Il giorno seguente, mi trovai a esplorare il palazzo, cercando di familiarizzare con l'ambiente che ora avrei dovuto chiamare casa. Ogni stanza sembrava raccontare una storia di grandezza e tradizione, ma per me era tutto nuovo e sconosciuto. Mentre passeggiavo lungo i corridoi affrescati, incontrai un uomo che si fermò e mi fissò con un'espressione di sorpresa. "Regina Elena," disse con un inchino profondo. "Sono Lars, il consigliere della defunta regina. È un onore incontrarti."
"L'onore è mio," risposi, cercando di nascondere l'ansia che mi attanagliava. "Vedo in te molte qualità che ricordano tua nonna, Aurora," continuò Lars, il suo sguardo penetrante che scrutava il mio volto. "La sua determinazione e il suo spirito sono ancora presenti in te. Quando arrivò qui come giovane fidanzata del principe Cris, si oppose a molte delle norme che governavano la corte," spiegò. "Era una donna forte, e la sua forza ha influenzato non solo il regno danese, ma anche le generazioni successive. È un peccato che non l'abbia conosciuta meglio, ma ho sentito tante storie su di lei."
Un sorriso mi sfuggì mentre pensavo a mia nonna. "Ha sempre avuto il coraggio di affrontare le difficoltà," dissi. "E io spero di poter fare lo stesso."
"E lo farai," rispose Lars, con un tono incoraggiante. "Ma dovrai anche capire che questo regno ha le sue tradizioni e le sue aspettative. La defunta regina ha lasciato un'eredità importante, e ora tocca a te continuare quel cammino."
Un pomeriggio, mentre esploravo una delle sale più remote del palazzo, notai una serie di quadri appesi alle pareti. Gli sguardi dei miei antenati sembravano seguirmi mentre mi avvicinavo. Il ritratto di mia nonna Aurora si stagliava con orgoglio, la sua espressione forte e determinata. Accanto a lei, il ritratto di mio nonno Cris, con un sorriso benevolo. Quella famiglia che avevo solo conosciuto attraverso storie ora prendeva vita in quel luogo.
Mentre ammiravo i dipinti, una dama di corte si avvicinò, porgendomi una busta sigillata. "Regina Elena," disse con un inchino. "Ho trovato questa lettera nella biblioteca. È scritta dalla defunta regina Aurora."
Le mie mani tremarono mentre aprivo la busta. La calligrafia di mia nonna era elegante e fluida, e lessi con attenzione. "Carissima Elena," iniziava la lettera, "se stai leggendo queste parole, significa che sei diventata la regina che la Danimarca ha bisogno di avere. Sappi che i tuoi antenati ti hanno lasciato una grande eredità e che, in tempi di incertezze, la conoscenza è la tua migliore alleata. In uno dei nostri angoli più remoti, nella biblioteca del palazzo, troverai un libro nascosto. Questo libro contiene le storie e le saggezze delle donne della nostra famiglia. Ti guiderà e ti darà la forza di affrontare le sfide che ti attendono. Cerca la libreria con il dipinto di un albero. Dietro di esso, troverai ciò che cerchi. Ricorda, la vera forza si trova nella comprensione del passato."
Chiusi la lettera, il cuore che batteva forte. Sentivo una connessione profonda con mia nonna e il suo desiderio di guidarmi. "Dove sarà questa libreria?" chiesi alla dama, la curiosità che mi assaliva. "Segua il corridoio verso destra, fino all'angolo," indicò, "e troverà una porta che conduce alla biblioteca secondaria."
"Grazie," dissi, e mi affrettai verso la direzione indicata. La mia mente era in tumulto; l'idea di trovare un libro che potesse aiutarmi era esaltante. Arrivai alla biblioteca, un luogo tranquillo e silenzioso, avvolto dall'odore dei volumi antichi. Le pareti erano ricoperte di libri di ogni genere, ma la mia attenzione fu catturata da un grande dipinto di un albero, proprio come descritto nella lettera. Con cautela, mi avvicinai e iniziai a cercare dietro il quadro. La mia mano toccò un meccanismo, e con un lieve scricchiolio, la libreria si aprì, rivelando un piccolo spazio buio. Con il cuore che batteva forte, entrai e vidi un libro rilegato in pelle, polveroso ma intatto. Lo presi in mano, sentendo il suo peso e l'importanza che racchiudeva. Aprii la prima pagina «Alle future generazioni...a chi vuole conoscere la storia della regina straniera»
Mentre guardavo il sole tramontare su Copenaghen, con i miei bambini che giocavano nei giardini del palazzo, compresi che la mia vita era molto più di un semplice titolo. Un servo entrò nella stanza, interrompendo il momento di riflessione. "Mi scusi, Vostra Maestà," disse, con un tono rispettoso ma affrettato. "L'imperatore desidera parlare con lei."
Sorrisi, riponendo delicatamente il libro sul tavolo. "Grazie," risposi, cercando di mascherare la mia frustrazione. La curiosità che provavo per il contenuto del libro era intensa, ma il dovere come regina era altrettanto pressante.
Mentre seguivo il servo lungo i corridoi del palazzo, pensai a come avrei potuto bilanciare le mie responsabilità e il desiderio di esplorare la mia eredità. Sapevo che il libro avrebbe contenuto saggezze e storie che avrebbero potuto guidarmi, ma ora non era il momento.
Nella sala del trono, l'imperatore mi aspettava, il suo volto serio rifletteva l'importanza della questione che stava per sollevare. Mi sedetti di fronte a lui, cercando di riordinare i miei pensieri. "Vostra Maestà," iniziò, "è giunto il momento di discutere il futuro del regno."
Mentre la conversazione si sviluppava, mi resi conto che, anche se non avevo ancora potuto leggere il libro, le sue parole rimanevano con me. La storia della regina straniera, delle sue lotte e delle sue conquiste, risuonava nel mio cuore. E mentre affrontavo le sfide del presente, sapevo che avrei continuato a cercare quelle lezioni, un passo alla volta, non solo per me stessa, ma per le generazioni future.
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Smith's: The Marriage
ChickLitCon la fine di una guerra, il mondo era tornato ad avere imperatori, re e titoli nobiliari; ma non tutti i nobili era ricchi...la famiglia Bianchi, per sopperire il limitato denaro, fanno si che la loro unica figlia sposi Leonard Smith, un giovane a...