19 - Eric

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Jules, dal sedile davanti sembrava godersi il paesaggio. Nonostante tutto sembrava rilassata e non aveva mostrato ostilità nei miei confronti. Un lieve sorriso apparve sul mio volto e attirò la sua attenzione, chissà come. Mi guardò prima sorpresa, poi mi restituì un sorriso stupendo che mi colpì come una scossa elettrica. Non mi importava nemmeno che gli occupanti del sedile posteriore si godessero la scena. Non mi importava delle battute che Ren avrebbe potuto fare né della sicura irritazione che provava sua sorella in quel momento. Voltai la testa in avanti godendomi quel raro momento di serenità. Lei continuò a fissarmi e poco dopo si addormentò, mentre il paesaggio che stavamo attraversando scorreva via sempre più veloce.

I sobbalzi della macchina la strapparono dalle braccia di Morfeo quando imboccammo la strada sterrata che si inerpicava sul fianco nel bosco. La temperatura esterna era scesa di qualche grado così accesi il riscaldamento. Questo la svegliò. Jules si tirò su a fatica e gemette a causa della posizione scomoda in cui aveva dormito. Aveva i segni del finestrino sulla faccia .

<<Ben tornata tra noi bella addormentata, siamo quasi a destinazione >> le dissi.

Fermai il veicolo in un piccolo spiazzo che si apriva dove la strada terminava. Da lì in poi avremmo dovuto proseguire a piedi. Recuperammo gli zaini dal retro del pick up e Ren si offrì di portare anche gran parte del carico di Tess ma lei rifiutò categoricamente di lasciarsi aiutare dichiarando che era perfettamente in grado di cavarsela da sola. Ren non fu affatto offeso anzi sembrò che la cosa lo stuzzicasse particolarmente. Sapevo cosa gli frullava per la testa, lo conoscevo bene.

<<È successo qualcosa di interessante mentre dormivo? >> mi chiese Jules.

<< A parte che hai russato come una tromba? >> la punzecchiai.

<< Io non russo! Bugiardo! >> rise lei.

<< Ora so quello che mi aspetta a dormire con te >> ridacchiai.

Azzardai un'occhiata a Jules. Era talmente arrossita che sarebbe potuta andare a fuoco.

<< Do-dormire con te? >> balbettò.

<< Sì, stasera>> dissi incerto <<Il sole cala in fretta nel bosco. Stasera dovremo accamparci e raggiungeremo il Santuario domani mattina >> dissi, cercando di non tradire il mio nervosismo.

Maledissi la mia lingua. Chissà che idea si stava facendo di me. Parlare con lei mi veniva naturale come respirare. Era una sensazione...familiare. Ma non potevo dimenticare che tutto questo era nuovo per lei. Era completamente all'oscuro del mondo da cui proveniva, mentre io ero cresciuto addestrandomi e preparandomi, ma era ancora completamente all'oscuro anche del suo passato. Abbassai lo sguardo cercando di non pensarci.

<< Allora, che succede tra quei due? >> mi chiese.

Fissai per un istante il bosco, indeciso su cosa rivelare.

<< Stavamo cercando di mettere a punto un piano e ovviamente Tess ha detto la sua. In fin dei conti è quella che ti conosce meglio. Poi Ren ha detto qualcosa del tipo che da oggi in poi saremmo stati noi a occuparci di voi e lei non l'ha affatto presa bene >>

Osservò in silenzio sua sorella che procedeva davanti a tutti sul sentiero.

<<Mi è stata sempre accanto>> sussurrò, rallentando e fermandosi in mezzo al sentiero.

La sua sola esistenza influenzava le vite di così tante persone e forse lei se ne stava rendendo improvvisamente conto. Cercai di immaginare il vortice di emozioni che le turbinava dentro. Non doveva essere facile per lei affrontare tutto questo, anche se questo era niente in confronto a quello che ancora l'aspettava. L'avrei aiutata ad affrontare le difficoltà, un passo alla volta, insieme, ma non in quel momento. Potevamo ancora godere di quel briciolo di serenità prima della battaglia, prima che tutto fosse rivelato. Allora, e solamente allora, avrei potuto darle il mio completo appoggio. Per ora mi sarei limitato a starle accanto, a studiare le sue reazioni.

<< Jules, lei ti vuole bene. Farebbe qualsiasi cosa per proteggerti, è una sua responsabilità. Non è facile per lei fidarsi di qualcun altro>>

<<Soprattutto se quel qualcuno fino a pochi giorni fa aveva intenzione di uccidermi >> cercò di sdrammatizzare, forse intuendo il mio disagio.

<< Non posso biasimarla >> dissi serio. Anche io avrei fatto qualsiasi cosa per proteggerla. La fissavo in quegli occhi straordinari e volevo farle sapere che capivo veramente sua sorella. Era sempre stata lei a proteggerla e lo stava facendo anche ora. Se Tess non avesse preso seriamente il suo ruolo chissà cosa sarebbe potuto accadere. Magari in questo momento non ci saremmo trovati insieme. Improvvisamente mi afferrò il braccio cogliendomi di sorpresa.

<<È stato Alexander a rapire mio padre!>> pronunciò quelle parole con rabbia. Non si aspettava una risposta. Bastò il mio sguardo colpevole a dargliene la conferma. Lasciò il mio braccio come se si fosse scottata e a passo deciso raggiunse Tess in testa al gruppo.

Aurora: L'apertura del SigilloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora