Capitolo 29 : Gli occhi le brillano di felicità

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Entriamo in cucina e ci sediamo a tavola, sempre continuando a scambiarci sorrisetti. "Che avete voi due?" chiede la mamma curiosa, mentre versa la minestra nei piatti. "Niente" diciamo in coro. La mamma ci guarda e sorride. La porta di casa si apre. Probabilmente è papà. Torna a casa tardi dal lavoro a volte. "Buonasera" dice spuntando in cucina. "Ciao papà" lo salutiamo io e Laura. "Cosa c'è di buono stasera?" chiede sedendosi a tavola. "Minestrone di verdura" dico scocciata. Già, perché io odio le verdure! "Mike?" chiede ancora mio padre. "Dovrebbe arrivare a momenti" risponde mia madre, sedendosi a tavola con noi. "Possiamo iniziare?" chiede Laura. "Certo, iniziate pure" le risponde papà. Iniziamo tutti a mangiare, e per un po', cala il silenzio. "Allora, com'è andata la giornata?" chiede papà trangugiando il minestrone. "Bene, bene" dico lanciando uno sguardo a Laura, che si limita a sorridermi. "Che avete voi due stasera?" chiede ancora mia madre. "Niente" rispondiamo nuovamente in coro, sorridendo però. "Uhm.. quel sorrisetto non mi convince.." continua la mamma scherzando. Io e Laura abbassiamo lo sguardo, e torniamo a mangiare. In pochi minuti finiamo tutti di mangiare il minestrone, e la mamma si alza da tavola per prendere il secondo. "Cosa c'è di secondo?" chiede Laura curiosa. "Cotolette e patatine" risponde la mamma sorridendole. "Ho già l'acquolina in bocca!" confessa Laura. In effetti, cotoletta e patatine è il piatto preferito di Laura. La porta si apre di colpa, e si richiude di botto, provocando un gran rumore. Sarà probabilmente Mike. Solo lui ama far sbattere in questo modo le porte! Infatti, passa davanti alla cucina, tutto infuriato, senza degnarci di un minimo sguardo, e dirigendosi direttamente verso le scale. "Mike!" dice papà ad alta voce, alzandosi da tavola e andandogli dietro. "Vieni qui!" dice mio padre seccato. Lui sbuffa, torna sui suoi passi, fermandosi sull'uscio della cucina. "Che c'è?" chiede bruscamente. "Dove sei stato?" chiede mio padre serio. "Che t'importa?" dice Mike sbuffando, e allontanandosi lentamente. "Mike non mi parlare in quel modo!" sbotta mio padre. "Si, si" dice Mike salendo lentamente le scale. "Mike torna subito indietro! Mike!" urla mio padre, ma lui lo ignora, continuando a salire le scale. "Vieni a sederti papà, con lui non c'è niente da fare.." dico mantenendomi sul vago. Papà mi guarda per un attimo, poi passa il suo sguardo su mamma, che annuisce, e lui si rimette a sedere. La mamma mette in tavola un piatto di cotolette e uno di patatine, e lascio a Laura l'onora di servirsi per prima. Mangiamo rapidamente, e in cucina è calato il silenzio, di nuovo. Ogni tanto io e Laura ci lanciamo qualche occhiata di imbarazzo. Appena finiamo di mangiare, ci alziamo in piedi e salutiamo i nostri genitori. "Andiamo a vedere un pò di tv in camera mia" dico ai miei genitori, riferendomi a me e Laura. "Ah, e a proposito, domani devo andare a scuola le prime due ore" dico informando i miei genitori. "E perché?" chiede mamma curiosa. "Laboratorio di scienze" dico sbuffando, uscendo dalla cucina. Percorro il corridoio, arrivando in camera mia. Entriamo, e Laura si richiude accuratamente la porta alle spalle. Sul suo volto ricompare lo stesso sorriso di prima. Mi siedo sul letto e le faccio segno di accomodarsi accanto a me. Si avvicina e si siede lentamente, poi cala totalmente il silenzio. "Allora? Raccontami tutto!" sbotto dalla curiosità. Lei arrossisce e abbassa lo sguardo. "é della tua classe?" chiedo esortandola a parlare. Annuisce e prende un respiro profondo, poi inizia a parlare : "Mi è piaciuto fin da subito, ed entrambi ci guardavamo da lontano, per poi distogliere lo sguardo quando uno dei due se ne accorgeva. Oggi pomeriggio, sono andata in biblioteca con lui, perché la prof. ci ha assegnato una ricerca, poi ci ha diviso in coppie. Ero agitatissima, non sai quanto" dice frenetica. "Poi, una volta arrivati in biblioteca, ci siamo seduti e abbiamo iniziato a sfogliare libri. Per un tempo interminabile nessuno dei due ha parlato, poi mi sono fatta coraggio, e gli ho chiesto delle cose riguardanti la ricerca. Dopodiché, abbiamo iniziato a chiacchierare e a scherzare. Il tempo è volato, e lui mi aveva anche proposto di andare a mangiare un gelato, ma poi sua madre l'ha chiamato, per avvisarlo che doveva tornare a casa alla svelta, e allora lui mi ha detto che un altro giorno saremmo usciti insieme per prendere un gelato, e mi ha detto che gli ha fatto piacere passare del  tempo con me!" dice tutto d'un fiato. Sento l'emozione nelle sue parole, e gli occhi le brillano di felicità. "Wow! Wow! Wow" dico sorridendo. "é proprio dolce questo Matteo" dico sempre sorridendo. "Già" dice lei arrossendo. Mi avvicino e l'abbraccio forte. "Prima o poi me lo farai conoscere?" chiedo scherzando. "Neanche per sogno!" dice lei allontanandosi. "Perché?" chiedo fingendomi triste. "Perché mi metteresti in imbarazzo!" dice lei tranquillamente. "Cosa?" dico afferrando un cuscino. "é vero" continua lei, armandosi di altri due cuscini. In pochissimo si vedono cuscini e piume volare per tutta la stanza. Iniziamo a lanciarci scarpe, coperte, spazzole! Fino a quando la porta si apre di colpo. Compare la mamma. Oh no! "Che cos'è tutta..." dice , ma poi si ferma, e si mette a scrutare la camera. I suoi occhi saettano velocemente dal letto al pavimento, da me a Laura. "Cos'avete combinato?" dice arrabbiata. Nessuna delle due parla, ci limitiamo solamente ad abbassare lo sguardo. "Rimettete tutto a posto, e alla svelta, o siete in punizione" dice uscendo dalla stanza, e chiudendo rumorosamente la porta alle spalle. Io e lei ci guardiamo per un attimo, prima di scoppiare in una fragorosa risata. "Ok, ok. Ora è meglio se mettiamo a posto" dico tra una risata e l'altra. Ci alziamo in piedi e ci mettiamo all'opera. Rifacciamo il letto, raduniamo i cuscini, le scarpe nella scarpiera, e le spazzole e gli elastici nella scatola di legno rosa, posta sulla mia libreria. Per rimettere a posto tutto, impieghiamo quasi tre quarti d'ora, e devo ammettere di essere stanchissima. Guardo l'orologio. 23: 35. Cavoli! Chi si riesce ad alzare domani? Le domande si dileguano in fretta, non appena mi sdraio sul letto, e mi addormento. 

spazio autrice:

Ecco qui il nuovo capitolo, lo so, non è un granchè, ma non preoccupèatevi, perchè nei prossimi capitoli inizieranno le nuove sorprese! Vi ringrazio tantissimo per le visualizzazioni che sono aumentate di colpo! Grazie, grazie, grazie! Baci, baci.

Giulialovegiulia

You Belong With Me (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora