Cammino lungo la navata della chiesa imperiale, il cuore che batte forte e le mani leggermente tremanti. Mia nonna è al mio fianco, elegante e composta nel suo abito, mentre io mi sento come se stessi percorrendo un sentiero verso l'ignoto. Leonard è già lì, vestito di bianco con una cravatta rosa che si armonizza con gli altri dettagli della cerimonia. Il tappeto bianco è bordato da orli rosa, e i cuscini delle panche riflettono la stessa tonalità delicata, come un mare di fiori che accoglie il nostro passo.
Passo il bouquet di rose, perfettamente rosa come richiesto dalla nonna, a lei, mentre si accomoda vicino a mia madre. Leonard mi accoglie con un sorriso teso e alza il mio velo con un gesto che sembra sancire l'inizio inevitabile di una nuova vita. Il vescovo, con la sua voce solenne, dà inizio alla cerimonia. "Siamo oggi qui riuniti per celebrare l'unione di Elena Bianchi, duchessa del Meridione, e Leonard Smith," annuncia, e le sue parole sembrano rimbombare nell'aria. "Elena Bianchi," continua, rivolgendo lo sguardo verso di me. "Prometti tu di amare e onorare tuo marito nel bene e nel male, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà?"
"Lo prometto," rispondo, la mia voce rotta da una commozione che non riesco a contenere, mentre le lacrime minacciano di scendere. Il vescovo si rivolge poi a Leonard. "E prometti tu, Leonard Smith, di amare e onorare tua moglie nel bene e nel male, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà?"
"Lo prometto," risponde Leonard con fermezza, gli occhi fissi nei miei. "Se nessuno è contrario a quest'unione," conclude il vescovo, "vi dichiaro marito e moglie."
Un fragoroso applauso esplode nella chiesa, riempiendo l'ambiente con un'energia che contrastava nettamente con il mio stato d'animo. Mentre il vescovo proclama le parole finali, sento che un velo di tristezza e rassegnazione avvolge i miei pensieri. La mia vita, come la conoscevo, è cambiata per sempre. Leonard si avvicina per il primo bacio da marito e moglie. Le sue labbra toccano le mie, e il pensiero che mi attraversa è che, da questo momento in poi, non c'è più ritorno.
Gli ospiti si avvicinano per congratularsi e scambiarsi gli auguri, e l'ironia non mi sfugge: conosco a malapena la metà di queste persone. Il mio sorriso si allarga forzatamente mentre stringo mani e ricevo baci sulle guance. "La mia nipotina è ufficialmente entrata a far parte della corte da donna sposata," esclama lo zio, il re d'Italia, con una fierezza che sembra quasi eccessiva. "La corte sarà una nuova esperienza, così come il matrimonio," rispondo, cercando di nascondere la mia insoddisfazione sotto una facciata di apparente felicità.
L'eccessivo cibo e la chiassosa compagnia mi fanno sentire soffocata. Trovo una scusa per uscire e prendere un po' d'aria fresca. Mi allontano nel giardino, cercando di liberarmi dalla pressione che sento addosso. "Lena. Stai bene?" mi chiede Emily, avvicinandosi preoccupata. I suoi occhi sinceri e l'atteggiamento comprensivo mi fanno apprezzare ancora di più la sua amicizia in questo momento di confusione. "Questo titolo è la cosa peggiore che mi potesse capitare. Non amo Leonard," confido, la mia voce spezzata dalla frustrazione. Emily mi abbraccia stretta, offrendomi un conforto genuino. "E lui ti ama?" chiede, il tono più gentile e curioso. "Dubito che quell'essere provi un qualche sentimento come l'amore," affermo, il disprezzo evidente nella mia voce. Emily mi guarda con compassione e mi stringe ancora più forte. "C'è la farai e, se hai bisogno, io sarò sempre con te," mi assicura, la sua presenza un'ancora in un mare tempestoso.
Proprio mentre Emily mi offre un ultimo sguardo di incoraggiamento, Leonard appare alle mie spalle. "Elena," mi chiama, la sua voce priva di emozione. "Va tutto bene?"
Annuisco, cercando di mantenere il mio sorriso anche se il peso dell'ipocrisia mi schiaccia. "C'è il taglio della torta," dice Leonard, e io so che è tempo di rientrare nella sala. Rientriamo, e l'enorme torta bianca è al centro dell'attenzione. Leonard ed io ci avviciniamo per il tradizionale taglio della torta, la quale è decorata con dettagli elaborati che sembrano più simbolici che festivi. "Auguri agli sposi!" esclamano gli invitati, e i festeggiamenti continuano mentre io sento un crescente desiderio di fuggire.
Non vedo l'ora di allontanarmi da questa sala, da questo palazzo e da questo continente. La mia mente è già proiettata verso una fuga che sembra essere l'unica via per ritrovare un po' di pace e libertà. Con un sorriso teso, taglio la torta, mentre il pensiero di tornare a una vita normale e lontana da tutto questo mi accompagna incessantemente.
La festa continua con l'atmosfera che si fa sempre più vivace, ma io mi sento sempre più distaccata. Gli ospiti ballano e ridono, mentre io mi sforzo di apparire parte del festeggiamento. Leonard è accanto a me, scambiando chiacchiere con vari nobili e familiari, il suo comportamento impeccabile e calmo.
Mentre il tempo scorre, l'energia della festa sembra aumentare, ma io trovo difficile trovare sollievo nella musica e nei balli. Gli abiti eleganti e i gioielli scintillanti sembrano un po' irrealistici, come se fossi intrappolata in una favola che non avevo mai voluto vivere.
Mi avvicino al buffet, cercando di distrarmi con un bicchiere di champagne. Il frastuono della festa e il chiacchiericcio incessante sembrano diventare un rumore di sottofondo mentre cerco di rimanere concentrata su ogni singolo dettaglio. In lontananza, vedo Emily e Jay divertirsi con gli altri ospiti, e un sorriso nostalgico mi attraversa il volto. Anche se loro sembrano sereni e felici, la mia mente è turbata.
Leonard si avvicina, avvolgendomi in un abbraccio caloroso. "Sei molto silenziosa stasera," dice, osservandomi con uno sguardo interrogativo. "C'è qualcosa che non va?"
"È solo... tutto questo," rispondo, cercando di dare un senso a quello che sento. "Non mi sento a mio agio in mezzo a questa folla."
"Capisco," dice lui, la sua voce più dolce del solito. "Perché non ti siedi un momento? Potresti prendere una pausa e rilassarti."
Annuisco, grata per la sua comprensione. Trovo un angolo tranquillo, lontano dalla folla, e mi siedo su una poltrona comoda. Mentre osservo i festeggiamenti da lontano, la stanchezza e il peso delle emozioni iniziano a farsi sentire più fortemente.
Nel corso della serata, Leonard si avvicina e si siede accanto a me. "Ti senti meglio?" chiede, la sua preoccupazione sincera.
"Un po'," rispondo, "ma è difficile accettare che tutto questo sia reale."
"È un grande cambiamento, lo so," dice Leonard. "Ma siamo insieme in questo. Se hai bisogno di parlare o di qualsiasi cosa, sono qui."
Le sue parole, sebbene sincere, non riescono a sollevarmi completamente dalla mia angoscia. Ma il gesto di supporto mi conforta in qualche modo. "Grazie," dico, avvicinandomi a lui. "Apprezzo il fatto che tu sia qui."
La festa prosegue, e mentre la serata avanza, il ritmo e la musica diventano sempre più frenetici. Mi alzo lentamente dalla poltrona e decido di tornare a mescolarmi tra la gente, cercando di cogliere il meglio di questa notte che, sebbene non fosse come l'avevo immaginata, rappresenta un nuovo capitolo della mia vita. Il pensiero della lunga strada davanti a noi, insieme, è l'unica cosa che mi dà un po' di conforto mentre cerco di adattarmi a questa nuova realtà.
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Smith's: The Marriage
ChickLitCon la fine di una guerra, il mondo era tornato ad avere imperatori, re e titoli nobiliari; ma non tutti i nobili era ricchi...la famiglia Bianchi, per sopperire il limitato denaro, fanno si che la loro unica figlia sposi Leonard Smith, un giovane a...