Suonarono alla porta e il sollievo illuminò gli occhi stanchi di mia sorella.
<<Deve essere la mamma>> disse e si avviò a passo spedito verso la porta d'entrata ma, nel momento in cui la sua mano si poggiò sulla maniglia, qualcuno spinse violentemente il battente verso l'interno colpendo Tess in pieno petto, scaraventandola a terra ai piedi della scala. Il colpo la lasciò stordita e inerte. Una ragazza sconosciuta fece irruzione in casa, non le prestò la minima attenzione, e si diresse senza esitazione verso di me. In meno di quattro secondi avevo le lame di due pugnali puntate alla gola.
La ragazza che li brandiva aveva più o meno la mia età, con un fisico minuto ma tonico, segno di un allenamento costante e probabilmente di un addestramento specifico. I capelli biondo cenere erano raccolti in una coda alta che lasciava scoperto un volto delicato, con grandi occhi nocciola e labbra carnose. Avrei detto che somigliasse ad un folletto, un folletto molto pericoloso.
<<Dov'è lui?>> ringhiò, cercando di rendere la sua voce più dura di quanto non fosse in realtà.
<<Non so di chi parli>> risposi, cercando di sembrare indifferente. Volevo guadagnare tempo nella speranza che Tess potesse riprendersi ed intervenire perché come tristemente sapevo non ero in grado di difendermi da sola. Provai un senso di disgusto verso me stessa, per la persona inutile che ero, e per aver di nuovo sperato che fosse qualcun'altro a rischiare la vita per me. Davvero volevo che anche Tess facesse la fine di Eric? Ero così orribile?
<<Sì che lo sai! Mi ha parlato di te. So chi sei e so che era con te. Sono tre giorni che non ho sue notizie e l'ultima volta si stava dirigendo alla Camera dei Sigilli, con te>> Mi accigliai, avevo capito benissimo a chi si riferiva. Il sangue mi ribollì nelle vene e il mio cambio di espressione sembrò minare la sua sicurezza. Chi era quella ragazza e come faceva a sapere dei nostri spostamenti? Forse non era solo Sam quello che aveva il compito di tenerci sotto controllo. I tentacoli dell'Oscurosi erano dimostrati più lunghi di quanto potevamo immaginare.
<< Sei una spia di Alexander?>> la mia domanda suonò più come un insulto, tanta era la rabbia nella mia voce.
<<Cosa? No!>> rispose, sembrava una bambina confusa e ferita.
Mentre osservavo il suo volto capii che qualcosa nel suo atteggiamento spavaldo strideva con i tratti da bambina del suo viso. Anche mentre mi puntava le lame alla gola non avvertivo in lei una seria minaccia né la fiera determinazione della guerriera, come invece percepivo in Tess. Sembrava fuori luogo in quel mondo che addestrava i ragazzini a combattere.
Le tremavano le mani e sembrava essere a disagio con le armi. Non mi sembrava più sicura di sé come quando aveva fatto irruzione in casa e non mi sembrava nemmeno così pericolosa come voleva far credere.
Lei si accorse che il suo debole bluff stava crollando e strinse la presa sui pugnali, premendomeli ancora di più sulla gola. Continuava a fissarmi negli occhi come a volermi dire che non aveva paura di me o forse stava solamente tentando di convincere se stessa.
La voce incredula di Ren interruppe quello scambio silenzioso.
<<Sophia!>> Si era trascinato fuori dal letto quando aveva sentito il trambusto al piano di sotto. Chinato accanto a Tess fissava con occhi increduli l'artefice di tutta quella confusione <<che diavolo ci fai tu qui! >>
Senza spostare di un millimetro le due lame, Sophia guardò con altrettanto stupore Ren. Nei suoi occhi sbarrati, per un attimo, scorsi come un lampo la speranza, soppiantata presto dalla delusione quando alle spalle di Ren non apparve chi si aspettava.
<<Dov'è Eric?>> chiese, ma lo sguardo di Ren le stava già restituendo la risposta che cercava.
<<Alexander ci ha aggredito nel bosco, ha cercato di ucciderci, Eric lo ha affrontato. Quando ci siamo ripresi lui era scomparso>>
Il senso di colpa sembrava sfibrare Ren più delle ferite ricevute.
La ragazza ansimava. Il panico deformava il suo viso regolare e delicato. Lei sapeva cosa significava per Eric essere nelle mani di Alexander.
<<Ho capito...>> deglutì, le parole incastrate in gola <<ho capito che stava succedendo qualcosa. Lui mi aveva avvertito. Mi ha detto di preparami a fuggire. Se non avessi avuto sue notizie dovevo scappare e raggiungerlo qui>> la ragazza strinse l'elsa dei pugnali rosa dalla collera e sentii qualcosa di caldo colare sul mio collo.
<<È solamente colpa tua>> sibilò, come se il sangue che usciva dal taglio avesse riacceso la sua sete di vendetta.
<<Sophia fermati, non fare la stupida. Jules non c'entra niente e tu lo sai>> disse Ren, come se si stesse rivolgendo ad una bambina capricciosa e questo non fece che irritarla ancora di più.
<< Non parlarmi in questo modo, non sono più una ragazzina!>>
Il dardo colpì Sophia proprio alla base del collo, dietro la spalla sinistra. Nel momento stesso in cui nei suoi occhi lo stordimento prendeva il posto dello shock iniziale, lasciò andare i pugnali, che caddero tintinnando sul pavimento, e le sue braccia si abbandonarono lungo i suoi fianchi.
Ren imprecò.
Io sospirai di sollievo.
Lei si girò, come al rallentatore, verso la direzione da cui era provenuto il colpo. I suoi occhi di aprirono all'inverosimile, per lo stupore e lo sgomento.
<<Mamma...>> fu il suo ultimo, flebile sussurro, prima di cadere a terra.
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Aurora: L'apertura del Sigillo
Fantasy💪💪 5° in battaglie 21/12/24 ‼️‼️6° in poteri magici 13/2/24 ‼️11° in poteri magici 30/1/24 ✨5° in epic 1/11/23 👌 4° in guerriera 28/10/23 ✨14° in battaglie 24/10/23 💪15° in battaglie 21/12/23 🌟4° in epic 28/10/23 🌟5° in epic 28/10/23 14° in ep...