Pensieri

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Martino era giunto a casa del duca di Nives velocemente, deciso a farsi ascoltare a tutti i costi.
"Duca,vi ho portato i documenti originali nei quali mio padre mi riconosce legalmente,alla presenza della vecchia governate,che potrà testimoniare che io e lui avevamo un segno identico sulla pelle,una voglia!Una prova che siamo padre e figlio."
"Temo,ragazzo mio,che purtroppo sia tardi per queste cose..."disse il duca sospirando.
"Ma come? Non c'è ancora stato il processo!" Ribattè Martino,incredulo.
"È vero e mi dispiace dovervelo dire, ma il giudice ha già emesso la sentenza..." il duca mostró a Martino l'atto giudiziario.
"Io non ho ricevuto alcuna notifica...come fate ad averla voi?"
"Questa mattina sono stato dal re per perorare la vostra causa,ma mi ha riferito quello che vi ho detto.Allora sono stato nell'ufficio del giudice e mi sono fatto dare una copia della sentenza,mi dispiace".
"Ma voi mi avevate assicurato che sarebbe andato tutto bene!" sì alterò Martino.
"Vi chiedo perdono, avevo sottovalutato l'abilità del Marchese Rinaldi..."
Martino era sconcertato, in lui si mescolavano
rabbia e paura.
" E adesso che cosa accadrà?Noi non possediamo quella cifra!"
"Se non pagate,vi pignoreranno la tenuta, Lo stato si prenderà tutti i vostri beni e poi li venderà all'asta.
Fatevi forza Martino, purtroppo non sempre si può vincere sul male..."
Martino andó via amareggiato, e rientrò a casa visibilmente scosso e con le lacrime agli occhi.
"Martino, cos'è successo? Perché quella faccia?"Chiese Elisa preoccupata.
"Elisa non so come dirtelo..."
"Cosa? Che cos'è successo,Martino?" Gridò la contessa col cuore in gola,mentre guardava gli occhi di Martino riempirsi di lacrime.
Martino non riuscì a proferire verbo,prese dalla sacca i documenti giudiziari che gli aveva fornito il Duca e li consegnò ad Elisa.
La donna glieli strappò quasi dalle mani e lesse tutto d'un fiato.
"No,non è possibile...Non ci credo, non può essere vero!" Gridò Elisa,furibonda e disperata.
Martino, percependo la collera e la delusione nello sguardo di lei,le si gettò tra le braccia scoppiando in lacrime come quando era bambino.
Elisa si fece forza,trattenne le lacrime e tentó di rincuorarlo.
"Martino,non temere. Non permetterò mai a nessuno di portarci via Rivombrosa!"
Poi arrotolò le pagine della sentenza,infiló il mantello e corse via.
"Elisa dove vai? Che vuoi fare?" Gridò Martino.
"Vado a fare quattro chiacchiere col signor Duca! Deve darmi molte spiegazioni!"
"Ma Elisa, cosa c'entra il duca?" Chiese il ragazzo sconcertato, mentre lei era già montata a cavallo.
"Non preoccuparti Martino.Adesso si fa a modo mio!"
"Martino,cosa succede? Dove sta andando Elisa?" Chiese Antonio che aveva assistito alla scena.
"Antonio,purtroppo le cose si sono messe male,Il giudice ha emesso la sentenza..."
Martino,in lacrime,raccontò tutto ad Antonio,il quale non riusciva a credere alle proprie orecchie.
"Povera Elisa,ci mancava anche questa!" Esclamó Ceppi,desolato.
"Ma non capisco perché voglia andare dal Duca..." Affermó Martino.
" Vedi,Martino. Elisa è convinta che il Duca ci abbia preso in giro e sia in combutta con Lucrezia..."
"Ma è assurdo...cosa glielo fa pensare?"reclamó il giovane.
" Non posso dirti altro. Spero solo che non faccia sciocchezze."rispose Ceppi,sospirando.

Elisa di Rivombrosa: I Misteri di Rivombrosa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora