Capitolo 62

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Pov Virginia

Ma una volta in macchina non esito due volte a chiedergli cosa c'e' che non va. Non mi risponde.
Ha gli occhi fissi sulla strada.
-Cristian?-alzo leggermente il tono della voce
-Mi chiedi pure cosa non va?-dice senza voltarsi.
-Ma cosa ti prende? Sei fuori?-chiedo incredula
-E quando pensavi di dirmi che ti fai i giri turistici per Roma con Marco?-dice con disgusto
-Ma cosa dici Cristian! L'ho incontrato per caso-dico urlando-che stronza quella poi!-mi riferisco a Shaila
-Senti Virgi, ora penso di essere un adulto, e ad essere preso per la minchia da te non mi va piu'.Ci sono gia' passato-dice urlando altrettando. Per la prima volta da quando siamo partiti si gira a guardarmi.
Un secondo.
Tanto e' bastato per creare un disastro.
L'ultima cosa che ricordo sono i suoi occhi pieni di rabbia, poi la luce.

Pov Cristian

Mi sveglio con un gran mal di testa. Quando metto a fuoco capisco di non essere a casa mia.
Bianco. E' tutto bianco qui.
Ho dei tubi attaccati al petto. Sono in ospedale.
-Cristian-mia madre che fino a poco fa era seduta sulla sedia, salta in piedi e corre ad abbracciarmi.
-Cosa ci faccio qui?-chiedo spaesato.La testa continua a sbattermi.
-Avete avuto un'incidente.E' un giorno che dormi.-dice mia madre piangendo
-Virgi? Dov'e' Virginia?-chiedo. Quando non mi risponde il cuore inizia a battermi forte e le lacrime stanno per esplodermi sul viso.
-E' in coma-singhiozza
Non posso crederci. E' colpa mia.
Tutta colpa mia. Le ho detto quelle cose orribili.
-Devo vederla!-dico staccandomi i fili
-No tesoro, non puoi-dice mia madre cercando di fermarmi
-Devo andare da lei!-urlo
Due infermiere e un dottore entrano in camera attratti dal casino.
-Cosa succede?-chiede il dottore.
-Si svegliera'?-dico piangendo
-Lo speriamo figliolo.-mi risponde
-Posso vederla?-chiedo supplicandolo
-Piu' tardi si. Ora ti sei appena svegliato. Apparte un trauma cranico non abbiamo rilevato ossa rotte, quindi domani ti dimettiamo-dice il dottore sorridendo.
Mi portano da mangiare, ma non ho assolutamente voglia di mangiare.
Verso le 6 vengono i miei colleghi e i ragazzi di amici a trovarmi.
Nessuno sorride, si limitano a farmi compagnia e a darmi forza.
Quando mi danno il permesso di vedere Virginia non me lo lascio ripetere due volte e mi precipito verso la sua camera.
Fuori la porta incontro i genitori di Virginia. Li abbaccio forte prima di entrare.
E' bellissima, anche cosi'. Vederla cosi' immobile e attaccata ad una macchina e straziante.
Mi avvicino lentamente e mi siedo accanto a lei.
Le accarezzo i capelli e le lascio un bacio in fronte.
-Amore-dico piangendo e prendendole la mano.-Mi dispiace cosi' tanto-appoggio la testa sul suo braccio e piango fino a liberarmi quasi del tutto.-Non e' giusto. Perche' tu e non io? E' stata tutta colpa mia. Ti prometto che verro' tutti i giorni qui, e che tu ti sveglierai, te lo giuro.-resto a guardarla per un bel po' finche' un'infermiera entra a dirmi che l' orario di visita e' finito. Le lascio un bacio sulle labbra e torno in camera mia.

Il giorno dopo mi dimettono. Sto perfettamente. Ho deciso di tornare anche a ballare stesso oggi. Ho bisogno di sfogare tutta la rabbia e la tristezza che mi porto dentro.
Alle sei torno in ospedale da Virginia. Le parlo della giornata e di tutto quello che mi passa per la testa.
Il dottore dice che le fa bene ascoltare la voce delle persone che ama.
Nessun miglioramento da ieri.

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G4yhvibihszdguo, zao

Cristian e Virginia~Il mondo esplode tranne noi~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora