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Le condizioni di mio zio peggioravano rapidamente, e con ogni giorno che passava, mi avvicinavo sempre di più alla prospettiva di indossare la corona. Era una situazione tanto inevitabile quanto inquietante, e mi trovavo a fare i conti con un futuro che sembrava sempre più vicino e concreto.

In questo periodo di transizione, mia nonna, arrivata dalla Danimarca, era diventata una presenza fondamentale nella mia vita. Mi dedicava il suo tempo e la sua esperienza per prepararmi a quello che sarebbe stato il mio nuovo ruolo. Le sue lezioni erano dettagliate e rigorose, e non tralasciava alcun aspetto del compito che mi aspettava.

"Il tuo compito come regina," mi spiegava, "sarà principalmente quello di rappresentare la nazione con eleganza e dignità. Dovrai imparare a mantenere un sorriso gentile e rassicurante in pubblico, mentre i compiti più complessi e le decisioni politiche saranno gestiti da tuo marito, che sarà re. Tuttavia, è essenziale che tu sia un consiglio prezioso per lui in privato."

Mia nonna continuava a spiegare con pazienza e autorità. "Saper relazionarti con altri capi di Stato è cruciale. Dovrai capire le dinamiche di potere e negoziare con diplomazia. La tua immagine pubblica è importante, ma il tuo vero valore sarà dimostrato nella tua capacità di offrire consigli saggi e strategici a Leonard."

Mi mostrava anche l'importanza di un'acconciatura regale, un aspetto che, pur sembrando superficiale, aveva il suo peso nella percezione pubblica. "Ogni dettaglio del tuo aspetto deve comunicare autorevolezza e grazia. L'abbigliamento, i gioielli e l'acconciatura sono tutti strumenti attraverso cui esprimi il tuo ruolo e il tuo status."

Infine, il tema più delicato e personale: "Come madre dell'erede," continuava mia nonna, "sarai responsabile della sua educazione e crescita. Assicurati che riceva un'istruzione adeguata e che sia preparato a portare avanti la tua e la sua eredità. La sua educazione sarà fondamentale per garantire un futuro stabile e prospero per la nazione."

Le sue parole erano tanto rassicuranti quanto pesanti. Sapevo che il mio compito non sarebbe stato solo quello di indossare una corona e partecipare a cerimonie. Avrei dovuto essere un sostegno solido per Leonard e un esempio per il popolo. E mentre apprendevo tutto ciò, mi domandavo come avrei potuto bilanciare queste nuove responsabilità con la mia identità personale e il mio desiderio di fare la differenza nella vita della mia famiglia e del mio paese.

Dopo aver trascorso settimane a prepararmi per il mio futuro ruolo, si era finalmente concessa un meritato ritorno alla sua casa in Danimarca. La mattina della sua partenza, ci sedemmo insieme per l'ora del tè, in un ambiente sereno e familiare. "Ricorda sempre," disse mia nonna mentre mescolava il tè nella sua tazza, "che la tua forza risiede nella tua saggezza e nella tua capacità di restare calma di fronte alle sfide. Il popolo avrà bisogno di vedere in te non solo una regina, ma una leader fidata e compassionevole."

Le sue parole, pronunciate con un tono materno e incoraggiante, mi lasciarono con una profonda sensazione di responsabilità e, al contempo, di determinazione. Quando, dopo averla abbracciata, la congedai e la guardai allontanarsi, una sensazione di solitudine e angoscia mi assalì, consapevole che la mia preparazione era solo all'inizio.

Nel pomeriggio, mentre stavo sistemando alcune delle sue cose, la calma fu interrotta dall'arrivo di Leonard. La sua espressione era seria e il suo passo deciso, come se stesse portando con sé un peso gravoso. Appena entrato, si avvicinò a me con un volto pallido e preoccupato.

"Elena," iniziò con un tono grave, "devo darti una notizia che cambia tutto." La sua voce, solitamente sicura e autoritaria, tradiva un certo turbamento. Mi fermai, il cuore che accelerava per l'ansia. "Cosa è successo?" chiesi, cercando di mantenere la calma. "Tuo zio è morto," disse Leonard, il suo sguardo fisso nel vuoto. "Il re è passato a miglior vita." Le parole, pronunciate con un tono di tristezza e inevitabilità, mi colpirono come un fulmine a ciel sereno.

