21.

473 8 0
                                    

Leonard si avvicina allo specchio, mentre si arrabbia con la sua cravatta, le sue mani tremano leggermente. "Non posso credere che dobbiamo preparare una cena per questa vecchia regina danese," borbotta, i suoi occhi pieni di frustrazione. "E tutto questo perché è la nipote dell'imperatore? Non potevi avere una nonna normale?"

Mi avvicino a lui, cercando di placare la sua irritazione. "Leonard, stai parlando di mia nonna. È una donna di novant'anni che ha vissuto una vita piena. Non sta venendo né la regina né la duchessa. Sta venendo la mia vecchia nonnina, e per quanto possa sembrarti strano, è una delle persone che più mi conoscono e mi comprendono," dico con un tono rassicurante.

"Non riesco nemmeno a sistemare questa maledetta cravatta," sbuffa, frustrato. "Ho dovuto chiamare più cuochi e preparare una cena che probabilmente non sarà neanche all'altezza delle sue aspettative."

"Non ti preoccupare per questo," gli dico, prendendogli la cravatta dalle mani e cominciando a sistemarla con attenzione. "Se c'è una cosa che mia nonna apprezza, è la sincerità. E se non possiamo stupirla con la grandezza, almeno possiamo farlo con l'onestà e il calore. La cena sarà ottima, te lo prometto."

Leonard si rilassa leggermente mentre continuo a sistemare la cravatta. "Non posso credere che ti stia chiedendo di fare tutto questo per una vecchia signora che potrebbe non avere nulla in comune con me."

"Ma hai mai pensato che forse potrebbe avere molto da offrirti? Mia nonna ha una saggezza e una visione del mondo che non trovi facilmente. E se per caso ti sembra insignificante, ricorda che stai facendo questo per me. E per noi."

Leonard sorride appena, accettando la mia prospettiva. "Va bene, va bene. Se ti fa felice, allora lo farò. Ma solo per te."

"Grazie," gli dico, dando un bacio rapido sulla guancia. "Spero che tutto andrà bene. E se non lo farà, beh, avremo una storia interessante da raccontare."
Siamo interrotti dal suono della campanella che annuncia l'arrivo degli ospiti. Leonard si raddrizza, aggiustando l'ultimo dettaglio della sua cravatta e dando un'ultima occhiata al suo abito elegante. "Spero solo che il cibo sia all'altezza," mormora mentre mi segue verso la porta.

"Lo sarà," rispondo con fiducia, mentre insieme ci dirigiamo verso la sala da pranzo per accogliere gli ospiti, preparandoci a una serata che promette di essere tanto impegnativa quanto rivelatrice.

Quando mia nonna entra nella grande sala, la sua presenza sembra riempire la stanza. Elegante e composta, i suoi capelli grigi sono ordinati e incorniciati da una tiara scintillante. Il suo abito lungo nasconde il tempo che ha scolpito la sua figura, ma non offusca il suo portamento regale. "Nonna!" esclamo abbracciandola calorosamente.

"Sei tranquilla, Elena," mi dice con un sorriso benevolo. "Perchè non dovrei esserlo?" chiedo, confusa. "Ricordo ancora quando ho ricevuto la proposta di matrimonio da tuo nonno. Camminavo già con il vestito e tremavo come una foglia," racconta con nostalgia. "Tu avevi una scelta, però."

"Cara nipote," dice, con un sorriso malinconico, "ho avuto la fortuna di innamorarmi di Cris, non del principe. Ma la scelta nelle famiglie reali è sempre limitata. Ho sacrificato molte cose per lui," aggiunge, poi rivolge uno sguardo curioso a Leonard che, imbarazzato, si inchina. "Almeno è un bel ragazzo," commenta con un sorriso. Leonard si alza e, con un tono formale, risponde: "La ringrazio, vostra maestà."

"Non sono nel mio regno, ragazzo. Puoi dimenticare le formalità," dice, con tono più informale. "Spero che tu abbia preparato qualcosa di buono perché sto morendo di fame. Quell'insalata era terribile," aggiunge senza mezzi termini. "La corte dell'Imperatore è impaziente di sapere delle vostre nozze. Sono le prime dopo quasi 26 anni," dice mia nonna a tavola. "Non fare come me, Elena," avverte, con uno sguardo serio. "Non ribellarti mai alla corte, altrimenti sarai tu a pagare le conseguenze."

"Ma cosa stai dicendo?" chiedo, sconvolta. "L'aver avuto un solo erede mi ha relegata al ruolo di duchessa per molto tempo. È solo da poco che sono tornata ad essere regina," spiega. "Sono sicuro che Elena non disobbedirà ai suoi doveri da moglie e da duchessa," interviene Leonard, cercando di stemperare la tensione. "Mio caro, Elena non ha doveri da moglie," precisa mia nonna. "Ha solo doveri da duchessa e, se il destino sarà crudele, potrà avere anche doveri da principessa."

"Nonna... mamma mi ha già detto che..." inizio a dire, ma lei mi interrompe. "Victoria non avrebbe dovuto. Tu non devi fare nulla a meno che tu non lo voglia. Io ho avuto una figlia perché lo desideravo, e come puoi vedere, non ho avuto eredi maschi come avrebbe voluto il mio dovere da moglie. Se Leonard dovesse insistere, fammelo sapere," dice con un sorriso rassicurante. Poi si alza. "Sono stanca, andrò a riposare," afferma, alzandosi dalla tavola.

"Ti accompagno," dico, alzandomi anch'io. "Finisci di mangiare. Troverò la camera senza problemi," mi dice, mentre si allontana dalla sala. Leonard, visibilmente turbato, mi sussurra: "Mi fa paura."

"Non ti preoccupare," rispondo, cercando di rassicurarlo. "Non ti uccide."

"E se dovesse?" dice, tentando di sdrammatizzare. "Beh, forse," rispondo con un sorriso triste. "Ma vedrai che andrà tutto bene."

Smith's: The MarriageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora