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Le sue labbra sfiorano le mie guance, e il tocco mi sveglia lentamente. Sbadiglio, cercando di riprendermi dal torpore del sonno. "È ancora presto," mormoro, mentre lui si allontana dal letto.

"Vado a fare una corsa," risponde Leonard, già vestito con abbigliamento sportivo.

"Aspetta," dico, cercando di strofinarmi gli occhi e allungando una mano verso di lui. "Voglio stare con te." Mi accoccolo contro il suo petto, cercando quel calore che a volte è l'unica cosa che sembra reale in tutta questa confusione. Lui mi stringe, e per un istante mi sento avvolta da una sensazione di sicurezza.

"Non ti ho chiesto cosa hai fatto in giro ieri sera," dice, la sua voce pacata ma con una leggera curiosità.

"Ho bevuto, mangiato e camminato," rispondo, cercando di mantenermi leggera, anche se sento che la sua domanda nasconde qualcos'altro.

C'è una pausa, poi Leonard mi sorprende con una proposta inaspettata: "Ti va di andare a ballare?"

Lo guardo confusa. "Me lo stai chiedendo seriamente o...?"

"Quando avremo un re, i club diventeranno bordelli," dice con un sorriso ironico. "Dobbiamo goderci la libertà che ci rimane, finché possiamo."

La sua battuta mi lascia sospesa tra la perplessità e il sarcasmo. È una strana offerta, considerando quanto mi aveva messo in guardia solo la sera prima, ma forse riflette proprio la natura incerta di questa vita che stiamo vivendo, fatta di ruoli imposti e libertà effimere.

Mi siedo lentamente, cercando di leggere qualcosa nei suoi occhi. "Ballare, eh? E chi sarebbe la fortunata che vuoi portare a divertirsi?"

"Solo la mia futura duchessa," risponde con un mezzo sorriso.

Sorrido al suo commento e gli tiro il cuscino che mi ritrovo sotto mano. "La tua futura duchessa non sa se vuole condividere la pista da ballo con te," rispondo scherzando.

"Ah sì? E cosa posso fare per convincerla?" chiede Leonard con un'aria di sfida, afferrando il cuscino che gli ho lanciato e usando il suo braccio libero per tirarmi più vicino a lui.

Rido, cercando di divincolarmi dal suo abbraccio, ma lui mi tiene stretta, con la sua forza che mi circonda come una coperta. "Dovrai fare molto di più che invitarmi a ballare," continuo, cercando di mantenere il tono leggero, anche se la sua vicinanza mi fa venire i brividi.

"Molto di più, eh? Posso essere molto convincente," dice ridendo, mentre mi solletica il fianco, facendomi contorcere e ridere sotto le coperte.

"Leonard! Smettila!" esclamo ridendo, cercando di allontanare le sue mani. Ma la sua risata si unisce alla mia, e per un momento tutto il resto sembra scomparire. Non ci sono più le tensioni, le parole non dette, i pesi che gravano sulle nostre spalle. Solo noi, sotto quelle coperte, a ridere come due ragazzi che non hanno nient'altro a cui pensare.

Dopo qualche minuto di battaglia giocosa, mi fermo, senza fiato, poggiando la testa sul suo petto mentre le risate si placano. "Sai, non sei così terribile quando ti comporti così," dico con un sorriso stanco, il viso ancora premuto contro di lui.

"Nemmeno tu," risponde con tono scherzoso, accarezzandomi i capelli. Ma sento il suo respiro diventare più profondo, come se il momento di leggerezza stesse per finire.

"Devo andare a lavorare," dice infine, con un leggero sospiro, scostandosi da me. Lo seguo con lo sguardo mentre indossa la camicia e si prepara per uscire. Sembra sempre così distante quando si mette i suoi abiti da lavoro, come se ogni volta che lascia la stanza tornasse a essere quell'uomo autoritario che a volte fatico a riconoscere. Ma per adesso, almeno per questo momento, il Leonard che ha riso con me sotto le coperte è ancora presente, e voglio tenere viva quella sensazione il più a lungo possibile.

"Divertiti al lavoro," gli dico con un pizzico di sarcasmo, mentre lui mi lancia un ultimo sorriso prima di uscire dalla stanza. "Ci vediamo più tardi, duchessa," risponde con un cenno della testa, prima di scomparire oltre la porta.

Rimango lì, sotto le coperte, a fissare il soffitto, chiedendomi se forse, in qualche modo, potremmo davvero imparare a convivere in questo strano mondo che ci circonda.

Smith's: The MarriageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora