Finalmente, dopo aver provato diversi outfit e ricevuto la sua approvazione scettica, mi ritrovo con un top argentato che lascia intravedere la pelle e pantaloni neri aderenti che accentuano le curve. Leonard sembra soddisfatto, anche se non posso fare a meno di notare un accenno di perplessità nel suo sguardo.
"Troppo nuda," dice al terzo outfit che gli mostro, scuotendo la testa. "Il prossimo te lo fai andare bene."
"Sei bellissima ma sei troppo scoperta" si difende. "E ci sarai tu a proteggermi da mani lunghe...come le tue" gli sorrido mettendomi a cavalcioni sopra di lui mentre unisce le nostre labbra.
Finalmente, mi sistemo con il top argentato e i pantaloni neri, mentre lui indossa una camicia bianca e pantaloni neri, un abbinamento piuttosto classico ma che gli sta bene."Sei pronta per uscire, duchessa?" chiede Leonard, con un sorriso che rivela un lato di lui che sembra più rilassato e meno autoritario. "Pronta quanto posso esserlo," rispondo, prendendogli la mano mentre ci dirigiamo verso la carrozza.
La carrozza è elegante e nera, con dettagli dorati che brillano sotto le luci della sera. I cavalli, imponenti e ben curati, attendono pazientemente mentre Leonard mi aiuta a salire. Sento il legno scricchiolare sotto di noi mentre ci sistemiamo nei comodi sedili interni.
La carrozza inizia a muoversi, e il paesaggio cittadino si allontana lentamente, sostituito dalle luci e dai rumori del Mary, il club che stiamo per raggiungere. Il pensiero di tornare in un ambiente familiare, dove posso lasciarmi andare e divertirsi, mi dà un po' di sollievo.
Rientrare nel locale è un'impresa: la mano di Leonard è saldamente avvolta alla mia, e ogni mio movimento è vincolato al suo corpo, che non si stacca dal mio neppure per un secondo. La musica pulsante e le luci stroboscopiche mi travolgono, ma mi sento quasi intrappolata nella sua presenza.
"Ho sete," gli dico, cercando di alzare la voce sopra il rumore del club.
"Andiamo al tavolo," risponde lui, guidandomi attraverso la folla. Arrivati al tavolo, troviamo una bottiglia di vodka con diversi bicchieri già pronti e un cameriere che ci serve. Dopo alcuni shot, il gruppo di Leonard si amplia. Colin, il più tranquillo tra i suoi amici, tira fuori una busta con una polvere bianca. Siamo tutti intorno al tavolo mentre fanno delle linee con carte di credito e arrotolano delle monete di carta per facilitare l'uso della sostanza.
"Vuoi provare?" mi chiede Leonard dopo aver fatto un tiro. Al tavolo si aggiungono altre due ragazze, una si siede vicino a Marcus e l'altra accanto a James. Immagino siano le loro fidanzate, vista l'intimità con cui si comportano.
Scuoto la testa, incapace di accettare. Le altre due ragazze, vestite con abiti decisamente più scollati del mio, si muovono sopra i loro ragazzi ubriachi e alterati. La scena è surreale e un po' inquietante.
"Stai bene?" mi chiede Leonard, mentre mi fa sedere sulle sue ginocchia. Annuisco, cercando di adattarmi all'atmosfera circostante e comincio a muovermi, seguendo l'esempio delle altre ragazze. Mi consolo pensando che, in fondo, non dovrebbe essere troppo diverso dal muoversi sopra il proprio ragazzo.
"Andate via," ordina Leonard ai suoi amici, che si alzano senza protestare e si dirigono verso un angolo del locale. Ora siamo solo noi, e mentre continuo a cercare un po' di conforto in questo ambiente così estraneo, Leonard mi stringe ancora più forte, come se volesse mantenere il controllo su di me in ogni momento.
Mi stringe ancora più forte, il suo corpo pressato contro il mio, come se volesse affermare il controllo su ogni respiro, ogni pensiero. Leonard scivola una mano sui miei fianchi, abbassando lentamente i miei pantaloni, lasciando il mio corpo esposto. Mi spinge delicatamente in avanti, piegandomi sul tavolo di fronte a noi.
Sento le sue dita raccogliere i miei capelli, legandoli in una coda improvvisata, mentre la sua altra mano si posiziona con decisione sul mio fianco. Ogni suo movimento è lento, calcolato. Inizia a spingere contro di me, i suoi gesti dominanti, controllando ogni mio respiro, ogni mio movimento. Il ritmo diventa quasi ipnotico, una danza distorta tra desiderio e potere.
"Stai zitta e fai la brava," sussurra, la sua voce un misto di eccitazione e autorità. Non rispondo, non c'è nulla da dire in questo momento. Sono lì, piegata, e so che potrebbe spingersi oltre, potrebbe farmi qualsiasi cosa. "Lo sapevi che saresti arrivata a questo punto, no?" continua, la sua voce appena sopra un sussurro.
Non ribatto, le parole mi si bloccano in gola. In questo istante, ogni pensiero di ribellione sembra vano, ogni tentativo di difendermi inutile. Leonard è il padrone di questo momento, e lo sa.
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Smith's: The Marriage
ChickLitCon la fine di una guerra, il mondo era tornato ad avere imperatori, re e titoli nobiliari; ma non tutti i nobili era ricchi...la famiglia Bianchi, per sopperire il limitato denaro, fanno si che la loro unica figlia sposi Leonard Smith, un giovane a...