Capitolo 18

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Toujours Pur

"Ogni Natale è la stessa storia." Andromeda avanzava sulla neve, che ad ogni passo pareva frantumarsi sotto le suole come meringa sgretolata. Il parco di famiglia era addobbato a festa, ghirlande e vischio sormontavano la testa dei ragazzi appena fuggiti dalla cena di famiglia.

"La colpa è tua." Sbottò Bellatrix, uscendo la lingua nel tentativo di afferrare un fiocco di neve. Sorrise nel sentire il lieve pizzico gelido dell'inverno, regalando una smorfia a Regulus, che la fissava incerto. Dietro di loro, Sirius e Narcissa avanzavano più lentamente, perché tentavano di posare i piedi esattamente dove giacevano le impronte degli altri in un gioco tutto loro.

"Ah, per quale motivo, di grazia?" Sbottò Andromeda, fronteggiando la sorella maggiore con l'intento di litigare. Era palese, la rabbia trascinata dalla tavolata condivisa con i Black al completo, dove gli adulti avevano passato il tempo a mettere sotto torchio i rampolli di famiglia, partendo dai più piccoli fino ai cinque adolescenti freschi di GUFO.

"Stai sempre lì a fare storie, Dromeda." Rispose Bellatrix, serafica. Gettò un'occhiata a Regulus, il quale si limitò ad arrossire, fissando la punta delle proprie scarpe bagnate di neve. "Avanti, per una volta prendi posizione, tu."

"Cosa dovrei dire?" Mormorò quello, rimpiangendo sempre di più il budino abbandonato sul tavolo per correre dietro le sorelle Black. "Hanno ragione, non è troppo presto per pensare a cosa fare dopo la scuola."

"Ah!" Andromeda mosse un passo verso di lui in uno scatto che lo fece trasalire. Il ragazzo temeva le tre sorelle e ogni Natale, per quanto si facesse più alto, temeva le ripercussioni nell'opporsi a loro. "Chi sposare, vorrai dire. La fai facile tu, devi solo scegliere una giumenta da montare."

"Andromeda!" Narcissa per poco perse l'equilibro, ma Sirius l'afferrò trattenendo a stento il suo sorriso arrogante e bellissimo.

"Non rimproverarla, ha ragione. Secondo quest'ottica io e mio fratello abbiamo una vasta scelta, mentre a voi tocca attendere il miglior offerente."

"Ed è quello che farai?" Narcissa non abbandonò il suo braccio, ma distolse lo sguardo in favore delle decorazioni di Natale. "Scegliere nel mucchio?"

"Pensi davvero che io seguirò il volere di mia madre?"

Bellatrix ignorò per un attimo Andromeda, lo sguardo derisorio su Sirius, il quale lo sostenne con tutta la superbia dei Black, suo malgrado. "Le hai già fatto prendere un colpo finendo a Grifondoro. Che delusione, Sirius."

Parole che allargarono il sorriso di Sirius, che parve non accorgersi di Narcissa e il suo cipiglio scontento.

"Io non mi sposerò mai." Obiettò Andromeda, smettendo di strapazzare Regulus. "Bellatrix, neanche a te piace l'idea di farti ingravidare dal primo che passa."

"Mi pare ovvio." Squittì la sorella. "Sceglierò tra Rodolphus e Rabastan. Sono gli unici che mi aggradano."

"Chi è la giumenta da scegliere, adesso?" Borbottò Regulus, che venne platealmente ignorato da Bellatrix.

"Lestrange?" Andromeda rise. "Non sorridono neanche a pagarli, sono dei noiosi bacchettoni."

"Chi altro dovrei scegliere, scusa? Restano solo troll e questi due stupidi cugini."

Regulus e Sirius si scambiarono un'occhiata, manco temessero seriamente di finire nel letto della cugina. Non dissero nulla, ma quello fu uno dei rarissimi casi in cui entrambi si trovavano d'accordo su qualcosa.

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