La lettera del tribunale

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Qualche mattina più tardi,a Rivombrosa,Anna ricevette una visita quantomeno inaspettata.
"Contessa Ristori,c'è il prefetto Terrazzani che vorrebbe conferire con voi!"
"Terrazzani? E cosa vorrà?"rispose Anna stupefatta.
"Va bene Giannina,digli che arrivo subito!"
Il prefetto Terrazzani attendeva Anna in biblioteca,scortato da due soldati.
"Prefetto Terrazzani,a cosa devo la vostra visita?" Chiese la contessa,porgendo una mano al prefetto e scuotendo nervosamente il ventaglio con l'altra.
"Come immaginerete,non porto buone notizie,cara contessa..."
Anna sospiró, prese posto sul divano e invitò Terrazzani a sedersi sulla poltrona accanto.
"Vedete,si tratta di una faccenda delicata;abbiamo ricevuto un esposto dal prefetto di Parigi,riguardo i documenti di nascita di Martino Ristori...Pare che a Parigi si sia presentata una donna che afferma di esserne la vera madre!"
Anna sbarrò gli occhi sbigottita:" La vera madre?"Chiese,allibita.
" Mio nipote è stato abbandonato alla nascita,come fa a dire che è suo figlio?"
" E non basta" continuó il prefetto" la donna afferma che il padre del piccino non era il Conte Fabrizio Ristori;che si è trattato di un terribile equivoco!"
" Ci mancava anche questa!" Anna si alzò in piedi di scatto e si accasciò in preda ad un malore,cadendo tra le braccia del prefetto.
" Contessa,contessa,Aiuto!" Urlò Terrazzani.
Giannina accorse in biblioteca.
"Vi prego,portate i sali ed un bicchiere d'acqua,presto!"
Terrazzani adagiò Anna sul divano, le passò i sali sotto il naso e,appena la donna si riebbe,le fece sorseggiare l'acqua.
" Come vi sentite? Mi spiace di avervi procurato un simile turbamento..."
" Non ve ne date pensiero,sto già meglio. È solo che non capisco... Cosa vuole questa donna dopo così tanti anni?
Mio fratello ha riconosciuto Martino legalmente,cosa potrà accadere ora?"
"Vedete,un testimone afferma che il conte Ristori è stato vittima di un raggiro,e se sarà dimostrato che non è lui il vero padre,l'atto verrà annullato dal tribunale...e purtroppo,mi dispiace dirvelo,ma Martino potrebbe essere condannato a pagare un ingente risarcimento allo Stato..."
"E se mio fratello avesse voluto riconoscere Martino,a prescindere dalla reale paternità?"
"Vedete,se il conte Ristori fosse ancora vivo,potrebbe sostituire quell'atto con un'adozione del ragazzo.Ma essendo deceduto, purtroppo l'atto di riconoscimento verrà annullato dal tribunale e Martino smetterà di essere un Ristori!"
"Possibile che non ci sia altra soluzione?" Chiese Anna con gli occhi lucidi.
" Mi dispiace,ma a meno che non possiate dimostrare il contrario, con prove o testimoni,il tribunale andrà avanti con la causa."
"Capisco..." singhiozzó la marchesa Radicati,che stava per cedere alla disperazione.
"Ora dobbiamo andare,I miei rispetti,contessa Ristori!"
Anna,rimasta sola,si gettò sul divano in lacrime,con la lettera del tribunale tra le mani.Emilia,sentendola piangere,entró in biblioteca.
"Madre,che cosa avete? Perché piangete così?"
"Oh Emilia! Leggi! Vogliono togliere il cognome a Martino!"
"Ma cosa dite,madre!"Esclamó la ragazza e lèsse velocemente la lettera.
"Dobbiamo informare immediatamente Martino e la zia Elisa. Sono sicura che troveremo una soluzione!"
"Scriverò una lettera ad Elisa..." propose Anna.
"No, impiegherebbe troppo tempo ad arrivare con il rischio di perdersi... andrò io stessa a Parigi, se me lo permetterete!"
"Tu, figliola?"
"Si madre, porterò con me la lettera. Non c'è un minuto da perdere!"
Anna si asciugò le lacrime e ci pensò un minuto.
" Va bene,ma stai attenta figlia mia,fatti accompagnare da Titta!"
"Partirò domani all'alba! State tranquilla, vedrete che tutto si risolverà!"

Elisa di Rivombrosa: I Misteri di Rivombrosa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora