Capitolo 29

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Per la terza prova, tutto fu fatto in grande stile. Musica, cori, ospiti provenienti da tutto il mondo magico. Un vero e proprio banchetto per i maghi oscuri e possibili attentatori alla vita di Potter. Fece del suo meglio e perlustrò l'area del labirinto, controllò insieme a Flinch la lista degli invitati e aiutò gli altri insegnanti a disporre gli studenti negli spalti. Improvvisamente, dietro di lui, Evaline emise un gridolino e lui estrasse la bacchetta, pronto a chissà cosa, quando la vide correre in direzione di un uomo poco distante. Era un uomo alto, biondo, curato di tutto punto dalla punta dei capelli biondi al sorriso ampio, solare, uno di quelli che scaldano. Vide Evaline saltargli al collo, lo vide abbracciarla e farla girare in un groviglio di capelli rossi che svolazzavano intorno a loro. Provò un misto rancore e malessere a quella vista, realizzando che quella era un'immagine assolutamente appropriata. Entrambi giovani, belli, sorridenti. Non c'era niente che non andava e Minerva avrebbe trovato assolutamente normale un'accoppiata simile.

Poi vide una donna raggiungere i due, prendere il viso di Evaline tra le mani e baciarle entrambe le guance in modo diretto, inopportuno, anche. Era più esile di Evaline, capelli castani ordinati sulla testa in uno chignon e sottili occhiali dalla montatura d'argento. Al suo seguito, una ragazzina in divisa azzurra di Beauxbatons, ma molto più giovane dei ragazzi al seguito di Madame Maxime.

«Severus.» Evaline lo richiamò con un cenno e lui fu sul punto di ricambiare il saluto e dileguarsi, ma lei gli andò incontro con al seguito i tre modelli da Settimanale delle Streghe.

«Ricordi Augustus? Lavora per il Ministero. Ufficio...»

«Collaborazione magica in Europa. Salve, professore.» Completò lui, senza perdere il sorriso. «Si ricorda?»

«Augustus Frey.» Fece Piton, vagamente colpito. «Sì, mi ricordo. Mi aspetto che tu diventi Ministro entro il prossimo decennio.»

«Meno di cinque anni, se tutto va come desidero. Il più giovane Ministro della Magia.» Indicò la donna al suo fianco e sperò che non gli riservasse le stesse attenzioni riservate ad Evaline.

«Mia moglie, Colette, e nostra figlia Yvette.»

Fu costretto a scambiare i convenevoli di rito, sforzandosi di non liquidarli subito per non dare un dispiacere ad Evaline. Ebbe l'impressione di essere sotto esame e immaginò che i due sapessero molto più di quanto avesse desiderato, ma non diede mostra di alcun disappunto.

«Evaline, dovresti condurli ai loro posti.» Fece lui, sforzandosi di mostrare perfino un sorriso. Lei era rimasta in attesa, lieta che gli altri parlassero, una mano che di tanto in tanto saliva e pizzicava la guancia di Yvette, che sembrava nutrire per lei un sincero attaccamento.

«Certo. Aspettami, dopo.» Per il giro intorno al labirinto. Si era offerta di accompagnare lui e non Moody, e Piton non ebbe nulla da obiettare. La guardò parlottare con quel trio stucchevole, chiedendosi se dovesse sorbirsi altri incontri per farla contenta. La musica si fece sempre più lontana man mano che aggirava il perimetro del labirinto, seguito a ruota da Evaline, che lo raggiunse rompendo in un piccolo trotto. Indossava scarponcini comodi, stivaletti marroni sotto un vestito che le arrivava poco sotto le ginocchia, in modo da permetterle di muoversi rapidamente in caso di pericolo. Appuntò i capelli fermando il jobberknoll in modo che la treccia fosse ben chiusa e lo seguì, bacchetta alla mano.

«Augustus ha sempre avuto un'ottima opinione di te, sai?» Fece lei, la marcia sostenuta le aveva arrossato le guance, ma tenne il passo. «T'immagini? Ministro della Magia.»

«Non ora, Eva.» Le sussurrò. Era teso, ma non riusciva a comprenderne il motivo. Lei obbedì, calandosi nel ruolo di sentinella. I primi fiotti di luce raggiunsero il cielo e si misero in posizione, richiamando il concorrente a loro, creando un varco che lo spingesse verso l'uscita.

EvalineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora