla da temere qui. Se i miei poteri sono rinati in questo mondo significa che l'Oscuro è tornato >> affermò, improvvisamente triste.
<< Sì, sta raccogliendo potere, uccide e sequestra le persone, ha rapito mio padre!>> risposi con urgenza <<Puoi aiutarmi a fermarlo prima che sia troppo tardi?>>
Aurora si avvicinò, scrutandomi da vicino, e le sue esili dita sfiorarono il mio viso.
<<Sei esattamente come ero io>> disse, perdendosi in chissà quali ricordi del suo lontano passato, poi ritrasse la mano di scatto riacquistando compostezza.
<<Ti darò quello per cui sei venuta, ma ricorda, non può esserci luce senza oscurità. Il potere che ti è concesso è enorme e pericoloso. Usalo bene>> e così dicendo mi mise al collo il ciondolo di cristallo che avevo sfiorato nella grotta. Lo presi tra le dita ammirando la sua trasparenza cangiante, quasi ipnotica.
<<Ora torna da lui, ti sta aspettando>> Alzai gli occhi giusto in tempo per vedere una lacrima scivolare sulla sua guancia. Gridai il suo nome, ma se ne era già andata.

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Aurora: L'apertura del Sigillo
Fantasy🗡️🗡️6° in guerriera 24/03/25 💪💪 5° in battaglie 21/12/24 ‼️‼️6° in poteri magici 13/2/24 ‼️11° in poteri magici 30/1/24 ✨5° in epic 1/11/23 👌 4° in guerriera 28/10/23 ✨14° in battaglie 24/10/23 💪15° in battaglie 21/12/23 🌟4° in epic 28/10/23 ...