La sfida

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Appena la Marchesa Van Necker uscì, Rinaldi entró in sala a salutare i suoi ospiti.
"Amici carissimi, grazie per essere intervenuti a questa serata di Gala!"esordì il padrone di Casa.
"La ragione per la quale vi ho riuniti qui è la disastrosa gestione politica della Francia in questo momento. Come sapete Necker ha proposto al re l'abolizione di quei privilegi che noi nobili ci siamo conquistati con tanto affanno!"
Gli ospiti ascoltavano con attenzione e annuivano in segno di approvazione.
"Non possiamo permettere che ci tolgano ciò che è nostro di diritto!"continuó Rinaldi.
Martino si guardò intorno smarrito.
"Conte Ristori, voi cosa ne pensate?"
"Io? Io penso che gli uomini dovrebbero avere tutti gli stessi diritti! Nobili, popolani...siamo tutti essere umani!"
Un boato di disapprovazione si levò dalla sala.
Madame Chevalier prese il braccio di Martino e con una scusa lo condusse in giardino.
"Ma come vi salta in mente di dire una cosa simile proprio qui!"
" Ho detto solo quello che penso!" Si ribellò Martino.
" Non è il momento di mettersi a fare i progressisti, voi non sapete quello che rischiate!"insistè la signora.
"Conte Ristori!" Chiamò Rinaldi.
"Unitevi alla conversazione, vi prego. La vostra posizione era molto interessante..."
"Io ho solo detto ciò che ritengo giusto,trovo sbagliato che solo il terzo stato debba pagare il prezzo della crisi economica; il popolo è già stato abbastanza tartassato!"
"Quindi voi siete dalla parte di Necker?"
" Io non sono dalla parte di nessuno! Ho espresso solo il mio parere!"
" Capisco. Ma non prendetela sul personale. In fondo anche voi godete dei privilegi dei nobili,nonostante tutto!"
" Cosa volete dire,Rinaldi?"
" Suvvia Ristori...voi avete capito benissimo,io so tutto di voi,ma non è il caso di farlo sapere anche a tutti gli altri..."
"Io non ho nulla da nascondere,Marchese!"Alzó la voce Martino,che ora era furibondo.
" Vi prego,Martino,calmatevi!" Intervenne Madame Chevalier.
"Va bene. Come volete. Mettete pure al corrente tutta Parigi delle vostre discutibili origini. Non credo che ci farete una gran bella figura all'Accademia Militare!" Lo prese in giro Rinaldi.
"Come osate?"
Le grida dei due erano ormai state udite da tutti gli invitati e molti accorsero per tentare di sedare gli animi.
" Martino vi prego,andate via,non peggiorate la situazione!" Insistè Madame Chevalier.
Ma Martino ormai non ascoltava più nessuno.
"Che cosa sapete Rinaldi? Chi vi ha riferito?"
"Dunque è la verità...bhe certo,altrimenti non vi scaldereste così..." rise il marchese.
" Io non vi permetto oltre;In guardia!" Disse Martino,impugnando la spada.
"Martino per l'amor del cielo! Cosa volete fare?" Esclamó Madame.
" Uscite da casa mia! Non mi abbasserei mai a combattere con il figlio di una..." Rinaldi si trattenne per rispetto alle signore presenti.
" Vado via, ma non finisce qui Rinaldi! Me la pagherete!"
Martino entró nella carrozza ribollendo di rabbia.Ma per tutto il tragitto non face altro che pensare a come Rinaldi poteva essere così informato sul suo passato.

Elisa di Rivombrosa: I Misteri di Rivombrosa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora