Confidenze

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Elisa stava ancora piangendo,quando Amelia entró,si sedette sul letto accanto a lei e le accarezzò i capelli con fare materno, come aveva fatto tante volte in passato.
"Piccolina,cos'è successo col signor Principe?Aveva un nervoso..."
"Oh Amelia! Ho dovuto lasciarlo andare!"
Elisa appoggiò il viso sul grembo dell'anziana governante e sfogò il suo dolore.
" Cristiano merita di realizzare i suoi sogni, di diventare Viceré e riprendersi tutto ciò che gli era stato rubato!"
"E tu,piccolina? Quando realizzerai i tuoi sogni?"
" Io? Io ho vissuto il sogno più bello che potessi realizzare,ma poi qualcuno me l'ha portato via...e ora i miei figli sono la mia unica ragione di vita!"
"E il Capitano?" Chiese Amelia,pur immaginando già la risposta.
" Cristiano è stato molto importante;mi ha dato la forza per andare avanti! In questi giorni ci ho riflettuto molto. È arrivato come un raggio di luna a rischiarare la più buia delle notti, mi sono sentita di nuovo protetta e ho creduto di poter cominciare con lui una nuova vita.Ma evidentemente mi sbagliavo..."
"Elisa,Elisa...te sei sempre quella delle cose complicate!"
"È vero Amelia,macper quanto questo possa farmi male,io non ho il diritto di rovinare la vita a Cristiano! So bene quanto ha sofferto e lottato per riprendersi i suoi titoli e le sue proprietà...non voglio che ci rinunci per colpa mia!"
" Elisa,guardami bene negli occhi...Ma tu lo ami veramente quel ragazzo lì?"
" Perché questa domanda?" Rispose Elisa,stupita.
"Piccola mia,tu lo sai che ti voglio bene come se fossi mia figlia e che vorrei vederti sempre felice..."
"Sì,certo e anch'io ti voglio bene Amelia"
" Vedi,quando si ama davvero non si fanno tutti questi discorsi e calcoli e tu dovresti saperlo più di chiunque altro..."Affermó
la governante.Uscì quindi dalla stanza,lasciando Elisa sola con i suoi pensieri.
Intanto a Parigi, Martino aveva ricevuto un messaggio da parte del consigliere Necker,che lo invitava nel suo ufficio per presentargli il duca di Nives.
Mentre percorreva il corridoio del palazzo reale,vide una donna uscire dall'ufficio di Necker.
"Voi dovete essere il conte Ristori,vero?" Chiese la donna.
" Sì sono io,Monsieur Necker mi sta aspettando"
"Lo so. Io sono Madame Chevalier, sono molto amica di vostra zia,Anna Ristori"
" Lieto di fare la vostra conoscenza,ho sentito molto parlare di voi in casa."
" Spero bene!" Scherzó la Signora.
"Certamente Madame!"
Un uomo di mezza età,dal portamento molto elegante e raffinato,accompagnava la donna.
"Conte Ristori, posso presentarvi il Marchese Gianluca Rinaldi?"
"Onorato di conoscervi conte Ristori,le gesta della vostra famiglia sono note anche qui a Parigi!"
" Piacere mio Marchese,ma non siete francese,vero?"
"Oh no,no. Sono Piemontese quanto voi,ma vivo a Parigi da diversi anni ormai,spero di potervi rincontrare presto,e perché no? Ospite della mia Villa!"
"Perché non invitate il conte Ristori al ricevimento che darete il prossimo sabato?" Esclamó Madame Chevalier.
"Ma certo,che sbadato. Conte Ristori,sarei lieto se partecipaste anche voi al ricevimento!"
" Di solito non amo gli eventi mondani,ma per questa volta farò un'eccezione..."
" È fatta allora,vi aspettiamo!" Esultò la donna,mentre Martino si congedava per entrare nell'ufficio di Necker.

Elisa di Rivombrosa: I Misteri di Rivombrosa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora