L'immagine che mi restituiva lo specchio era difficile da interpretare. Pochi minuti prima la mamma si era presentata insieme a Sophia in camera mia e mi aveva consegnato quello che indossavo in quel momento. A parte il colore nero non c'era niente in quegli indumenti che avrei scelto da sola ma la mamma questa volta non aveva voluto sentire ragioni, se dovevo fare quello che avevo intenzione di fare avevo bisogno degli abiti adatti e quelli lo erano.
I pantaloni cargo che indossavo era elastici e resistenti e mi lasciavano piena libertà di movimento. Mi calzavano a pennello come se la mamma avesse sempre saputo che prima o poi ne avrei avuto bisogno. Aggrottai le sopracciglia scrutando il mio riflesso. La maglia mi fasciava come una seconda pelle, mettendo in risalto rotondità che di solito nascondevo sotto le felpe sformate. Vidi le mie guance tingersi di rosso e sospirai. Abbassai lo sguardo sul mio pollice che spuntava dalla manica attraverso un foro. In questo modo le mani sarebbero rimaste al caldo senza avere l'ingombro dei guanti. Tutto era studiato per dare il massimo comfort. Sospettavo che il tessuto fosse resistente al calore intenso e anche impermeabile, nonostante fosse sottilissimo e molto morbido, tutte caratteristiche che lo rendevano idoneo al tipo di battaglia che ci apprestavamo ad affrontare.
Osservai il lavoro di Sophia e con una mano sfiorai l'elaborata treccia che domava i miei capelli, raccogliendoli sulla mia spalla sinistra. Aveva insistito per dare il suo contributo, visto che stavo andando a salvare suo fratello e che non sarebbe potuta venire con noi. Dato che Alexander non le aveva mai permesso di avere la sua Pietra e di scoprire quale fosse il suo potere non era sicuro per lei partire per quella missione visto che non sapevamo cosa avremmo dovuto aspettarci. Non ne era contenta ma la mamma le aveva promesso che una volta finito tutto questo l'avrebbe accompagnata personalmente alla Camera dei Sigilli e le avrebbe insegnato tutto quello che sapeva e come usare al meglio i suoi poteri. Sophia aveva guardato Tess e nei suoi occhi avevo creduto di vedere la brama di diventare come la sua nuova cugina guerriera. Aveva accettato senza discutere troppo. L'avevamo convinta a rimanere al sicuro con la mamma ed questo era fondamentale visto che, per quanto ne sapevamo, Alexander avrebbe potuto tentare di rapirla per usarla contro Eric. Nella sua ingenuità lei sembrava ignara di questa possibilità, come se tutto il tempo passato in casa di quello psicopatico non l'avesse corrotta. Il che forse era un bene.
In quel momento mi resi conto di quello che doveva aver passato Eric in tutti quegli anni, come doveva essersi sentito sapendo che il minimo errore avrebbe potuto costare la vita a sua sorella e come doveva sentirsi adesso sapendo che tutto il male che aveva fatto assolvendo il compito di cacciatore per Alexander era la conseguenza della menzogna con cui l'aveva manipolato colui che in realtà aveva ucciso i suoi genitori e aveva finto di prendersi cura di lui.
Due iridi cangianti si fissarono nelle mie attraverso lo specchio e un bagliore le infiammò. La battaglia che avremmo affrontato non si sarebbe combattuta con armi convenzionali. Il potere che mi scorreva nelle vene spingeva per uscire come se fosse consapevole che presto sarebbe stato chiamato in causa. Al mio collo pendeva, unica eccezione di quel look total black, il Cristallo di Aurora. Istintivamente portai la mano intorno al Cristallo. Una calore confortante mi invase immediatamente, i miei muscoli tesi si rilassarono e per un momento chiusi gli occhi sospirando di sollievo. Per un motivo o per un altro avevo sospirato un sacco negli ultimi giorni. Diressi il mio sguardo sul Cristallo che stringevo tra le dita. Un bagliore baluginava all'interno creando una sorta di effetto liquido e ipnotico, come quello che si crea sulla superficie delle bolle di sapone. Quel potere sembrava vivo, sfuggevole e mi procurava una certa inquietudine. Nella penombra della mia stanza ne richiamai una piccolissima parte creando una piccola sfera di luce che riuscì ad illuminare tutta la stanza come una lampadina da cento watt. Era piccola, perfetta, e il suo calore era rassicurante, ma sotto io ne percepivo l'immensa energia come quella di una piccola stella. Era un potere enorme e distruttivo quello che tenevo nel palmo della mia mano.
Tess fece capolino sulla soglia e per un attimo rimase bloccata a fissare affascinata quello spettacolo, gli occhi sgranati e un'espressione che tradiva apprensione. Indossava lo stesso mio equipaggiamento ma lei non sembrava affatto a disagio, sembrava piuttosto una moderna dea della battaglia. Chiusi le dita attorno alla mia piccola sfera di luce e quella scomparve. Mi voltai di nuovo verso mia sorella e sperai che non avesse intravisto il vortice di emozioni che provavo in quel momento.
<<Sei pronta?>> disse, raddrizzando le spalle.
<<Sono pronta>> affermai, e con passo deciso mi diressi al piano di sotto.
Quella sera stessa ci saremmo messi in marcia verso la roccaforte di Alexander. Tess e Ren si muovevano con l'efficienza di due soldati dei corpi speciali mentre caricavano le ultime cose nel retro del pick up di Eric. Salutammo Sophia e la mamma, che invece di propinarci mille raccomandazioni, come ci si sarebbe aspettato da una qualsiasi madre, ci abbracciò regalandoci uno sguardo che mostrava quanto fosse fiera di noi. Sperai con tutta me stessa di non deluderla e saltai in macchina. Ren partì immediatamente e per un po' nessuno parlò.
Avevo detto loro che era indispensabile salvare Eric e mi concentrai su di lui. Come lo avrei trovato? Che cosa gli avevano fatto? Era troppo tardi? L'idea che Eric fosse stato sopraffatto dalle torture di Alexander mi gelò il sangue nelle vene. Scacciai immediatamente quell'idea dalla mia testa, perché non potevo credere che non ci fosse più speranza, e decisi di concentrarmi sul piano che ci avrebbe portato all'interno. Ren era stato piuttosto vago quando me lo aveva esposto e quando avevo provato a chiedere maggiori dettagli aveva semplicemente riposto che non dovevo preoccuparmi di nulla e che lui e Tess avevano tutto sotto controllo. Avvertii una spiacevole sensazione alla bocca dello stomaco e capii che stavano cercando di non farmi capire quanto fosse disperata la nostra missione.
<<Quante guardie hai detto che sorvegliano il castello?>> chiesi a nessuno in particolare.
<<Di solito non molte>> rispose Ren vago, continuando a concentrarsi sulla strada.
<<Che significa di solito...>>
<<Beh, probabilmente Alexander si aspetta il tuo arrivo quindi avrà mobilitato qualche uomo in più>> rispose Tess.
Qualche uomo in più... sì, come no!
<<Quindi... come hai detto che faremo ad entrare?>>
Lei fece spallucce. Dallo specchietto retrovisore vidi nei suoi occhi la brama della battaglia e quando, dopo un attimo di silenzio, li puntò su di me capii che non dovevo appettarmi niente di buono.
<<Dal portone principale>> disse, strizzandomi l'occhio.
Non mi piaceva, non mi piaceva per niente.
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Aurora: L'apertura del Sigillo
Fantasy💪💪 5° in battaglie 21/12/24 ‼️‼️6° in poteri magici 13/2/24 ‼️11° in poteri magici 30/1/24 ✨5° in epic 1/11/23 👌 4° in guerriera 28/10/23 ✨14° in battaglie 24/10/23 💪15° in battaglie 21/12/23 🌟4° in epic 28/10/23 🌟5° in epic 28/10/23 14° in ep...