Rimasi in silenzio per un momento, assimilando la gravità della situazione. L'impatto della notizia era immediato e travolgente. Il mio futuro, che era già stato in bilico, ora sembrava ineluttabile e urgente. "E ora?" chiesi, cercando di orientarmi in mezzo al caos emotivo. Leonard si avvicinò a me, prendendomi per le spalle con una fermezza che non lasciava spazio a dubbi. "Ora, come regina, dovrai assumere il tuo ruolo più presto possibile. La successione deve avvenire senza ritardi, e noi dobbiamo prepararci per le cerimonie ufficiali."

"Non posso credere che sia tutto così improvviso," dissi, cercando di trattenere le lacrime. Leonard annuì. "È così. Dobbiamo preparare tutto per il passaggio di potere. I preparativi inizieranno immediatamente."

"E il bambino?" gli chiedo toccandomi automaticamente la pancia. "Nascerà un bel principe" afferma lui. È quello che voleva e ora lo avrà.

Sentii un nodo alla gola, le sue parole sembravano tanto una promessa quanto una pressione insostenibile. "Come possiamo prepararci così in fretta?" chiesi, con un velo di disperazione nella voce.

Leonard strinse le mani sulle mie spalle. "I preparativi sono già in corso. I consiglieri del re e i membri della corte stanno lavorando incessantemente. Dobbiamo solo seguire il loro esempio e fare la nostra parte."

"E cosa comporta esattamente la mia parte?" domandai, cercando di chiarire la mia posizione in mezzo a tutto questo caos. "Pensavo tua nonna te l'avesse spiegato. Dovrai partecipare alle cerimonie ufficiali e mostrare la tua disponibilità a sostenere la nostra nuova posizione," spiegò Leonard, il suo tono impassibile e deciso. "Devi essere un simbolo di stabilità e speranza per il popolo."

"E se non mi sento pronta?" chiesi, la voce tremante. "È tutto così improvviso."

Leonard mi guardò con uno sguardo che mischiava comprensione e autorità. "Non abbiamo scelta. La nostra vita sta per cambiare radicalmente, e noi dobbiamo affrontare il cambiamento con coraggio e determinazione."

Mi strinsi nella coperta che avevo addosso, cercando conforto. "E la cerimonia? Quando avverrà?"

"Nei prossimi giorni. Dobbiamo essere pronti per il momento in cui verrà annunciato ufficialmente," rispose Leonard, la sua voce piena di urgenza. "I dettagli verranno comunicati a breve, ma intanto dobbiamo prepararci psicologicamente e fisicamente."

Un senso di vertigine mi avvolse. "E la nostra vita quotidiana? Come cambierà tutto questo?"

Leonard sospirò. "Dovrai adattarti a una vita pubblica e a nuovi obblighi. Sarai parte di un mondo che richiede disciplina e presenza. Ma ricordati che io sarò al tuo fianco, e insieme affronteremo tutto ciò che verrà."

Mi alzai lentamente, la mia mente affollata di pensieri e preoccupazioni. "E i preparativi per il bambino?" chiesi, toccandomi ancora la pancia. "Dobbiamo anche pensare a questo."

Leonard mi osservò con un sorriso rassicurante. "Sì, ovviamente. Ma ora, dobbiamo concentrarci sulla successione e garantire che tutto sia pronto per il giorno dell'investitura. Il bambino arriverà al momento giusto, e noi ci occuperemo di tutto."

Mi sentivo sollevata, ma al contempo oppressa dalla consapevolezza delle sfide che ci aspettavano. "D'accordo," dissi, cercando di trovare un equilibrio tra la determinazione e la paura. "Affrontiamo questo cambiamento insieme."

Leonard mi abbracciò con forza, e il calore del suo abbraccio fu un conforto inatteso. "Siamo una squadra," disse con fermezza. "E insieme, possiamo superare qualsiasi ostacolo."

Smith's: The MarriageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora